Victoire de Donnissan de La Rochejaquelein: differenze tra le versioni

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Durante le sei settimane che passarono dalla morte di Lescure fino alla dispersione dell'esercito vandeano, Victoire dovette sopportare il freddo, la fame, la stanchezza, la miseria e i peggiori pericoli; divorata dalla febbre, vestiva come una contadina, per molti giorni mangiò soltanto alcune cipolle che strappava nei campi. Negli ultimi giorni delle guerre di Vandea fu obbligata a separarsi da sua figlia, che affidò ad una famiglia di contadini vicino [[Ancenis]]. A [[Savenay]], venne separata da suo padre che pochi giorni dopo fu catturato e fucilato dai repubblicani, insieme a sua madre si vestirono da contadine bretoni e cercarono rifugio in una azienda agricola. Accolta con ospitalità, passò l'inverno dal 1793 al 1794 con agricoltori che la loro povertà li teneva al riparo dalle persecuzioni rivoluzionarie. L'aspetto delle due donne era così misero che, anche se in passato facevano spesso carità, ora erano loro a riceverla. Spesso costretta a scappare nei boschi per sfuggire alle perquisizioni dei repubblicani, la sua vita fu continuamente fatta di spaventi, allarmi, e il pericolo di venire catturata in qualunque momento.
 
Dopo la fine del [[Regime del Terrore|Terrore]] Victoire tornò ad abitare nel castello di famiglia a [[Citran]] nel [[Médoc (penisola)|Médoc]], riprese a vivere la sua vita normale e nel febbraio [[1795]] ebbe un'altra disgrazia: la morte della sua unica figlia avuta con Lescure.
 
In seguito al [[Colpo di Stato del 18 fruttidoro|colpo di stato]] del 4 settembre dovette lasciare la Francia, e passò un po' di tempo in [[Spagna]], ritornerà solo dopo che Napoleone tornerà dall'Egitto e salirà al potere con un colpo di stato, al rientro riprese possesso dei suoi beni che non erano stati venduti e della fortuna di suo marito.