Trappola della liquidità: differenze tra le versioni

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==Come si cade nella trappola==
La spiegazione tipica delle cause della trappola della liquidità indica le aspettative da parte degli attori economici di eventi negativi (come [[deflazione (economia)|deflazione]], [[guerra civile]] o conflitti internazionali, caduta della [[domanda aggregata]]) che li inducono ad una maggiore [[preferenza per la liquidità]]. Il segno distintivo della trappola è la caduta dei tassi di interesse a breve vicino a zero e il verificarsi della circostanza che variazioni della [[base monetaria]] non si riflettono in corrispondenti variazioni nell'[[indice generale dei prezzi]].
 
In questa situazione, con i [[Tasso d'interesse nominale|tassi d’interesse nominali]] ormai zero o vicini a zero, le [[banca centrale|banche centrali]] non possono farli scendere ulteriormente, e gli strumenti a disposizione della [[politica monetaria]] si esauriscono. Il vero [[motore]] dei [[consumo|consumi]], infatti, come aveva intuito Keynes, risiede nella fiducia prima ancora che nei tassi. Se la fiducia viene meno, nemmeno tassi di interesse nulli o un aumento della base monetaria possono far ripartire i consumi.
 
Quando le aspettative negative si diffondono all'intera [[economia]], esse tendono ad autoalimentarsi in un [[circolo vizioso]]. Accumulando [[liquidità]] anziché spendere, gli operatori economici inconsapevolmente [[Profezia che si autoadempie|realizzano le loro peggiori aspettative]]: senza domanda di beni, si innesca la [[recessione]], che conduce ad un aumento della [[disoccupazione]], a minori [[reddito|redditi]], e dunque a minori [[consumo|consumi]] e [[investimenti]], e così via, in una spirale che si autoalimenta.
 
==Voci correlate==