Accademia delle arti del disegno: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: Fix dimensionamento immagini (v. richiesta)
Riga 1:
[[File:Palazzo dell'arte dei beccai 01.JPG|thumb|La sede fiorentina dell'Accademia nel [[Palazzo dell'Arte dei Beccai]].]]
L''''Accademia delle arti del disegno''' di [[Firenze]] è un'la più antica [[accademia di belle arti]] del mondo, fondata nel [[1563]] che «promuove la salvaguardia e lanon protezioneva delleconfusa operecon dl'arte in Italia».<ref>Statuto approvato con [[decretoAccademia deldi PresidenteBelle dellaArti Repubblicadi Firenze]] il 17 maggio 1978 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 dell'11 luglio 1978.</ref>
 
==Storia dell'Accademia==
Fondata da [[Cosimo I de' Medici]], il 13 gennaio [[1563]], su consiglio dell'[[architetto]] aretino [[Giorgio Vasari]] e con la collaborazione dello spedalingo degli innocenti [[Vincenzio Borghini]] sulle ceneri dell'antica Compagnia di San Luca, fu inizialmente denominata '''Accademia e Compagnia dell'Arte del Disegno''' in quanto suddivisa in due branche operative differenziate.
 
Mentre la Compagnia era unala sortaformazione dipiù [[corporazione]]ampia cui dovevanopotevano aderire tutti gli artisti operanti in [[Toscana]], l'Accademia, costituita solo dalle più eminenti personalità, culturaliera dellaun corteorganismo ristretto che governava la Compagnia e, tra gli dialtri Cosimocompiti, aveva finalità di tutela e supervisione sull'intera produzione artistica del [[principato mediceo]].
 
Il ruolo ed il prestigio di questa istituzione, non certo confinati negli angusti limiti politico economici del principato toscano, crebberoraggiunsero frafin ilda Cinquesubito etraguardi ilinaspettati. SeicentoIl grazieprimo alloAccademico straordinarioad contributoessere eletto col titolo di Accademicipadre e Maestro delle Arti comefu [[Michelangelo Buonarroti]], e da lì a breve moltissimi artisti di tutta italia chiesero di far parte del sodalizio che comprese [[Francesco da Sangallo]], [[Agnolo Bronzino]], [[Benvenuto Cellini]], [[Giorgio Vasari]], [[Bartolomeo Ammannati]], il [[Giambologna]], [[Jacopo Ligozzi]], [[Tiziano]], [[Tintoretto]], {{citazione necessaria|[[Andrea Palladio|Palladio]],}} ecc. PrimaSodalizio donnaprevalentemente admaschile, avereseppur ilsenza privilegiopreclusioni discritte per l'ammissione delle donne, la prima ad esservi ammessa fu [[Artemisia Gentileschi]].
 
Celebrata e riconosciuta nel suo primato già con la preparazione delle esequie di Michelangelo nella Basilica di San Lorenzo a Firenze nel 1564 e ancora nei numerosi eventi trionfali realizzati nella città, din dal 1585 l'Accademia delle Arti del DIsegno fu innalzata a livello di arte riconoscendo quindi all'istituzione un tribunale proprio interno per gli iscritti e numerosi privilegi e finendo per far prevalere l'azione burocratico-amministrativa su quella educativa e di stimolo per le arti.
Nel [[1784]] il granduca [[Pietro Leopoldo di Lorena]] sottrasse alla Compagnia ogni mansione di 'ordine professionale' artistico delegando questo compito alla neo fondata [[Accademia di Belle Arti (Firenze)|Accademia delle Belle Arti]] e conservando al collegio degli Accademici della prestigiosa istituzione medicea un ruolo di formazione artistica e di soprintendenza sulle arti del [[Granducato di Toscana]].
 
Numerosi furono comunque i professori eccellenti che svolsero qui il loro servizio tra cui [[Galileo Galilei]].
Questo duplice ruolo culturale fu garantito all'Accademia sino al [[1873]] quando venne ulteriormente suddivisa in due enti differenziati per scopo e finalità, il Collegio degli Accademici, ovvero l'Accademia delle Arti del Disegno, con la finalità peculiare di salvaguardare e proteggere le opere d'arte e l'istituto d'insegnamento che fu poi successivamente accorpato all'[[Accademia delle Belle Arti di Firenze|Accademia delle Belle Arti]].
 
L'Accademia, incaricata nel 1603 di vigilare contro le esportazioni di opere d'arte dal granducato toscano, continuò il suo ruolo di insegnamento e orientamento delle arti nelle sue numerose sedi di cui oggi sopravvive soltanto la cosiddetta Cappella di San Luca nei chiostri della Basilica della Santissima Annunziata di Firenze dove sono sepolti numerosi e importanti Accademici tra cui [[Pontormo]]. L'ultimo ad esservi sepolto è stato [[Rodolfo Siviero]], presidente dell'Accademia dal 1971 al 1983.
L'Accademia che ha oggi sede nel [[Palazzo dell'Arte dei Beccai]], è suddivisa in cinque Classi: Classe di Pittura, Classe di Scultura, Classe di Architettura, Classe di Storia dell'Arte, Classe di Discipline Umanistiche e Scienze. Le classi sono composte da Accademici Emeriti, Ordinari e Corrispondenti.
 
Nel [[1784]] il granduca [[Pietro Leopoldo di Lorena]] riformò l'Accademia delle Arti del Disegno sottraendole ogni mansione di 'ordine professionale' e di insegnamento. Cambio quindi il nome in [[Accademia di Belle Arti (Firenze)|Accademia delle Belle Arti]].
Tra gli Accademici di fama internazionale si annoverano:
 
Questo duplice ruolo culturale fu garantito all'Accademia sino al [[1873]] quando venne ulteriormente suddivisa in due enti differenziati per scopo e finalità, il Collegio degli Accademici, ovvero l'Accademia delle Arti del Disegno, con la finalità peculiare di salvaguardare e proteggere le opere d'arte, distribuire premi, incoraggiare le arti e l'istituto d'insegnamento chepropriamente fudetto poi successivamente accorpato all'[[Accademia delle Belle Arti di Firenze|Accademia delle Belle Arti]]. Nel 1937 le leggi di riforma dell'istruzione artistica elaborate dal governo fascista portarono alla definitiva separazione dell'Accademia delle Arti del Disegno dall'Accademia di Belle Arti, che oggi continuano ad essere istituti separati e distinti. L'Accademia di Belle Arti è un istituto pubblico di insegnamento, l'Accademia delle Arti del DIsegno ha assunto il carattere di istituto privato di ricerca.
 
L'Accademia delle Arti del Disegno che hadal oggi1970 ha sede nel trecentesco [[Palazzo dell'Arte dei Beccai]], è suddivisa oggi in cinque Classi: Classe di Pittura, Classe di Scultura, Classe di Architettura, Classe di Storia dell'Arte, Classe di Discipline Umanistiche e Scienze. Le classi sono composte da Accademici Emeriti, Ordinari e Corrispondenti.
 
In tutta la sua storia l'Accademia ha avuto più di 6500 affiliati a vario titolo. Oggi si può consultare questa lista dal sito internet dell'ente<ref>http://www.aadfi.it/?post_type=accademico</ref>.
 
Tra gli Accademici di fama internazionale oggi viventi si annoverano:
*per la Classe di Pittura: [[Leonardo Cremonini]], [[Hans Erni]], [[Lucian Freud]], [[Richard Hamilton (pittore)|Richard Hamilton]], [[Anselm Kiefer]], [[Piero Guccione]]
*per la Classe di Scultura: [[Arnaldo Pomodoro]], [[Giuliano Vangi]], [[Dani Karavan]]
*per la Classe di Architettura: [[Massimo Carmassi]], [[Marco Dezzi Bardeschi]], [[Adolfo Natalini]], [[Paolo Portoghesi]], [[Aldo Loris Rossi]], [[David Palterer]], [[Franco Purini]], [[Gennaro Tampone]].
*per la Classe di Storia dell'Arte: [[Wolfram Prinz]], [[Erich Steingräber]], [[Detlef Heikamp]], [[Antonio Paolucci]], [[Zygmunt Wazbinski]], [[David Whitehouse]]
*per la Classe di Classe di Discipline Umanistiche e Scienze: [[Francesco Adorno]], [[Franco Cardini]], [[Umberto Colombo]], [[Tullio Gregory]], [[Salvatore Accardo]], [[Carlo Ginzburg]].
 
L'Accademia assegna inoltre l'onorificenza ''Accademico d'Onore'' per meriti conseguiti interdisciplinarmente in ambito politico, culturale o scientifico. Tra gli insigniti si ricordano: [[Jasper Johns]], [[Alberto Ronchey]], il [[Premio Nobel]] [[Rita Levi-Montalcini]] e i [[Premio Pritzker]] [[Philip Johnson]], [[Jørn Utzon]], [[Robert Venturi]] e [[Renzo Piano]].
Line 31 ⟶ 39:
== Bibliografia ==
* Francesco Adorno, a cura di, ''Accademie e istituzioni culturali a Firenze'', Firenze, Olschki, 1983.
* Z. Wazbinski, ''L'Accademia medicea del Disegno a Firenze nel Cinquecento'', Firenze, Olschki, 1987, 2 voll.
* ''Da Michelangelo alla Contemporanietà. Storia di un primato mondiale. 450 anni dell'Accademia delle Arti del DIsegno'', a cura di E. Sartoni Firenze, Archivio di Stato, 2014.
 
==Voci correlate==