Giulio Douhet: differenze tra le versioni

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|Attività = generale
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , teorico della [[guerra aerea]], contemporaneo degli altri sostenitori del [[bombardamento strategico]] [[Billy Mitchell]] e sir [[Hugh Trenchard, I visconte Trenchard|Hugh Trenchard]]. Nel [[1921]] pubblicò il trattato ''Il dominio dell'aria'' che ebbe una grande influenza sui contemporanei ed ancora oggi è oggetto di studi di ambito aeronautico-militare<ref>{{cita web|cognome= |nome= |wkautore= |coautori= |autore= |url=http://www.aeronautica.difesa.it/Douhet/Documents/POF2011.pdf |titolo= Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) e Piano degli Studi Extracurricolari per l’Anno Scolastico 2010/2011|accesso= 4 maggio 2011 |formato= PDF |lingua=|pagina=4 }}
</ref>
|Immagine =
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== Biografia ==
Giulio Douhet, (Giulio Felice Giovanni Battista all'anagrafe<ref name="Piva">{{cita web|autore=Maurizio Piva|url=http://www.gentedelquindicesimo.it/giulio_douhet_.html|titolo=la tomba dimenticata di Giulio Douhet|accesso=10 novembre 2008|editore=[[Associazione Arma Aeronautica]]|operasito=Aeronautica|data=Data pubblicazione marzo 2008
}}</ref>) nasce da una famiglia di origini [[Ducato di Savoia|savoiarde]]. Il padre, ufficiale farmacista del [[Regio Esercito]], scelse di diventare cittadino del Regno di Sardegna dopo la cessione del [[1860]] [[Trattato di Torino (1860)|di Nizza e Savoia]]. Dopo l'Unità d'Italia (17 marzo 1861) venne trasferito a [[Caserta]]. A vent'anni frequentò l'[[Accademia Militare di Modena]], da cui uscì col grado di sottotenente dei [[bersaglieri]]. Si iscrisse anche al [[Politecnico di Torino]], laureandosi in ingegneria.
 
La sua carriera militare fu travagliata. Nel [[1911]], durante la [[guerra italo-turca]] per il controllo della [[Libia]], gli venne assegnato il compito di scrivere un rapporto sull'uso dell'aviazione da guerra. In esso teorizzò che l'unico uso efficace era il bombardamento da alta quota. In effetti, il primo impiego bellico di aeroplani della storia fu condotto dagli Italiani nel corso di quel conflitto e il primo bombardamento fu messo in pratica il 1º novembre 1911 dalla sezione aviazione del [[Regia Aeronautica|Battaglione specialisti del Genio]], che bombardò le posizioni turche di Ain Zara.<ref name="Harvey">{{cita web|autore=A. D. Harvey|url=http://findarticles.com/p/articles/mi_hb3101/is_/ai_n28806744|titolo=Bombing and the Air War on the Italian Front, 1915-1918|accesso=7 novembre 2008|lingua=en|editore=CBS Interactive Inc.|operasito=Air Power History|anno=2000}}</ref>
 
Il 27 giugno del 1912 la legge numero 698 istituiva il Servizio Aeronautico, presso la Direzione Generale Genio ed Artiglieria e creava il Battaglione Aviatori con reparti di aeroplani e scuole di volo a [[Torino]]. Douhet, promosso [[maggiore]], divenne il comandante del battaglione dal 13 novembre [[1913]] e l'organizzò in [[Squadriglia|squadriglie]] perfettamente autonome dal punto di vista organizzativo e logistico, dotandole di aviorimesse smontabili, automezzi e carri officina.
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=== Il dopoguerra e il monumento al Milite Ignoto ===
Dopo la [[battaglia di Caporetto]], che screditò il suo avversario Cadorna, scontato il periodo di pena (che trascorse in cella a scrivere sull'argomento che ormai lo ossessionava), tornò in servizio. Douhet venne proposto da [[Armando Diaz]] per un incarico al commissariato generale per l'[[aeronautica]] del Ministero delle armi e munizioni, ma lasciò di nuovo polemicamente il servizio quando entrò in conflitto con [[Ferdinando Maria Perrone]], dell'[[Ansaldo]], su questioni relative alle commesse.<ref name="Firenze">{{cita web|autore=Università degli studi di Firenze|url=http://www.storiamilitare.net/Il%20soldato%20ignoto%20Riccardo.ppt|titolo=Il soldato ignoto, il Piave ed altre canzoni|accesso=3 novembre 2008|formato=PPT|operasito=Corso di Storia Militare|data=Data pubblicazione 20-05-2008
}}</ref> Riuscì poi ad ottenere una revisione del processo che portò all'annullamento della condanna subita e la promozione a generale, mentre nel frattempo continuava a scrivere.
 
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=== Il dominio dell'aria ===
Nel [[1921]] pubblicò ''Il dominio dell'aria'', il suo libro più noto, che ebbe molta fortuna all'estero<ref>[[Renzo De Felice|R. De Felice]], ''Mussolini'', vol. IV, [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino 1965, p. 39.</ref>. Tale saggio fu oggetto di attento studio, particolarmente da parte dei fautori della nascente specialità dell'aeronautica militare come l'americano [[Billy Mitchell]], che ebbe modo di conoscere nel 1922 e al quale illustrò la sua opera.<ref name="Hurley"/>. Le forze armate britanniche invece non prestarono apparentemente attenzione al libro e gli autori inglesi ritengono sia stato [[Hugh Trenchard]], il padre della [[Royal Air Force]] il primo teorico del bombardamento strategico, poi di fatto attuato durante la [[seconda guerra mondiale]], sotto le direttive di ''Sir'' [[Arthur Travers Harris]].<ref name="everything2"/><ref name="Airminded">{{cita web|autore=Brett Holman|url=http://airminded.org/2007/04/07/the-douhet-dilemma/|titolo=The Douhet dilemma|accesso=30 ottobre 2008|lingua=en|editore=airminded.org|operasito=Airminded - Airpower and British society, 1908-1941|data=Data pubblicazione 07-04-2007}} che cita {{Cita pubblicazione |quotes= |cognome=Smith |nome=Malcolm |linkautore= |coautori= |anno= |mese= |titolo=A matter of faith’: British strategic air doctrine before 1939 |rivista=Journal of Contemporary History |volume= |numero=15 (1980) |pagine=423-42 |id= |url= |accesso= }}</ref>
 
È da segnalare che le teorie di Douhet trovarono, fra le due guerre, un certo seguito anche nell'[[Unione Sovietica]]: alla metà degli anni trenta le forze aeree dell'URSS disponevano di circa 1000 bombardieri bimotori e quadrimotori destinati all'attacco strategico<ref>Patrick Facon, ''Le bombardement stratègique'' Munich, Editions du rocher, 1996, p. 122</ref>. Sempre nel 1921, grazie anche alle sue amicizie all'interno del neonato [[Partito nazionale fascista]], Douhet venne richiamato in servizio e nominato [[maggior generale]], ricevendo l'incarico di Capo dell'Aviazione,<ref>{{cita web|url=http://www.aeronautica.difesa.it/Sitoam/Default.asp?idente=1398&idnot=8221&idsez=&idarg=|titolo=Il generale Douhet e il generale Mitchell|accesso=2 novembre 2008|editore=Portale dell'Aeronautica Militare |operasito=Le schede}}</ref> ma presto abbandonò il lavoro troppo burocratico per dedicarsi interamente allo studio.
 
Douhet non conseguì mai il brevetto di pilota. Scrittore e polemista brillante, scrisse anche due brevi opere che oggigiorno verrebbero classificate come fantapolitica: ''La vittoria alata'' e ''La guerra del '19''. Nella prima si immagina un finale alternativo della prima guerra mondiale: gli Imperi Centrali sono costretti alla capitolazione non da una sconfitta sui fronti terrestri bensì da un'offensiva aerea strategica. Nel secondo, collocato temporalmente negli anni trenta del [[XX secolo]], si immagina una guerra tra Francia e Belgio da un lato e una riarmata Germania; vince la Germania che punta su di una forte aviazione strategica e sugli attacchi ai centri urbani del nemico.
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Morì nel [[1930]] colpito da un infarto, mentre coltivava rose nel suo giardino. È sepolto, insieme alla moglie, Teresa (Gina) Casalis, che morì nel [[1960]]. La tomba dove riposano assieme è a Roma al [[Cimitero del Verano]]. La vedova vi fece scolpire la seguente iscrizione:<ref name="Piva"/>
{{Citazione|Anima e cuore di soldato italiano spirito colto geniale e lungimirante fin dai primi tentativi dell’aviazione intravide l’ineluttabile avvento delle armate del cielo e per la patria una ne invocò strenuamente con gli scritti e con la parola sprezzando ogni personale interesse. Di ogni ideale umano e patriottico profondamente pervaso primo in Italia e fuori il culto del milite ignoto propose. Doveva triste destino del genio chiudere la vita perché le sue idee fossero attuate e fosse proclamato maestro MCMXXX – La vedova orgogliosa}}
Nel [[2008]] un articolo sulla rivista della [[Associazione arma aeronautica]] denunciò lo stato di degrado della tomba. L'articolo portò al lancio di iniziative per il restauro<ref>{{cita web|autore=Antonio Daniele|url=http://www.istitutonastroazzurro.org/documents/21/settembreottobre2008.pdf|titolo=Lettere al direttore|accesso=11 novembre 2008|formato=PDF|editore=Istituto del Nastro Azzurro|pagine=5|data=Data pubblicazione set-ott 2008}}</ref>, che si completarono in occasione della commemorazione degli 80 anni dalla morte, con una cerimonia il 19 febbraio 2010 presso il cimitero, con deposizione di una corona di alloro alla presenza degli allievi della [[Scuola Militare Aeronautica Giulio Douhet]], l'[[Accademie e scuole militari in Italia|istituto di formazione militare]] con sede a [[Firenze]] che l'[[Aeronautica Militare]] ha voluto intitolargli nel 2006. Il portale web dell'Aeronautica Militare ha proposto una pagina, intitolata "''I grandi aviatori''", dove vengono citate le maggiori personalità storiche dell'aviazione italiana, ponendo Douhet tra di esse.<ref>{{cita web|url=http://www.aeronautica.difesa.it/cpa/gallery/Pagine/Igrandiaviatori.aspx|titolo=I grandi aviatori|operasito=aeronautica.difesa.it|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
== La dottrina sul dominio dell'aria ==
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Secondo Douhet l'aeroplano non poteva più essere inteso solo come un mezzo ausiliario dell'Esercito e della Marina per colpire obiettivi terrestri e navali, bensì era diventato l'unico mezzo per combattere una terza lotta nella nuova dimensione, l'aria. Il generale auspicava dunque parallelamente alla permanenza delle Aviazioni dell'Esercito e della Marina, la formazione di una "terza sorella": l' "Armata Aerea". Questa sarebbe stata la sola e unica forza armata capace di garantire la conquista del "dominio dell'aria", conquista necessaria per proteggere i cieli italiani dall'aggressione di mezzi aerei nemici e unico mezzo capace di garantire il possesso dei cieli avversari in un conflitto.
 
Incidentalmente si osserva che Douhet era scettico sulle possibilità di difesa antiaerea, sia a mezzo caccia sia tramite artiglieria e, conseguentemente, non riteneva si dovesse investire negli aeroplani da caccia,<ref name="Hurley">{{cita libro|cognome=Hurley |nome=Alfred F. |titolo=Billy Mitchell crusader for Air Power |url=http://books.google.it/books?id=oJo7qyDKvb4C&pg=PA75&lpg=PA75&dq=Airpower+Journal+douhet&source=bl&ots=lVq99DlNmC&sig=s_EdyEA1tZBGMeHfOZPTbo_spSU&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=10&ct=result#PPA76,M1 |editore=Indiana University press |città=Bloomington, IN |lingua=en |idisbn=ISBN 978-0-253-20180-5 |paginep=p.76 }}</ref><ref name="Botti">{{cita libro|cognome=Botti |nome=Ferruccio |wkautore=Ferruccio Botti|coautori=Mario Cermelli |titolo=La teoria della guerra aerea in Italia dalle origini alla seconda guerra mondiale (1884-1939) |anno=1989 |editore=USSMA |città=Roma }}</ref><ref name="Shiner">{{cita web|autore=Colonel John F. Shiner|url=http://www.airpower.au.af.mil/airchronicles/aureview/1986/jan-feb/shiner.html#shiner|titolo=Reflections on Douhet the classic approach
|accesso=30 ottobre 2008|lingua=en|editore=Office of Air Force History|operasito=Air University Review|data=Data pubblicazione gen-feb 1986}}</ref> teorizzò invece come guerra di "contraviazione" il bombardamento dei campi da volo nemici attraverso materiale esplosivo che crei "imbuti di scoppio".
 
Douhet prevedeva, sin dalle premesse della sua opera, un impiego di massicci quantitativi di aeroplani, dispiegati in grosse formazioni. Nel suo libro scriveva:
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2. - Quante unità da bombardamento occorrerebbero per tagliare Roma da tutte le comunicazioni ferroviarie, telegrafiche, telefoniche, radiotelegrafiche, gettando Roma stessa nel terrore e nella confusione mediante la distruzione dei principali ministeri e delle banche maggiori, in un sol giorno?"''}}
 
Le teorie di Douhet furono e tuttora sono oggetto di studio e controversia da parte degli storici militari e degli studiosi di strategia dagli anni venti del ventesimo secolo fino ad oggi.<ref name="Rocca">{{cita libro|cognome=Rocca |nome=Gianni |wkautore=Gianni Rocca |titolo=I Disperati - La tragedia dell'Aeronautica Italiana nella seconda guerra mondiale |anno=1991 |editore=Arnoldo Mondadori Editore |città=Milano |idisbn=ISBN 88-04-44940-3}}</ref><ref name="Facon">{{cita libro|cognome=Facon |nome=Patrick |titolo=Le bombardement stratégique|anno=1995 |editore=Éditions du Rocher, coll. L'Art de la Guerre|città=Monaco-Paris |lingua=fr |id= }}</ref><ref name="Feuchter">{{cita libro|cognome=Feuchter |nome=Georg W. |titolo=La guerra aerea |anno=1968 |editore=Sansoni |città=Firenze}}</ref><ref name="Giacomelli ">{{cita libro|cognome=Giacomelli |nome=Raffaele |titolo=Il Terrorismo Aereo Nella Teoria e Nella Realtà (Supplemento Storico al Volume XXV De L'Aerotecnica) |anno=1945 |editore=Ass.Ital.d'Aerotecnica |città=Roma }}</ref> Nel 1945 la realizzazione e l'impiego bellico delle armi nucleari, cui seguì la resa incondizionata del Giappone, sembrò confermare le teorie di Douhet<ref>Rivista Aeronautica, 1945</ref>. Gli studiosi hanno analizzato le principali campagne militari dalla [[seconda guerra mondiale]] fino ai recenti avvenimenti della [[guerra nei Balcani|Balcani]], dell'[[invasione statunitense dell'Afghanistan|Afghanistan]] e dell'[[guerra in Iraq|Iraq]]. Tutti riconoscono l'imprescindibilità del potere aereo, ma non tutti concordano che una campagna militare possa essere decisa solamente dall'aeronautica.
 
Le teorie di Douhet vennero subito criticate in [[Italia]], tanto da portarlo allo scontro con l'''establishment'' militare (anche se forse l'ostilità era più diretta all'uomo - e ai gruppi di interesse che lo sostenevano - che non alle teorie che egli promuoveva).<ref name="everything2">{{cita web|url=http://everything2.com/e2node/Giulio%2520Douhet|titolo=Giulio Douhet|accesso=30 ottobre 2008|lingua=en|editore=everything2.com|data=Data pubblicazione 02-06-2005}}</ref> Oggi può sembrare che la storia gli abbia dato ragione, infatti nella [[seconda guerra mondiale]] la [[bombardamento a tappeto|guerra aerea]] si è svolta nel modo che lui preconizzava (si veda ad esempio l'effetto strategico del [[bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki]]).<ref name="everything2"/> Tuttavia ad una analisi attenta, si scopre che forse i suoi detrattori non avevano del tutto torto.<ref name="Shiner"/>
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I bombardamenti aerei a tappeto delle città inglesi e tedesche non sono bastate a risolvere da soli il conflitto, tuttavia lo spettro di una totale distruzione nucleare portò il Giappone alla resa. Né le guerre successive al 1945 hanno confermato incontrovertibilmente le teorie del Douhet.<ref name="Shiner"/> La netta superiorità aerea delle forze delle Nazioni Unite non impedì che la [[guerra di Corea]] si trascinasse per oltre tre anni con ingenti costi umani e materiali. Né il bombardamento strategico assicurò la vittoria agli U.S.A. nella [[guerra del Vietnam]].
 
Per contro, in altre campagne come la [[guerra delle Falkland]], combattuta dal Regno Unito e dall'Argentina per il possesso dell'Arcipelago delle Falkland nell'Oceano Atlantico, si è rivelata imprescindibile e decisiva l'azione dell'aviazione tattica.<ref name="Lindqvist ">{{cita libro|cognome=Lindqvist |nome=Sven |wkautore= |coautori=(trad. Giorgetti Cima C.) |titolo=Sei morto! Il secolo delle bombe |anno=2005 |editore=Ponte alle Grazie |città=Milano |idisbn=ISBN 88-7928-761-3 }}</ref> Quindi le visioni apocalittiche di Douhet si sono dimostrate nello stesso tempo corrette e no.<ref name="everything2"/> Corrette nel profetizzare una nuova forma di guerra di cui l'umanità avrebbe volentieri fatto a meno, non corrette nel suggerire che l'uso del bombardamento aereo sarebbe stato il metodo decisivo per vincere qualsiasi guerra del futuro.<ref name="Shiner"/>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Bonacina |nome=Giorgio |wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Obiettivo: Italia - I bombardamenti aerei delle città italiane dal 1940 al 1945|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1970 |mese= |editore=Mursia |città=Milano |linguaisbn= |id=ISBN 88-425-3517-6 |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione = |cid= }}
* {{cita libro|cognome=Botti |nome=Ferruccio |wkautore=Ferruccio Botti |coautori=Virgilio Ilari |curatore= |altri= |titolo=Il pensiero militare italiano dal primo al secondo dopoguerra 1919-1949 |dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1985 |mese= |editore=USSME |città=Roma |lingua= |id= |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione = |cid= }}
* {{cita libro|cognome=Botti |nome=Ferruccio |wkautore=Ferruccio Botti |coautori=Mario Cermelli |curatore= |altri= |titolo=La teoria della guerra aerea in Italia dalle origini alla seconda guerra mondiale (1884-1939) |dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1989 |mese= |editore=USSMA |città= |lingua= |id= |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione = |cid= }}
* {{cita libro|cognome=Collier |nome=Basil |wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Storia della guerra aerea |dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1973 |mese= |editore=Mondadori |città=Milano |lingua= |id= |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione = |cid= }}
* Raffaele Giacommelli, ''Il terrorismo aereo nella teoria e nella realtà'', Roma, 1945
* {{cita libro|cognome=Hallgarten |nome=George W. F. |wkautore= |coautori=(trad. Sergi P.) |curatore= |altri= |titolo=Storia della corsa agli armamenti |dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1972 |mese= |editore=Editori Riuniti |città=Roma |linguaisbn= |id=ISBN 88-359-0415-3 }}
* {{cita libro|cognome=Mecozzi |nome=Amedeo |wkautore=Amedeo Mecozzi |titolo=Guerra agli inermi ed aviazione d'assalto |data= |anno=1965 |editore=Libreria dell'orologio|città=Roma }}
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* {{cita libro|cognome=MecozziParet |nome=AmedeoPeter |wkautorecoautori=AmedeoGordon MecozziA. |coautori=Craig, |curatore=Felix |altri=Gilbert |titolo=GuerraMakers agliof inermiModern edStrategy: aviazioneFrom d'assaltoMachiavelli |dataoriginale=to |annooriginale=the |meseoriginale=Nuclear |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione=Age |data= |anno=1965 |mese=1986 |editore=LibreriaPrinceton dell'orologio|città=RomaUniversity |lingua=Press |idcittà=Princeton, |doiNew =Jersey,USA |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione lingua=en |cidisbn=978-0-691-02764-7 }}
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* {{cita libro|cognome=AA.VV.|nome= |wkautore= |coautori=(a cura di Peter Paret)|curatore= |altri= |titolo=Guerra e strategia nell'età contemporanea |dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=2007 |mese= |editore=Marietti |città=Genova |lingua= |id=ISBN 978-88-211-9405-4 |doi = |pagine= |capitolo= |urlcapitolo= |citazione = |cid= }}
 
== Onorificenze ==