Immunosoppressore: differenze tra le versioni

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Gli anticorpi sono stati anch'essi tra le prime armi fronte nella lotta all'immunosoppressione. Non è nuova la terapia ad alte dosi di [[immunoglobuline]] di tipo G (IgG) nella cura di linfomi prima dell'avvento della chemioterapia antineoplastica. L'effetto delle IgG ad alto dosaggio sarebbe quello di "intasare" il sistema immunitario con anticorpi, ingannando le cellule B (le produttrici delle Ig) nel mimare una risposta anticorpale più che soddisfacente.
 
È da qualche decennio, però, che è sorta una nuova classe di anticorpi con bersaglio putativo completamente diverso. Sono gli '''anticorpi monoclonali diretti contro i recettori delle citochine''', soprattutto, le [[interleuchine]] (IL-1 e -2) ed il fattore di necrosi tumorale (TNF-alfa). Sono noti con nomi quali '''cetuximab, infliximab, trastuzumab, ustekinumab''' ed '''adalimumab'''. Il suffisso finale -mab sta per Monoclonal Anti-Body o anticorpo monoclonale). Sono già correntemente impiegati nella cura dell'[[artrite reumatoide]], della [[spondilite anchilosante]], della [[psoriasi]] e deldella [[morbomalattia di Crohn]] resistenti alle usuali terapie. Esistono trials clinici pubblicati che ne dimostrano la superiore efficacia rispetto agli immunosoppressori convenzionali (vedere referenze bibliografiche).
 
==Corticosteroidi==