Ippolito Antonio Vincenti Mareri: differenze tra le versioni

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Dopo aver terminato gli studi, Ippolito fece ritorno a rieti e nell'estate di quello stesso anno concluse i negoziati per il matrimonio di sua sorella Lavinia col barone Bernardino Gagliardi di [[L'Aquila]], incominciando poco dopo la propria carriera ecclesiastica come chierico. Nominato uditore della nunziatura apostolica in [[Spagna]] dall'11 aprile 1764, prese possesso dell'incarico nell'agosto successivo ed assistette impotente alla soppressione della [[Compagnia di Gesù]] per ordine di [[Carlo III]] nel [[1767]]]; occupò il suo incarico sino al 1775. Divenuto referendario dei Tribunali della Signatura Apostolica di Grazia e Giustizia, venne onorato del titolo di Protonotario Apostolico soprannumerario. Prelato domestico di Sua Santità, divenne relatore della Sacra Consulta dall'aprile del 1776 ed assunse temporaneamente il governo della città di Roma in assenza del titolare, monsignor [[Ferdinando Spinelli]], tra il settembre del 1783 ed il febbraio del 1784. Nominato precettore generale dell'Arciospedale di Santo Spirito in Sassia dal 16 gennaio 1784, succedete in questa carica a monsignor Domenico Sampieri. Il 29 gennaio del 1784 ricevette da papa [[Pio VI]] il documento firmato concernente il proprio nuovo incarico, ma data la sua imminente ascesa al ruolo di nunzio apostolico in Spagna, rinunciò all'incarico appena tre giorni dopo.
 
Il 19 marzo 1785 ricevette l'ordinazione sacerdotale e l'11 aprile di quello stesso anno venne eletto arcivescovo titolare di [[Corinto]], venendo consacrato l'8 maggio successivo nella cattedrale di [[Frascati]] per opera del cardinale [[Enrico Benedetto Stuart]], duca di York, venendo quindi nominato come previsto nunzio apostolico in Spagna dal 24 maggio 1785
 
[[Papa Pio VI]] lo elevò al rango di [[cardinale]] nel [[concistoro]] del 21 febbraio [[1794]], ricevendo la berretta cardinalizia a [[Madrid]] tramite monsignor Fancesco Carafa d'Andria, cappellano privato di Sua Santità, con breve apostolico, il 25 febbraio di quello stesso anno. Come da tradizione, fu lo stesso re [[Carlo IV di Spagna]] ad imporre all'arcivescovo la berretta cardinalizia in presenza dell'intera corte. Giunse quindi a [[Roma]] dalla [[Spagna]] il 5 aprile dell'anno successivo e ripetè la cerimonia della berretta il 28 maggio in presenza del pontefice, che il 1 giugno gli conferì il titolo cardinalizio dei Santi Nereo e Achilleo. Ascritto nella Sacra Congregazione dei Vescovi e dei Regolari, entrò a far parte anche di quelle per la Propaganda Fide, per il Concilio di Trento, per l'Indice e per le Paludi Pontine.