Nostra Signora dei Turchi (teatro): differenze tra le versioni

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==Trama==
[[File:Nst 148.jpeg|thumb|left|250px|Carmelo Bene in una scena del [[Nostra Signora dei Turchi|film omonimo]]]]
Seguendo un collegamento ambivalente e poi profetico della vicenda della strage degli [[Martiri di Otranto|800 martiri]] a [[Otranto]] ad opera dei [[Turchi]], [[Carmelo Bene]], nei panni di un uomo pugliese, ripercorre un proprio cammino interiore. La sua filosofia che spiegherà in un monologo fuori campo, come del resto fa in tutto il film, consiste nel manifestare il proprio essere interiore distrutto e deturpato da forze esterne. Tramite la mediocrità più assoluta e il rifiuto anticonformista della salvezza e degli aiuti esterni, Carmelo Bene nelle vesti del personaggio pugliese arriva a compiere il suo dovere, autodistruggendosi. Ma l'invettiva lanciata da lui non è solo contro il proprio ego, bensì contro anche quelle forze che hanno contribuito a renderlo insulso e sofferente.