Il garofano rosso (romanzo): differenze tra le versioni

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== Un romanzo di formazione ==
[[File:Elio Vittorini.jpg|thumb|200px|Elio Vittorini.]]Come già si può capire dalla trama e da quanto abbiamo appena detto, ''Il garofano rosso'' si può leggere come un romanzo di formazione, che delinea il percorso esistenziale dell'adolescente Alessio Mainardi, ansioso di diventare adulto, di "entrare nella vita": un percorso simboleggiato dal garofano rosso che dà il titolo al romanzo. Dell'adolescenza questo romanzo conserva, a differenza di altri del genere, tutto il sapore inconfondibile ed è questa caratteristica che ne costituisce il fascino principale, soprattutto per un lettore giovane.
Una formazione che è sì principalmente quella di Alessio (e, in secondo luogo, dell'amico Tarquinio), ma al contempo è quella, come Vittorini stesso suggerisce nella ''Prefazione'' sopra citata, di un'intera generazione.
Abbastanza spesso infatti, soprattutto nella prima parte, l'io narrante si identifica nel gruppo giovanile di cui fa parte e allora lo scrittore usa il pronome "noi": un gruppo giovanile legato dalle stesse abitudini, speranze, passioni politiche e che ha luoghi propri di ritrovo, un proprio modo, esclusivamente giovanile, di chiamare i luoghi: «Aspettavamo la campana del secondo orario, tra undici e mezzogiorno, pigramente raccolti, sbadigliando, intorno ai tavolini del caffè ''Pascoli & Giglio'', ch'era il caffè nostro, del Ginnasio-Liceo, sull'angolo di quella strada, anch'essa nostra, con la via principale della città, dai borghesi detta ''Corso'' e da noi ''Parasanghea''»: l'apertura del romanzo già sottolinea questa appartenenza al "gruppo", questa separatezza dal mondo degli adulti che all'inizio connota il romanzo.