Matteo I Visconti: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|descrizione=altri personaggi con questo nome|titolo=[[Matteo II Visconti]]}}
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{{Visconti (1277-1395)}}
[[File:Matteo I Visconti.jpg|thumb|left|200px|Immagine ottocentesca di fantasia di Matteo I Visconti.]]
{{Bio
|Nome = Matteo I
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|Categorie = no
|FineIncipit = detto anche '''Matteo Magno''' era figlio di Teobaldo Visconti (nipote dell'[[arcivescovo di Milano]] [[Ottone Visconti]]) e di [[Anastasia Pirovano]]
|Immagine = Matteo I Visconti.jpg
[[File:Matteo|Didascalia I= Visconti.jpg|thumb|left|200px|Immagine ottocentesca di fantasia di Matteo I Visconti.]]
}}
{{Infobox militare
|Nome = Matteo I Visconti
|Immagine =
|Didascalia =
|Soprannome = Matteo Magno
|Data_di_nascita = 15 agosto 1250
|Nato_a = Inverigo
|Data_di_morte = 24 giugno 1322
|Morto_a = Crescenzago
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = Ducato di Milano
|Forza_armata =
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{{Visconti (1277-1395)}}
 
Matteo fu [[uomo d'arme]] e fedele servitore del [[parentela|prozio]] [[Ottone Visconti|Ottone]] nelle sue battaglie e nella conquista del potere su Milano. Nel [[1287]] lo zio Ottone lo fece nominare [[Capitano del Popolo]] del potente Comune lombardo. Da allora Matteo fu fino alla morte - sulle orme di Ottone - [[Signore di Milano ]] e, in tale veste, sottomise alla sua signoria l'intera [[Lombardia]], parte del [[Piemonte]] e dell'[[Emilia]] inglobando anche [[Bologna]] e [[Genova]].
 
== Vita ==
 
=== I primi anni ===
[[File:DSC02615 - Milano - Sant'Eustorgio - Dettaglio del fianco - Scultura e stemma - Foto di Giovanni Dall'Orto - 15-jan-2007.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|Busto e stemma di Matteo I Visconti a sant'Eustorgio, a Milano. Si trova nella parete esterna della [[Cappella dei Visconti|cappella Visconti di San Tommaso]] da lui realizzata nel 1297 quando aveva 47 anni, ed a questa data risale il suo ritratto scolpito.]]
Matteo era figlio di Teobaldo (o Tibaldo) Visconti che morì decapitato a [[Gallarate]] nel [[1276]] e che, a sua volta, era figlio di un fratello di Ottone Visconti, Obizzo, Signore di [[Massino Visconti|Massino]], [[Albizzate]] e [[Besnate]] e di Anastasia Pirovano, forse nipote del cardinale Uberto Pirovano, [[arcivescovo di Milano]].
 
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Nel [[1295]] dopo la morte di [[Ottone Visconti|Ottone]] si scatenò un periodo di lotte per la dominazione di Milano fra i sostenitori del vicario imperiale di parte [[ghibellini| ghibellina]] e i [[guelfi]], partigiani del [[papa]] e sostenuti dal popolo condotti dai tradizionali avversari dei Visconti i [[Della Torre]]. Nell'ambito di queste lotte Matteo Visconti ordinò la distruzione di [[Lecco]], centro tradizionalmente guelfo e partigiano dei Della Torre. Nel 1296 l'intera popolazione fu deportata, Lecco fu rasa al suolo e fu emesso l'ordine che non dovesse mai più essere ricostruita. Matteo intanto rilanciava la guerra contro [[Lodi]] e [[Crema (Italia)|Crema]].
 
Bene o male Matteo riuscì a mantenersi alla guida della città fino al giugno [[1302]], quando riprese la signoria di Milano [[Guido della Torre]] che grazie ad una Legalega costituita dai Torriani e dalle famiglie antiviscontee delle città di [[Cremona]], [[Pavia]], [[Piacenza]], [[Novara]], [[Vercelli]], [[Lodi]], [[Crema (Italia)|Crema]] e del [[Monferrato]] guidata da [[Alberto Scotti]] lo costrinse all'esilio. La sua dimora milanese fu assalita e saccheggiata e Matteo rimase per vari anni - ospite degli [[Scaligeri]] - a [[Motteggiana|Nogarola (Motteggiana)]].
 
Nel novembre [[1310]] Matteo incontrò l'imperatore [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]] ad [[Asti]] e da questo riceve il mandato perché raggiunga un accordo di pace in Lombardia. Il 4 dicembre di quell'anno fu firmato un accordo tra Matteo e l'arcivescovo [[Cassono della Torre]], in base al quale cariche ed oneri sono ripartiti tra le due famiglie.
 
Tra il dicembre [[1310]] e il febbraio [[1311]] l'imperatore, che - nel frattempo - era stato incoronato pure [[Re d'Italia]] il 6 gennaio, tentò di trovare un terreno di intesa tra ''Torriani '' e ''Visconti''., Mama il 13 febbraio i soldati tedeschi di Enrico VIII devono confrontarsi con i Torriani armati facenti capo a [[Guido della Torre]] che non accetta la linea trattativista del cugino Cassono con Matteo. Guido però viene sconfitto e deve lasciare la città.
 
Il 13 luglio [[1311]] l'imperatore vendette a Matteo il titolo di vicario imperiale per Milano. Malgrado ciò Matteo non si era ancora liberato dei Torriani.
 
Fu allora organizzata una lega ghibellina che includeva le città fedeli all'imperatore:[[Milano]], [[Como]], [[Novara]], [[Vercelli]], [[Bergamo]], [[Brescia]], [[Lodi]], [[Cremona]], [[Piacenza]].<br>
 
Le truppe Guelfe di [[Passerino della Torre]] furono sconfitte a [[Soncino]] nel marzo [[1312]]. Nel frattempo il 29 giugno Enrico VIII è incoronato imperatore da [[papa Clemente V]], ma già il 24 agosto [[1313]] l'imperatore muore a [[Buonconvento]] in Toscana.
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La lega Guelfa ne approfittò per nominare duca di Milano [[Roberto d'Angiò]], il quale sarebbe stato poi nominato da papa Clemente, anch'egli francese, vicario pontificio per la [[Lombardia]] nel mese di marzo seguente, appena un mese prima della morte del pontefice.
 
Gli scontri continuarono e i ''Torriani'' impegnarono più volte le truppe milanesi, assalendo città, incitando i ghibellini a sollevarsi. I figli di Matteo dovettero viaggiare fra monti e valli per ristabilire la pace e sottomettere le città ribelli. Nel [[1313]] le battaglie di [[Gaggiano]] e [[Rho]] fanno registrare una nuova disfatta per i partigiani dei Della Torre.
 
Nel [[1314]] i Torriani saccheggiano l'abbazia di [[Morimondo]] e assediano, invano, [[Piacenza]]. I Viscontiani guidati da [[Marco I Visconti|Marco Visconti]] secondo figlio di Matteo reagiscono prendendo [[Tortona]] e battendo il siniscalco degli angioini l'anno seguente presso il fiume [[Scrivia]], mentre in prossimità di [[Voghera]], Uguccione della Faggiuola, sostenuto da Marco e [[Luciano Visconti|Luciano]] Visconti, batte a [[Montecatini Terme]] i guelfi toscani.