Monumento funebre di Guido Tarlati: differenze tra le versioni

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|ubicazione = [[Duomo di Arezzo|Duomo]]
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Il '''''Monumentomonumento funebre di Guido Tarlati''''' è un complesso scultoreo nel [[Duomoduomo di Arezzo]]. L'opera è firmata e datata [[1330]] da [[Agostino di Giovanni]] e [[Agnolo di Ventura]].
 
==Storia==
L'opera fu commissionata da Delfo e [[Pier Saccone Tarlati]], fratelli del vescovo e signore di Arezzo [[Guido Tarlati]], dopo la morte di quest'ultimo, avvenuta nel [[1327]]. Furono chiamati ad Arezzo i due più importanti scultori [[scuola senese|senesi]] del periodo, Agostino di Giovanni e Agnolo di Ventura, e nel 1330 il cenotafio fu completato.
 
L'opera aveva un chiaro intento celebrativo e propagandistico del potere Tarlati in Arezzo, e di conseguenza della fazione [[guelfi e ghibellini|ghibellina]]. Oltre alle vittorie militari, assume un'importanza capitale l'allegoria del ''Comune pelato'', scolpita sul modello dell'affresco di [[Giotto]] nel Palazzopalazzo della Signoria a Firenze. Una persona anziana e barbuta, rappresentante il comune, è seduta malinconicamente su un trono e viene rasata e derisa da varie figure, rappresentanti le diverse fazioni politiche cittadine. Il significato è nella necessità per il comune di Arezzo di lasciarsi governare da un Signore onde evitare le dilanianti battaglie della politica interna. Da notare il significato completamente opposto rispetto all'allegoria fiorentina.
 
Con la cessione di Arezzo a [[Firenze]] nel [[1337]] e la conseguente rivolta anti-tarlatesca delle forze [[guelfe]] del [[1341]], l'opera fu soggetta della rabbia popolare, in una sorta di ''damnatio memoriae'' della famiglia Tarlati e della loro politica. L'attuale rifacimento in stucco è dovuto ad un intervento di Angiolo Bini nel [[1783]].