Teatro romano di Catania: differenze tra le versioni

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== Studi ==
[[File:Ingresso est del Teatro Romano di Catania.jpg|thumb|Accesso orientale per gli attori. Indagato già nel [[1773]] da [[Ignazio Paternò Castello]] principe di Biscari, è stato messo in luce dalla campagna di scavi conclusa nel [[2008]].]]
Il Teatro di epoca romana, ben visibile nel tessuto urbano della città medioevale, venne studiato per primo dal [[Lorenzo Bolano|Bolano]]<ref>[[Guido Libertini]], «Lorenzo Bolano e l'indagine archeologica catanese nel secolo XVI», in ''Archivio Storico per la Sicilia Orientale'', XVIII, [[1922]].</ref> e dal [[Tommaso Fazello|Fazello]]<ref>Vedi per esempio «Dell'Historia di Sicilia,/ del R.P.M. Tomaso Fazello,/ Siciliano dell'Ordine de' Predicatori,/ Divise in venti libri./ ''Tradotte dal latino in lingua toscana dal P./ M. Remigio Fiorentino, del medesimo Ordine.''/ Nella prima decha: s'ha pienissima cognitione di tutti i luoghi della/ Riviera, e fra terra dell'Isola./ Nella seconda, si contien tutto quello ch'è seguito in Sicilia, da' pri-/ mi habitatori, per fino alla felicissima memoria di/ Carlo Quinto Imperatore./ ''Con tre tavole. La prima de gli Autori citati nell'Historia; la seconda de' Capitoli;/ e la terza, delle cose più notabili contenute in quella.''/ In Venetia, appresso Domenico, & Gio. Battista Guerra, fratelli./ M. D. LXXIIII.» [http://books.google.it/ebooks/reader?id=szE8AAAAcAAJ&hl=it&printsec=frontcover&output=reader&pg=GBS.PA93 III p. 93]. Il Fazello ricorda anche una ''parte del muro, ch'è rivolta verso Leontini (...), la quale per esser di pietre negre tirate in quadro, mostra in se stessa una grandissima magnificenza'', forse i resti della palestra del teatro.</ref>, trattato dai vari autori [[XVII secolo|secentisti]] che si occuparono delle antichità di Catania, così come da [[Vito Maria Amico]]. La prima vera indagine archeologica compiuta in un'area adiacente al Teatro venne compiuta nel [[XVIII secolo]] dal principe [[Ignazio Paternò Castello]]<ref>{{cita libro |cognome=Paternò Castello|nome=Ignazio |coautori=|titolo=Viaggio per tutte le antichità della Sicilia|anno= 1781|editore=Stamperia Simoniana|città= Napoli|url=http://books.google.it/books?id=QhxBAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=teatro%20catania&f=false|pagine=|cid=I. Paternò Castello}}, p. 29.</ref>, che in anticipo sui tempi sperimentò nell'area est - forse perché costretto dalla situazione - la trincea di scavo e ad occidente ricolmò lo scavo con il materiale di risulta dello stesso, rendendolo riconoscibile per le future indagini, probabilmente perché - come egli stesso avrà modo di scrivere in proposito - intenzionato a completare le indagini archeologiche qualora ne avesse avuta l'occasione<ref>{{Cita|I. Paternò Castello}}, p. 30.</ref>. Lo scavo occidentale mise in luce un lastricato romano che chiudeva nella scala d'accesso orientale dell'edificio, un monumentale arco che venne prontamente rilevato da [[Sebastiano Ittar]], che ne realizzò un rilievo su lamina di rame oggi esposta al Museo civico<ref>Dall'incisione fu tratta una delle diverse stampe costituenti la ''Raccolta degli antichi edificj di Catania. Rilevati e disegnati da Sebastiano Ittar Architetto e Disegnatore di Ruderi. A Milord William Bentinck Ministro Pluripotenziario della gran Brettagna in Sicilia'', edita a [[Catania]] nel [[1812]].</ref>.
Alla fine del [[XIX secolo]] [[Adolf Holm]] ne visita la struttura e ne ipotizza per primo la capienza di 7000 persone<ref>Adolf Holm, ''Catania Antica'', traduzione, note e cura di [[Guido Libertini]], Tirelli, Catania 1925.</ref>, un dato poi non più verificato, ottenuto da un calcolo relativo alle dimensioni dell'edificio che poté desumere all'epoca, mettendole a confronto con gli edifici teatrali a lui noti. Nello stesso periodo inizia la lunga opera di sbancamento delle abitazioni che alterarono la natura dell'edificio, coronata nel [[1884]] dal ritrovamento di un muro in pietra arenaria identificato con parte dell'antico teatro greco delle fonti e successivamente nella campagna del [[1919]]-[[1920]] col rinvenimento di blocchi cui era incisa la sigla {{maiuscoletto|KAT}}, interpretata come l'abbreviazione di [[Katane]], antico nome della città.
[[File:Teatro Romano di Catania (1930).png|thumb|Il teatro romano com'era nel [[1930]], prima dei lavori di sbancamento.]]
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== Bibliografia ==
* {{cita libro |cognome=Paternò Castello|nome=Ignazio |coautori=|titolo=Viaggio per tutte le antichità della Sicilia|anno= 1781|editore=|città= Napoli|url=http://books.google.it/books?id=QhxBAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=teatro%20catania&f=false|paginepp= pp. 29-30}}
* {{cita libro|curatore=[[Maria Grazia Branciforti]], [[Giuseppe Pagnano]] |cognome=Dipartimento regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana|nome=|titolo=Il complesso archeologico del Teatro e dell’Odeon di Catania |anno=2008 |editore= Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione, Dipartimento dei beni culturali, ambientali e dell'educazione permanente|città=Palermo |paginepp=pp. 229 |idisbn=ISBN 88-6164-048-6|id=, ISBN 978-88-6164-048-1|cid=M. G. Branciforti, G. Pagnano}}
 
== Voci correlate ==