Affare Tuchačevskij: differenze tra le versioni

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Da Londra convocò in gran segreto a [[Parigi]] una conferenza con gli addetti militari sovietici a [[Berlino]], [[Varsavia]] e [[Praga]]<ref name=C9p102>{{Cita|Chauffier1969|p. 102|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, chiedendo nel contempo un incontro con il Capo di Stato Maggiore francese, generale [[Maurice Gamelin]].
 
Purtroppo la notizia dell'incontro segreto con gli addetti militari venne comunicata dall'[[NKVD]] a Stalin, che ebbe uno dei suoi proverbiali scoppi d'ira. Egli richiese immediatamente spiegazioni al Maresciallo [[Kliment Efremovič Vorošilov|Vorošilov]] capo di Stato Maggiore dell'Armata Rossa, ma quest'ultimo rispose di non saperne niente. A Parigi Tuchačevskij ebbe un cortese incontro con Gamelin<ref name=C9p103>{{Cita|Chauffier1969|p. 103, già preventivamente informato dagli inglesi sulle intenzioni di Tuchačevskij|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, ma esponendo la sua richiesta si sentì rispondere che la [[Francia]] non avrebbe partecipato a nessuna aggressione militare contro la [[Germania]], mantenendo solamente un atteggiamento puramente difensivo. Ritornato a [[Mosca (Russia)|Mosca]] non abbandonò la sua politica, e partecipando ad una riunione del [[Soviet Supremo]]<ref name=C9p103>{{Cita|Chauffier1969|pag. 103, Tuchačevski si dimostro decisamente aggressivo nei confronti della Germania, ripetendo pubblicamente quanto affermato confidenzialemente a Londra e a Parigi|Chauffier 1969|harv=s}}</ref> intervenne sulle questione delle relazioni sovietico-tedesche, iscritta all'ordine del giorno. Parlando dopo il Ministro delle Affari Esteri, [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Molotov]], e [[Maksim Maksimovič Litvinov|Litvinov]], che consigliavamo moderazione, egli affermò pubblicamente la richiesta dell'attacco preventivo<ref name=C9p103>{{Cita|Chauffier1969|p. 103, ''la guerra è diventata inevitabile, sarebbe saggio prepararsi immediatamente''|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>.
 
Tale intervento suscitò interesse nelle capitali occidentali, ma rese furibondo Stalin<ref name=C9p103>{{Cita|Chauffier1969|p. 103|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, che guardò con estremo sospetto il fatto che un militare osasse interferire nelle questioni di politica estera, con idee del tutto diverse dalle sue. Infatti secondo Stalin l'attacco alla Germania avrebbe unito le democrazie occidentali contro il cosiddetto ''pericolo bolscevico''. Meglio rassicurare [[Adolf Hitler|Hitler]], firmare con lui anche un patto di alleanza che lo facesse sentire sicuro dai pericoli provenienti da est, lasciare che attaccasse ad ovest, ed intervenire successivamente contro gli uni e gli altri, proteggendo militarmente i partiti comunisti che si impadroniranno del potere<ref name=C9p104>{{Cita|Chauffier1969|p. 104, Stalin la definì: ''la politica del rompighiaccio'' |Chauffier 1969|harv=s}}</ref>. Egli spiegò il suo piano al Maresciallo [[Kliment Efremovič Vorošilov|Vorošilov]] vedendo nell'iniziativa di Tuchačevskij la conferma di quanto affermato da [[Lev Trotskij]] in un opuscolo edito quando era Commissario del Popolo alla Guerra e agli Affari della Marina: ''Se scoppiasse un conflitto militare, un Tuchačevskij qualsiasi non durerebbe molta fatica a rovesciare il regime...''<ref name=C9p104>{{Cita|Chauffier1969|p. 104|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>.
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Lo scambio è effettuato per la cifra pattuita<ref>I tre milioni di rubli sono in biglietti di medio taglio il cui numero di serie è stato accuratamente registrato</ref>. Il 10 maggio [[1937]] Stalin convocò una conferenza di tutti i comandanti militari con i rispettivi Stati Maggiori. Durante la drammatica seduta, i generali Jakir, Gamarnik, Fel'dman, Kork, Primakov, Ėjdeman e il maresciallo Tuchačevskij, sono formalmente accusati di cospirazione e tradimento verso il popolo dell'Unione Sovietica. Due giorni dopo, il 12 maggio, Ežov consegna a Stalin il rapporto completo sull'inchiesta svolta e il 20 maggio la notizia è comunicata alla nazione. Il Maresciallo Vorošilov sollevò forti dubbi sull'autenticità delle prove a carico, ma fu zittito dallo stesso Stalin<ref name=C9p90>{{Cita|Chauffier1969|p. 99, ''O stai dalla mia parte o ti dichiari complice dei cospiratori''|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>.Il 27 maggio Tuchačevskij e i suoi presunti complici sono ufficialmente posti agli arresti.
 
Il processo si svolse in sessione speciale a porte chiuse<ref name=c6p328"C6p328">{{Cita|Conquest2006|p. 328 |Conquest 2006|harv=s}}</ref> presso la Suprema Corte dell'Unione Sovietica. Gli imputati presenti erano il Maresciallo Michail Nikolaevič Tuchačevskij e gli ufficiali superiori [[Iona Ėmmanuilovič Jakir|Iona Jakir]]<!-- ru:Якир, Иона Эммануилович -->, [[Ieronim Petrovič Uborevič|Ieronim Uborevič]]<!-- ru:Уборевич, Иероним Петрович -->, [[Robert Petrovič Ėjdeman|Robert Ėjdeman]]<!-- ru:Эйдеман, Роберт Петрович -->, [[Avgust Ivanovič Kork|Avgust Kork]]<!-- ru:Корк, Август Иванович -->, [[Vitovt Kazimirovič Putna|Vitovt Putna]]<!-- ru:Путна, Витовт Казимирович -->, [[Boris Mironovič Fel'dman|Boris Fel'dman]]<!-- ru:Фельдман, Борис Миронович --> e [[Vitalij Markovič Primakov|Vitalij Primakov]]<!-- ru:Примаков, Виталий Маркович --> (un altro alto ufficiale, [[Jan Borisovič Gamarnik|Jan Gamarnik]]<!-- ru:Гамарник, Ян Борисович -->, si era suicidato il 31 maggio poco prima dell'arresto)<ref name=R4p324>{{Cita|Rayfield2004|p. 324 |Rayfield 2004|harv=s}}</ref>. Essi furono accusati di cospirazione antisovietica e condannati a morte<ref name=R4p324>{{Cita|Rayfield2004|p. 324 |Rayfield 2004|harv=s}}</ref>. La sentenza venne eseguita nella notte tra l'11 ed il 12 giugno<ref name=C6p328>{{Cita|Conquest2006|p. 328 |Conquest 2006|harv=s}}</ref>, immediatamente dopo l'emissione del verdetto da parte della Suprema Corte dell'Unione Sovietica. Il Tribunale era presieduto da [[Vasilij Ulrich]], ed includeva come giudici i Marescialli [[Vasilij Konstantinovič Bljucher]] e [[Semën Michajlovič Budënnyj]], insieme ai comandanti [[Jakov Ivanovič Alksnis|Jakov Alksnis]]<!-- ru:Алкснис, Яков Иванович -->, [[Boris Michailovič Šapošnikov|Boris Šapošnikov]], [[Ivan Panfilovič Belov|Ivan Belov]]<!-- ru:Белов, Иван Панфилович -->, [[Pavel Efimovič Dybenko|Pavel Dybenko]]<!-- ru:Дыбенко, Павел Ефимович --> e [[Nikolaj Dmitrievič Kaširin|Nikolaj Kaširin]]<!-- ru:Каширин, Николай Дмитриевич -->. Di questi solamente Ulrich, Budënnyj e Šapošnikov sopravviveranno alle purghe staliniane.
 
== Note ==
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