Cantastorie: differenze tra le versioni

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{{S|voci comuni|antropologia}}{{F|antropologia|luglio 2014}}[[File:Skazitel bylin Nikita Bogdanov by Vasiliy Polenov.jpg|thumb|upright=0.8|''Il narratore di [[bylina]] Nikita Bogdanov'', dipinto di [[Vasilij Dmitrievič Polenov|Vasilij Polenov]], [[1876]]]]
 
Il '''cantastorie''' è una figura tradizionale della [[Tradizione orale|letteratura orale]] e della [[Folclore|cultura folklorica]], un [[artista di strada]] che si spostava nelle piazze e raccontava con il canto una storia, sia antica, spesso in una nuova rielaborazione, sia riferita a fatti e avvenimenti contemporanei. Le storie narrate entravano a far parte del bagaglio culturale collettivo di una comunità.
 
I cantastorie accompagnavano la "[[Cantata]]" con uno strumento: di norma era la [[chitarra]], ma ne usavano anche altri, come la [[fisarmonica]] (o la [[lira (strumento)|lira]] in tempi più remoti). Si aiutavano con un cartellone su cui veniva raffigurata la storia, descritta nelle principali scene. La loro opera veniva remunerata con le offerte degli spettatori o con la vendita di foglietti volanti, su cui era descritta la storia. Dopo gli anni '50, con l'avvento del vinile, queste storie venivano incise e vendute su dischi, prima a 78 giri poi 45.
 
== Storia ==
La tradizione deriva da lontani precedenti, quali gli [[Aedo|aedi]] e [[Rapsodo|rapsodi]] [[Grecia antica|greci]] e i [[Giullare|giullari]], [[Menestrello|menestrelli]], [[Trovatore|trovatori]] o [[Troviero|trovieri]] del [[Medioevo]] [[Francia|francese]] e nella [[Scuola siciliana|scuola poetica siciliana]]. Simili figure sono presenti anche nella cultura [[islam]]ica, [[india]]na (tipiche le donne ''[[chitrakar]]'' del [[Bengala occidentale]]<ref>Mariangela Giusti, Urmila Chakraborty (a cura di), ''Immagini Storie Parole. Dialoghi di formazione coi dipinti cantati delle donne Chitrakar del West Bengal'', 2014, ISBN 978-88-97683-39-1</ref>) e [[africa]]na.
 
A partire dal [[XIV secolo]] si allontanarono dalla letteratura più colta e contribuirono a diffondere in [[dialetto]] le gesta dei [[Paladino|paladini]] [[Carlo Magno|carolingi]] della ''[[chanson de geste]]'', argomento anche dell'[[Opera dei Pupi]]. Ebbero la massima fioritura nella [[Sicilia]] del [[XVII secolo]] e furono appoggiati dalla [[Chiesa cattolica|Chiesa]] con lo scopo di diffondere presso il popolo le storie dei santi e della Bibbia. Nel [[1661]] a [[Palermo]] i [[Gesuiti]] avevano costituito la congregazione degli "[[Orbi]]", cantori ciechi a cui veniva insegnato a suonare uno strumento musicale e che erano legati a temi esclusivamente religiosi sotto il controllo ecclesiastico.
 
==Note==