Offensiva Ostrogožsk-Rossoš': differenze tra le versioni

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Il settore del [[Don (fiume russo)|Don]] attaccato, compreso tra la regione a sud di Voronež e quella a sud di Kantemirovka, era difeso a nord dalla 2ª Armata ungherese del generale Jany, schierata lungo il Don con nove deboli divisioni di fanteria e la mediocre riserva della 1ª Divisione corazzata ungherese dotata di un centinaio di carri armati [[Panzer 38(t)|M38]] di origine ceca e [[Panzer IV]] con cannone corto. Alle truppe ungheresi seguivano più a sud, sempre appoggiate sul Don, le forze italiane del Corpo d'Armata Alpino del generale [[Gabriele Nasci]] che allineava la [[2ª Divisione alpina "Tridentina"]], la [[156ª Divisione fanteria "Vicenza"]] e la [[4ª Divisione alpina "Cuneense"]]. Da Novaja Kalitva era schierato il 24º Panzerkorps tedesco del generale [[Martin Wandel]] con due divisioni tedesche (385ª e 387ª Divisione fanteria), il gruppo [[Waffen-SS]] ''Fegelein'', la [[3ª Divisione alpina "Julia"]] e la modesta riserva della [[27. Panzer-Division]] con qualche decina di carri armati. A [[Starobelsk]] stazionava, a copertura del comando dell'ARMIR, la [[19. Panzer-Division]] anch'essa molto sfornita di mezzi. Si trattava nel complesso di uno schieramento poco solido, con scarse riserve mobili e già minacciato sulla sinistra e anche sulla destra nel settore ungherese, dove i sovietici disponevano della importante testa di ponte a sud del Don di Storozevoje)<ref>{{Cita|Scotoni2007| p. 436| Scotoni 2007 |harv=s}}; {{Cita|Valori1951S| pp. 673-674| Valori 1951 |harv=s}}</ref>.
 
Il piano sovietico prevedeva infatti un doppio attacco sui due lati con successiva manovra a tenaglia convergente sulla città di Alekseevka per accerchiare completamente tutto il raggruppamento dell' Asse. A nord dalla testa di ponte di Storozevoje avrebbe attaccato la 40ª Armata del generale Moskalenko, protetta sulla destra dal [[5º Corpo carri della Guardia (Armata Rossa)|4º Corpo corazzato]] (proveniente dalla regione di [[Stalingrado]]); al centro il 18º Corpo sovietico avrebbe inscenato un altro attacco minore dalla piccola testa di ponte di Shuche; infine la massa principale della 3ª Armata corazzata del generale [[Pavel Rybalko]], avrebbe schiacciato sulla sinistra il 24. Panzerkorps tedesco e puntato direttamente su [[Rossoš]] (Quartier generale del Corpo alpino italiano), e su Alekseevka per andare incontro alla 40ª Armata proveniente da nord<ref>{{Cita|Scotoni2007| pp. 429-431| Scotoni 2007 |harv=s}}</ref>.
[[File:Cavalleria sovietica.jpg|thumb|left|upright=1.4|La cavalleria sovietica partecipa con successo all'avanzata invernale.]]
Sulla sinistra il 7º Corpo di cavalleria e una parte della 6ª Armata sovietica (fronte di Vatutin) avrebbero coperto i carri armati del generale Rybalko, avanzando in direzione di [[Valujki]]. A causa delle difficoltà di spostamento e delle intemperie invernali, l'attacco subì un ultimo rinvio: alla fine il 4º Corpo corazzato non riuscì a giungere in tempo, mentre la 3ª Armata corazzata, spostata con grandi difficoltà a causa anche di un gigantesco ingorgo ferroviario dalla lontana regione di [[Tula]], sarebbe entrata in campo con solo una parte delle sue forze, 400 carri armati invece degli oltre 550 previsti)<ref>{{Cita|Scotoni2007| pp. 429-433| Scotoni 2007 |harv=s}}</ref>.Per mantenere la sorpresa, i generali Žukov, Vasilevskij e Golikov non attesero oltre: il 14 gennaio sarebbe partito l'attacco principale, mentre fin dal 12 gennaio il generale Moskalenko avrebbe iniziato l'assalto nel suo settore settentrionale.