Abd Allah al-'Adil: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m fix template bio, solo un periodo in PostNazionalità
9af9af (discussione | contributi)
Riga 22:
Abū Muḥammad ʿAbd Allāh era un figlio del potente califfo [[Almohadi|almohade]] [[Abū Yūsuf Yaʿqūb al-Mansur|Abū Yusuf Yaʿqub al-Manṣūr]], e quindi fratello del califfo [[Muhammad al-Nasir]]. Assieme ad altri fratelli ʿAbd Allāh servì come governatore almohade in [[al-Andalus]] (Spagna islamica).<ref name = kennedy>H. Kennedy (1996)</ref><br>
Dopo la morte prematura di suo nipote, il giovane califfo [[Yusuf al-Mustansir|Yūsuf II al-Mustanṣir]], che morì senza eredi, nel gennaio 1224 i burocrati di palazzo di [[Marrakesh]], capeggiati dal [[visir]] Abū Saʿīd ʿUthmān b. al-Jāmiʿī e dagli ''[[Shaykh]]'' delle tribù dei [[Banu Masmuda|B. Maṣmūda]] elessero califfo l'anziano prozio, [[Abd al-Wahid I|ʿAbd al-Wāḥid I]]. ʿAbd Allāh, che allora era governatore di [[Murcia]], e i suoi fratelli, [[Abu l-'Ala Idris al-Ma'mun]] (governatore di [[Cordova]]), Abū Mūsā (governatore di [[Malaga]]) e Abū l-Ḥasan (governatore di [[Granada]]), che formavano una potente cricca nella gerarchia almohade, furono sconvolti dalla rapidità di tale nomina e l'irritualità della stessa. Inoltre, ʿAbd al-Wāḥid I, nonostante la sua età avanzata esigeva disciplina e ordine nell'impero almohade, tentò quindi di centralizzare l'impero, i suoi fratelli e i suoi nipoti avevano probabilmente sperato in un candidato meno esperto e più manovrabile, in modo che fossero liberi di governare autonomamente le province, come avevano fatto sotto il califfato di Yūsuf II.<br>
La dinastia almohade fino ad allora non aveva mai avuto un problemi dinastici. Dopo la nomina di ʿAbd al-Wāḥid, ʿAbd Allāh fu raggiunto a Murcia dall'oscura figura di Abū Zayd ibn Yujjān, un ex potente burocrate di Marrakesh, che qualche anno prima era stato umiliato ed esiliato da al-Jāmiʿī, e che stava scontando il suo esilio nei pressi di [[Chinchilla de Monte-Aragón|Chinchilla]] ([[Provincia di Albacete|Albacete]]).<ref name = kennedy>H. Kennedy (1996)</ref> Ibn Yujjān convinse ʿAbd Allāh a contestare l'elezione e a ribellarsi, assicurandogli che aveva importanti alleati nel palazzo di [[Marrakesh]] e tra gli ''shaykh'' delle tribù dei Maṣmūda. In accordo con i suoi fratelli, ʿAbd Allāh presto si proclamò califfo almohade, prendendo il titolo califfale di "''al-`AdilʿĀdil''" ("il giusto" o "il giustiziere"), dopo aver conquistato [[Siviglia]] cominciò a fare i preparativi per marciare contro [[Marrakesh]] ed affrontare [[Abd al-Wahid I|ʿAbd al-Wāḥid I]]. Al contempo ibn Yujjan si mise d'accordo con i suoi alleati nordafricani: prima della fine dell'estate, Abū Zakariyā, lo ''shaykh'' della tribù dei Ḥinṭāṭa, e Yūsuf ibn ʿAlī, governatore di [[Tinmal]], si schierarono dalla parte di al-ʿĀdil, conquistarono il palazzo di Marrakesh, deposero il califfo ed espulsero al-Jāmiʿī e i suoi sostenitori. Il califfo deposto ʿAbd al-Walīd I fu ucciso per strangolamento nel settembre 1224.
 
I metodi sanguinari utilizzati da ʿAbd Allāh al-ʿĀdil e dai suoi sostenitori per prendere il potere scioccarono il resto degli [[Almohadi]]. ʿAbd Allāh e i suoi fratelli persero alcune province spagnole: alcuni governatori locali che non accettarono di riconoscere l'usurpazione si ribellarono, come ad esempio Abū Zayd (governatore di [[Valencia]]), ʿAbd Allāh al-Bayyāsī (governatore di [[Jaén]]), quest'ultimo con un piccolo gruppo di seguaci si accampò sulle colline di [[Baeza]], in aperta ribellione contro al-ʿĀdil.<br>
Nel [[Maghreb al-Aqsa]] (attuale [[Marocco]]), molti ''shaykh'' tribali delle tribù Maṣmūda, dopo che videro che la situazione nell'impero almohade stava precipitando, invocarono il loro decisivo ruolo decisionale, rifiutandosi di accettarericonoscere l'usurpazione di al-ʿĀdil, non riconoscendoloaccettandolo quindi come califfo, iniziarono invece a mostrare attenzione per la figura del nipote di al-al-ʿĀdil, [[Yahya al-Mu'tasim|Yaḥyā]], un figlio di [[Muhammad al-Nasir]]. Con il serio pericolo che il suo colpo di mano gli si ritorcesse contro, ʿAbd Allāh al-ʿĀdil prese la decisione di mobilitare il grosso delle forze almohadi dalla [[al-Andalus|Spagna islamica]], attraversando lo [[stretto di Gibilterra]], con l'intenzione di marciare contro [[Marrakesh]] per imporsi sugli sceicchi.<br>
Desideroso di partire per la sua spedizione in Maghreb, al-ʿĀdil nell'inverno del 1124-25 intraprese una campagna per sconfiggere al-Bayyāsī. La campagna si rivelò un'umiliazione: la piccola banda di al-Bayyāsī riuscì a respingere gli eserciti molto più numerosi inviati da al-ʿĀdil<ref name = kennedy/> che acquisì rapidamente una fama di incompetente dalle scarse capacità militare, la sua fama si diffuse rapidamente in tutto il Maghreb, facendo crollare la sua popolarità anche tra i suoi alleati e dando coraggio ai suoi avversari. Determinato a conquistare Marrakesh prima che fosse troppo tardi, al-ʿĀdil decise di ignorare al-Bayyāsī ed intensificò il trasporto delle truppe. Al-Bayyāsī, nel frattempo, fece un'alleanza con [[Ferdinando III di Castiglia]], rimasto fino ad allora neutrale. Ferdinando, soddisfatto dell'evacuazione delle truppe [[almohadi]], intuì l'opportunità che gli si presentò e decise di dare ad al-Bayyāsī un grande esercito castigliano.<br>
Nel 1225, al-Bayyāsī, insieme all'esercito castigliano, scese dalle colline di [[Baeza]]. Con al-Andalus praticamente svuotata dalle truppe almohadi, i Castigliani devastarono le terre nei pressi di Jaén e la [[vega de Granada]], entro la fine dell'estate, al-Bayyāsī riuscì a conquistare [[Cordova]].<ref name = kennedy/> Vedendo la situazione nella Spagna musulmana, [[Alfonso IX di León]] e [[Sancho II del Portogallo]] colsero anch'essi l'occasione per lanciare delle incursioni. I predoni portoghesi raggiunsero la periferia di [[Siviglia]] verso la fine del 1225.