Speranza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 109:
|allineamento =
|larghezza = 30%<!-- larghezza del template; può essere espressa in pixel (ad esempio: 200px) oppure in percentuale (ad esempio: 50%). Di default la larghezza è di 350px -->
|titolo = Gijsbert Voet: Spinoza è ateo perché crede che il bene operare sia fondato sulla speranza e sulla paura
|titolo = Le accuse di ateismo a Spinoza rivolte da G. Voet
|dim-testo = <!-- dimensioni in percentuale del testo nella casella. Di default le dimensioni sono 100% -->
|contenuto = Il teologo [[Gijsbert Voet]], attaccando il pensiero di Spinoza, lo accusò di [[ateismo]] perché questi avrebbe sostenuto che le buone azioni dell'uomo necessitano del fondamento della speranza e della paura. Spinoza si difese asserendo di aver sostenuto esattamente l'opposto di quanto affermato dal suo accusatore, e cioè che l'amore per Dio non può basarsi sulla paura delle punizioni o sulla speranza dei premi. E aggiungeva il filosofo olandese che il comportamento di Voet si spiegava perché «egli non trova nella stessa virtù e nell'intelletto nulla che lo soddisfi, e vivrebbe volentieri secondo l'impulso delle sue passioni, se non glielo impedisse il solo fatto che egli ha paura del castigo. Egli si astiene dunque dalle male azioni e osserva i divini comandamenti con la medesima riluttanza di uno schiavo e di un animo titubante.»<ref>Spinoza, ''Epistulae'', XLIII, 212</ref> Gli uomini in vero agiscono spinti dalla speranza e dalla paura<ref>Spinoza, ''op. cit.'', 213</ref> e occorrono allora precetti e comandamenti che li regolino ma non quelli basati sulla speranza e sul timore ma quelli fondati sulla ragione e sull'amore disinteressato verso il ''[[Deus sive Natura]]''.}}
{{Citazione|Le affezioni della speranza e della paura non possono essere di per sé buone||Spei et metus affectus non possent esse per se boni<ref>Spinoza, ''Ethica'', IV, prop. XLVII</ref>|lingua=la}}
Osservava [[Cartesio]] come