Luisa di Stolberg-Gedern: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Titolo = '''Principessa'''
|Nome = LuisaLouise MassimilianaMaximilienne CarolinaCaroline EmanuelaEmmanuele di
|Cognome = Stolberg-Gedern
|Sesso = F
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== Il soggiorno romano ==
 
LuisaLouise-Maximilienne Massimiliana dide Stolberg, rimasta ben presto orfana del padre e con una madre desiderosa di entrare a far parte delle più importanti corti europee, era arrivata a Roma da giovane. Subito dopo, nel [[1772]], appena ventenne, era andata sposa a [[Carlo Edoardo Stuart]], con una cerimonia che fu celebrata presso la Cappella di famiglia di [[Palazzo Compagnoni Marefoschi]] di [[Macerata]], alla presenza dei Conti Compagnoni. <ref>[http://www.associazioneleopardi.it/default.aspx?pageid=26 Associazione "Bichi Reina Leopardi Dittajuti" - CICCOLINI - COMPAGNONI MAREFOSCHI<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Le corti europee avevano esaltato le romanzesche imprese di [[Carlo Edoardo Stuart]]. ''Bonnie Prince Charlie'', come era chiamato dai [[legittimismo|legittimisti]], accompagnato dal favore popolare, era sbarcato nel [[1745]] in [[Scozia]] e aveva riconquistato il regno tolto a suo nonno [[Giacomo II Stuart]] dal genero [[Guglielmo d'Orange]]; si era poi diretto in Inghilterra con un esercito di volontari. Sconfitto alla [[battaglia di Culloden]] era riuscito fortunosamente a fuggire in Francia da dove, costretto ad andarsene, dopo un lungo peregrinare in Europa, era arrivato a Roma; qui, dopo la morte del padre [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|Giacomo III Stuart]], aveva installato una sua [[corte (seguito)|corte]] come pretendente al trono.
 
Quando LuisaLouise dide Stolberg l'aveva sposato, [[Carlo Edoardo Stuart]] aveva ormai perso ogni suo romantico fascino: il nobile avventuriero, precocemente invecchiato e dedito al bere, aveva accolto la sposa a Palazzo Muti a Piazza Santi Apostoli con grandi onori che erano andati diminuendo man mano che scemava la speranza di avere l'atteso erede che LuisaLouise non gli dava.
 
La giovane e bella contessa d'Albany tuttavia non rinuncia alla sua voglia di vita e d'amore. Dopo appena due anni dal matrimonio, insofferente della rigida etichetta, che formalmente dava a Carlo Edoardo Stuart l'illusione del trono, si lascia corteggiare dall'affascinante conte di [[Leicester]] ed intrattiene rapporti molto stretti con lo svizzero Karl Victor de Bonstetten, personaggio di vasta cultura e grande viaggiatore. Scrive a quest'ultimo la contessa: «Se amassi alla follia e se fossi libera, farei tutto per la persona di cui fossi innamorata» <ref>Anne de Lacretelle, "''La comtesse d'Albany. Une égérie européenne''", Edition du Rocher.2008</ref>