Becco di Bunsen: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Bunsen burner.jpg|200px|thumb|right|Il becco di Bunsen]]
[[Immagine:Becco Bunsen disegno.PNG|thumb|right|200px|Schema di funzionamento]]
Il '''becco di Bunsen''' è un [[bruciatore]] a [[gas]] usato in [[chimica]]<ref>G. Lockemann (1956), "The Centenary of the Bunsen Burner," [[J. Chem. Ed.]], 33: 20-21.</ref><ref>A. J. Rocke (2002), "Bunsen Burner," [[Oxford Companion to the History of Modern Science]], p.&nbsp;114.</ref><ref>{{Cita pubblicazione | url = http://jchemed.chem.wisc.edu/HS/Journal/Issues/2005/Apr/clicSubscriber/V82N04/p518.pdf | titolo = The Origin of the Bunsen Burner | autore = William B. Jensen | rivista = [[J. Chem. Ed.]] | volume = 82 | numero = 4 | anno = 2005 | page = 518}}</ref><ref>J J Griffith, Chemical Reactions - A compendium of experimental chemistry, 8th edn., R Griffin and Co., Glasgow, 1838</ref><ref>{{Cita pubblicazione |nome=Moritz |cognome=Kohn |titolo=Remarks on the history of laboratory burners |rivista=J. Chem. Educ. |anno=1950 |volume=27 |numero=9 |pagine=514 |doi=10.1021/ed027p514 }}</ref>.
Prende il nome da [[Robert Wilhelm Bunsen]], il chimico/fisico tedesco al quale è erroneamente attribuita l'invenzione. Il suo assistente di laboratorio [[Peter Desdega]] perfezionò un progetto precedente di [[Michael Faraday]].
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Il becco di Bunsen è composto da uno zoccolo con il tubo da cui giunge il combustibile gassoso, che presenta all'estremità finale un beccuccio, e da un tubo verticale, all'imboccatura del quale viene acceso il [[gas]].
[[Immagine:Bunsen burner flame types .jpg|thumb|200px|left|La fiamma del becco di Bunsen nelle varie condizioni<br />da riducente (1) a ossidante (4) in funzione della posizione del manicotto]]
 
Il tubo verticale è forato in due punti per l'accesso dell'aria ed è ricoperto da un manicotto, anch'esso munito di due buchi: ruotando il manicotto si può regolare quanto i suoi buchi coincidano con quelli del tubo. In questo modo è possibile avere una maggiore o minore quantità di [[aria]] aspirata per [[effetto Venturi]] e quindi ottenere una fiamma di diversa natura, [[ossidazione|ossidante]] (colore blu) o [[riduzione (chimica)|riducente]] (colore arancio, usata anche per rendere visibile la fiamma libera quando non si usa l'apparecchio).