Guerra degli alleati (220-217 a.C.): differenze tra le versioni
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[[File:Ancient_peloponnese.svg|thumb|RIGHT|250px|[[Peloponneso]] in età antica]]
L’Etolia si schierò infine con Sparta, nel [[227 a.C.|227]]. Questa presa di posizione decretò ufficialmente la fine di ogni legame tra la Lega Etolica e quella Achea. Sparta voleva fortemente questa alleanza perché le consentiva di avvicinarsi ad [[
Ormai in età adulta e acquisita la reggenza a pieno titolo, Filippo V di Macedonia riunì i membri della Lega Achea a [[Corinto]], dove si discusse dei problemi concernenti la Lega Etolica. [[Arato di Sicione]] e altri membri elencarono una serie di rimostranze verso gli etoli, molte delle quali abbracciavano un periodo lungo di anni. Filippo rispose a queste lagnanze con una [[dichiarazione di guerra]] nei confronti dell’Etolia da parte della Lega Achea. Benché agisse in qualità di membro della Lega Achea, Filippo era molto interessato alla guerra perché lo avrebbe reso padrone della Lega Achea e avrebbe consolidato il potere della Macedonia sulla Grecia. Ciò era esattamente quello che gli etoli avevano cercato di evitare sin dal [[222 a.C.|222]].
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==Svolgimento==
Nella primavera del [[220 a.C.]], gli etoli marciarono attraverso il centro di Acaia e si stabilirono in [[Figaleia]], a sud
Durante questi preparativi gli giunse la notizia della morte del re di [[Sparta]], [[
▲Nella primavera del [[220 a.C.]], gli etoli marciarono attraverso il centro di Acaia e si stabilirono in [[Figaleia]], sud di [[Acaia]]. Gli [[achei]] non erano in grado di combattere questa minaccia da soli, e quindi [[Arato_di_Sicione|Arato di Sicione]], [[strategós|stratega]] della [[Lega_achea|Lega Achea]] inviò dei rappresentanti a Filippo V chiedendo l'aiuto dei [[simmachia|simmachi]]. La Macedonia era riluttante, in un primo momento. Ma, dopo l'alleanza tra che l'Etolia e l'Illiria, confinante dei Macedoni, Filippo marciò a sud di [[Corinto]], nel [[Peloponneso]] e riunì tutti i suoi alleati. Lì unanimemente presero la decisione di muovere guerra contro l'Etolia. Filippo V, che era di fatto a capo della Lega Achea, inviò una forza a [[Creta]] per sostituirvi gli etoli nel controllo dell'isola, cosa che avvenne. Nel mentre egli tornava in Macedonia per trascorrervi l'inverno e mettere a punto i preparativi per la guerra, tra cui ottenere l'assicurazione di fedeltà degli Illiri e l'uso della loro flotta contro gli etoli.
▲Durante questi preparativi gli giunse la notizia della morte del re di [[Sparta]], [[Cleomene_III|Cleomene III]]. Cleomene III aveva trovato riparo in [[Egitto]] a sèguito della sconfitta nella [[Battaglia_di_Sellasia|Battaglia di Sellasia]], nel [[222 a.C.|222]], e ivi accolto da [[Tolomeo_III]]. Quando il potere passò al figlio [[Tolomeo_IV|Tolomeo IV]], la politica egiziana cambiò schieramento e Cleomene III fu arrestato e costretto al suicidio. Come successore di Cleomene III fu nominato [[Licurgo_(re_di_Sparta)|Licurgo]], ed egli prontamente strinse alleanza con la Lega Etolica.
Nell'estate del 219 a.C. Sparta ed i suoi alleati, Etolia ed Elis, presero l'iniziativa in Acaia su tre fronti: Sparta attaccò da Sud, Elis da ovest e gli Etoli da nord. Verso la fine dell'estate, Acaia era ormai vicina al collasso. Filippo V, nel frattempo stava marciando lungo la costa occidentale dell'Etolia cominciando dall'[[Epiro]] e finendo a [[Calidone]], dove ricevette la notizia di un'imminente invasione della Macedonia. Prontamente tornò in patria, ma l'invasione non ebbe mai luogo.
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Nell'inverno del 219-218 a.C. Filippo prese il comando del suo esercito a Corinto, e, con una marcia che colse di sorpresa Elis, andò giù verso la regionale meridionale di vittoria in vittoria fino a riconquistare Figaleia. Poi si trasferì di nuovo attraverso Acaia e da lì si indirizzò verso la parte a settentrione di Elis, ripetendone i successi. Inoltre, quell'estate del 219 a.C., fece un sortita via mare verso l'Etolia, devastò la città di [[Thermo|Thermos]] nel bel mezzo della terra etolica, e poi si tornò indietro a Figaleia. Da lì navigò indietro verso Corinto e marciò verso Sparta, dove mise a ferro e fuoco ripetutamente i territori prima di tornare a Corinto, pressato dai soldati insoddisfatti dalle basse rese dei saccheggi. Dopo un tentativo fallito di una trattativa di pace, Filippo tornò a casa per l'inverno del [[218 a.C.|218]]-[[217 a.C.]]
Nell'estate del 217 a.C., Arato riuscì ad organizzare le difese dell'Acaia e resistere alle razzie perpetuate dagli [[Elis (Grecia)|
==Conseguenze==
Come conseguenza immediata della Guerra degli Alleati, la Macedonia di Filippo V rimase la maggior potenza militare della Grecia.
Dopo il [[217 a.C.]] Filippo V volse le sue attenzioni verso la [[
Filippo V sconfisse ancora la Lega Etolica e Roma nella [[
==Note==
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