Operazione Torch: differenze tra le versioni

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Il generale [[Dwight Eisenhower]], presente in Gran Bretagna fin dal giugno 1942 con il titolo di responsabile statunitense del teatro europeo, il 27 luglio assunse il comando supremo delle forze alleate assegnate all'operazione Torch mentre il generale [[Mark Clark]] divenne il vice-comandante e il generale [[Walter Bedell Smith]] il capo di stato maggiore; le componenti aeree e navali assegnate all'invasione del Nordafrica francese erano guidate dal generale statunitense [[Carl Spaatz]] e dall'ammiraglio britannico [[Andrew Cunningham]]<ref>E. Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale'', vol. IV, pp. 237-238.</ref>. Era previsto di raggruppare tutti reparti terrestri anglo-americani impegnati nell'operazione Torch sotto il controllo della 1ª Armata britannica di cui agli inizi di agosto 1942 prese il comando il generale [[Harold Alexander]] ma i disastrosi sviluppi della [[campagna del Nordafrica|campagna nel deserto occidentale]] provocarono una serie di variazioni della catena di comando. Winston Churchill infatti aveva deciso di sostituire al comando del teatro del Medio Oriente il generale [[Claude Auchinleck]] e, dopo il rifiuto del generale [[Alan Brooke]] ad assumere l'incarico, fu designato proprio il generale Harold Alexander che quindi venne sostituito al comando della 1ª Armata dal generale [[Bernard Montgomery]]. Dopo pochi ore tuttavia il generale Montgomery venne a sua volta trasferito al comando dell'8ª Armata in Egitto a causa della morte in un incidente aereo del comandante designato, generale [[William Gott]]; quindi alla 1ª Armata venne assegnato il terzo comandante in pochi giorni: il generale [[Kenneth Arthur Noel Anderson|Kenneth Anderson]]<ref>E. Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale'', vol. IV, pp. 201-202.</ref>.
 
L'operazione Torch prevedeva di effettuare un grande sbarco sul territorio nordafricano che era ufficialmente soggetto alla [[Francia di Vichy]] del maresciallo [[Philippe Petain]], che non era belligerante e manteneva, soprattutto dopo l'assunzione del potere di [[Pierre Laval]], un atteggiamento sostanzialmente favorevole alle potenze dell'Asse. L'esercito francese stanziato nel Nordafrica, la cosiddetta ''Armée d'Afrique'', comandato dal generale [[Alphonse Juin]], era carente di armamenti moderni, ma era numeroso e constituito da reparti ancora efficienti e combattivi. I dirigenti anglo-americani quindi ritnennero essenziale ricercare una collaborazione da parte delle autorità francesi sul posto per evitare un'opposizione armata allo sbarco<ref>R. Cartier, ''La seconda guerra mondiale'', vol. 2, p. 46.</ref>. Dopo i violenti contrasti ed i combattimenti svoltesi negli anni precedenti tra truppe francesi fedeli al Regimeregime di Vichy e reparti della cosiddetta [[France Libre|Francia Liberalibera]], i capi anglosassoni, in particolare il presidente Roosevelt, decisero di escludere completamente da questi tentativi di ricercare una collaborazione francese il generale [[Charles de Gaulle]], che venne tenuto all'oscuro dei progetti in corso. I sondaggi tra le autorità francesi in Nordafrica vennero effettuati soprattutto da [[Robert Daniel Murphy]], console generale statunitense a Algeri, con la partecipazione degli undici viceconsoli americani accreditati sul posto che svolgevano anche un'importante attività di spionaggio. L'abile Murphy riuscì ad entrare in contatto ed ottenere la collaborazione di alcuni importanti dirigenti francesi in Nordafrica favorevoli agli Alleati, come i generali Mast, de Monsabert e Béthouart, e funzionari come Lemaigre-Dubreil e d'Astier de la Vigerie<ref>R. Cartier, ''La seconda guerra mondiale'', vol. 2, pp. 46-48.</ref>.
 
Mentre si sviluppava l'attività dei congiurati in Nordafrica, i dirigenti anglo-americani erano alla ricerca di un'alta personalità francese che potesse assumere la direzione politica e assicurare l'adesione delle colonie alla causa alleata. Il maresciallo Petain aveva manifestato da tempo all'ammiraglio [[William D. Leahy]], rappresentante a Vichy del presidente Roosevelt, la sua netta ostilità ad interventi americani, mentre il generale [[Maxime Weygand]] rifiutò di assumere questa responsabilità; in Marocco c'era l'energico residente generale [[Charles Noguès]] che però, sondato da Murphy, avvertì che in caso di sbarchi americani avrebbe opposto resistenza<ref>R. Cartier, ''La seconda guerra mondiale'', vol. 2, p. 48.</ref>. La clamorosa fuga dalla prigione di Königstein del generale [[Henri Giraud]] diede la possibilità al nuovo incaricato d'affari americano a Vichy, Pinckney Tuck, di avvicinare il prestigioso ufficiale e di proporgli di assumere la guida del movimento in Nordafrica; il generale Giraud accettò l'incarico ma richiese espressamente di assumere il comando in capo di tutte le forze alleate dopo lo sbarco sulle coste; sembra che gli americani e lo stesso Murphy diedero alcune assicurazioni in questo senso al generale per favorirne l'adesione alla causa alleata<ref>R. Cartier, ''La seconda guerra mondiale'', vol. 2, pp. 49-50 e 59.</ref>.