Miniere di Cogne: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Dopo vari esperimenti, più o meno riusciti, di gestione comune delle miniere, lo sfruttamento del minerale si arresta, e l'estrazione cade in una profonda crisi, dovuta alla mancanza di capitali, ma soprattutto alle tecniche arcaiche di estrazione e di trasporto del materiale. Tra alti e bassi la miniera resterà pressoché in uno stato di abbandono fino al 1903, quando, venduta ad una società italo-belga, inizierà per essa lo sfruttamento a livello industriale. Vengono allora costruiti una teleferica ed il complesso di Colonna<ref>Gio Gozzi,'' op.cit., pp.28-29''</ref>.
Nel 1916 la miniera viene venduta alla società "Gio.Ansaldo", ma già nel 1927 viene comprata dal governo fascista. Il lavoro continua a pieno ritmo per molti anni, anche dopo il periodo bellico, tanto che nel 1964 occupa ancora 741 dipendenti; nel 1968-69 inizia però la crisi, in gran parte dovuta alle pressioni sindacali , che hanno portato ad una uscita dal mercato della seppur ottima magnetite, poiché il costo di estrazione (in gran parte determinato dal costo della manodopera) era diventato tale da proporre il prodotto a dei prezzi che, inevitabilmente, le leggi della concorrenza ponevano fuori trattativa. La miniera seppur non esaurita è stata chiusa definitivamente nel marzo del 1979<ref>Gio Gozzi,'' op.cit., p.29''</ref>
La miniera è rimasta proprietà di [[Fintecna]] fino al 2014 che ha ceduto, dopo 111 anni, nuovamente le concessioni al Comune di Cogne<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.comune.cogne.ao.it/it/amministrazione/tools/approfondimento-news.aspx?id=279|titolo=Comunicato Stampa: Acquisizione delle miniere di Cogne|editore=Comune di Cogne|data=30 marzo 2014}}</ref>.
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[[Categoria:Miniere in Italia|Cogne]]
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