Giovanni Fantoni: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome =Giovanni Giovanni
|Cognome = Fantoni
|Sesso = M
|LuogoNascita = Fivizzano
|GiornoMeseNascita = 28 gennaio
|AnnoNascita = 1755
|LuogoMorte = Fivizzano
|GiornoMeseMorte = 1 novembre
|AnnoMorte = 1807
|Attività = poeta
|Epoca = 1700
|Nazionalità = italiano
}}
 
Terzo figlio maschio del conte Lodovico Antonio Fantoni e della marchesa Anna De Silva della Banditella, in ossequio alla legge del [[maggiorasco]], per essere avviato alla vita ecclesiastica fu fatto educare nel monastero dei benedettini a [[Subiaco]] e dopo tre anni, nel Collegio Nazareno degli [[Scolopi]] a [[Roma]], ma il suo carattere insofferente alla disciplina e il suo spirito anticlericale non erano compatibili con la vita monastica. Così, nel [[1773]] fu apprendista nella Segreteria di Stato di [[Firenze]] e l'anno seguente fu iscritto all'Accademia Reale di [[Torino]], da dove uscì nel [[1776]] con il grado di sottotenente.
 
Nello stesso anno fu ammesso all’all'[[Accademia della Crusca]] e all’all'[[Arcadia]], con il nome di Labindo Arsinoetico.
 
La sua giovinezza è stata descritta come scapigliata e ricca di avventure amorose, tanto che il padre stesso si rivolse al Granduca di [[Toscana]], [[Leopoldo I]], chiedendogli persino di rinchiudere il figlio nella fortezza di [[Portoferraio]] e un anonimo informatore indirizzò una relazione al governo genovese, durante una permanenza del Fantoni nella città ligure, sostenendo che «questo è assai giovine e di maniere seducenti, onde è idolamato dai giovani suoi contemporanei, e anche dalle dame le più forbite, con le quali usa carezze inusitate presso di noi e condannate dai virtuosi. Le sue massime sono perniciose, e contrarie alla buona morale. Queste quanto più si bevono facilmente, perché sono legate in versi leggiadri e lascivi, e quanto un soggetto mostra un genio e talenti straordinari per la poesia».