Bugnato: differenze tra le versioni

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Il '''bugnato''' è una lavorazione [[muratura|muraria]] utilizzata sin dall'antichità e ripresa, con modalità e forme diverse, in altre epoche e fino ai giorni nostri.
==Descrizione==
 
È costituito da blocchi di pietra sovrapposti a file sfalsate preventivamente lavorate in modo che i giunti orizzontali e verticali risultano scanalati ed arretrati rispetto al piano di facciata della muratura, con un effetto aggettante di ogni singolo blocco.
 
Probabilmente tale lavorazione è sin dall'origine funzionale allo sgocciolamento dell'acqua piovana, che in tal modo non viene assorbita dagli interstizi di giunzione.
 
Certamente in epoca romana, quello che in origine rappresenta un elemento costruttivo, assume carattere di comunicazione del linguaggio architettonico. Ne è testimonianza la [[Porta Maggiore]] a Roma, dove «"il bugnato è un manierismo deliberato, che si ritrova soltanto in un piccolo gruppo di monumenti della metà del [[I secolo]]»"<ref>John B. Ward-Perkins, ''Architettura Romana'', Electa Editrice, 1974.</ref> fra cui le arcate delle strutture di sostegno del [[Tempio del Divo Claudio]].
 
Il bugnato si distingue secondo la forma e il rilievo delle ''bugne'', che può essere di diverse dimensioni e forme e con trattamenti materici ''rustico'', ''liscio'', squadrato, a ''cuscino'', ''a punta di diamante''.