Leotichida: differenze tra le versioni

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| titolo = [[Re di Sparta|Re Euripontide di Sparta]]
| immagine =
| legenda =
| regno = Dal [[491 a.C.]] al [[476 a.C.]]
| predecessore = [[Demarato di Sparta|Demarato]]
| successore = [[Archidamo II]]
| coniuge 1 =
| coniugepadre 2 = Menare o Aristone
| padre =
| figli = [[Zeussidamo (figlio di Leotichida)|Zeussidamo]]</br>Lampito
| casa reale = [[Euripontidi]]
| data di morte = 469 a.C.
| luogo di morte = Tegea
|}}
{{Bio
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|LuogoNascita = Sparta
|AnnoNascita = metà del [[V secolo a.C.]]
|LuogoMorte = Tegea
|AnnoMorte = 469 a.C.
|Attività = sovrano
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==Biografia==
Nato a Sparta attorno al [[545 a.C.]], Leotichida apparteneva alla casa reale degli Euripontidi (attraverso Menamo, Agesilao, IppocratideIppocratida, Leotichida, Anassilao, [[Archidamo I]], [[Anassandrida I]] e [[Teopompo (re di Sparta)|Teopompo]]) e salì al trono nel [[491 a.C.]] coll'aiuto del re [[Agìadi|Agiade]] [[Cleomene I]], che aveva costretto il precedente re Euripontide [[Demarato di Sparta|Demarato]] alla rinuncia al trono, dopo averne contestato la legittimità.<ref>{{cita|Erodoto|VI, 65|Erodoto, ''Storie''|harv=s}}.</ref><ref>{{cita|Pausania|III, 4|Pausania, ''Periegesi della Grecia''|harv=s}}.</ref>
 
Lo stesso anno della sua elezione, Leotichida accompagnò Cleomene nella seconda spedizione ad [[Egina (isola)|Egina]], dove furono catturati e consegnati ad [[Atene]] dieci ostaggi. Dopo la morte di Cleomene ([[488 a.C.]]), Leotichida fu però quasi sul punto di arrendersi agli Egineti.<ref>{{cita|Aristotele|II, 9|Aristotele, ''Costituzione degli Ateniesi|harv=s}}.</ref>
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Nel [[476 a.C.]], Leotichida guidò una spedizione in [[Tessaglia]] contro la famiglia degli [[Aleuadi]] per aver collaborato coi Persiani, ma si ritirò dopo essere stato corrotto da questa famiglia. Dopo il suo ritorno a Sparta fu processato coll'accusa di corruzione, perciò si rifugiò come supplice al tempio di [[Atena]] Alea di [[Tegea]]; condannato all'esilio, la sua casa fu incendiata e suo nipote [[Archidamo II]], figlio di suo figlio [[Zeussidamo (figlio di Leotichida)|Zeussidamo]] (chiamato da molti Spartani Cinisco, morto durante la vita del padre) divenne re di Sparta. Leotichida ebbe anche una figlia, Lampito, che andò in sposa ad Archidamo II.<ref name=E71-72>{{cita|Erodoto|VI, 71-72|Erodoto, ''Storie''|harv=s}}.</ref>
 
Leotichida morì pochi anni dopo, attorno al [[469 a.C.]], in esilio a [[Tegea]].<ref name=E71-72/> [[Plutarco]] riporta negli ''[[Apoftegmi spartani]]'' diversi aforismi attribuiti a questo re.<ref name=Plutarco>{{cita|Plutarco|Plutarco, ''Apoftegmi spartani''|harv=s}}.</ref>
 
==Note==