Osip Ėmil'evič Mandel'štam: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 27 dicembre
|AnnoMorte = 1938
|Attività =
|Epoca = 1900
|Nazionalità = russo
|PostNazionalità = .
|Immagine = Osip Mandelstam Russian writer.jpg
|Didascalia = Osip Mandel'štam, [[1914]] e firma autografa
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Nel 1911 aderì alla "Gilda dei poeti", fondata da [[Nikolaj Stepanovič Gumilëv|Nikolaj Gumilëv]] e da [[Sergej Mitrofanovič Gorodeckij|Sergej Gorodeckij]]. Intorno a questo gruppo si sviluppò il movimento letterario dell'[[Acmeismo]]: Mandel'štam fu, nel [[1913]] tra gli autori del manifesto della corrente, pubblicato solo nel [[1919]]. Nello stesso annò pubblicò la sua prima raccolta di poesie, ''La pietra''.
Riformato dal servizio militare, allo scoppio della guerra viaggia per la Russia, soprattutto in Crimea dove a Kiev nel 1919 incontra [[Nadežda Mandel'štam|Nadežda]] giovane pittrice colta, che sarà la compagna della vita. Nel [[1922]] si trasferì a [[Mosca (Russia)|Mosca]] con la moglie
[[File:NKVD Mandelstam.jpg|left|thumb|Foto segnaletica di Mandel'štam del [[1938]], all'epoca del suo secondo arresto]]
Le tendenze anticonformiste e di critica al sistema staliniano di Mandel'štam, che pure nei primi anni aveva convintamente aderito al [[Bolscevismo]], deflagrarono nel novembre del [[1933]], quando compose e diffuse il celebre ''Epigramma di Stalin'' successo a Lenin a capo del paese e definito da Mandel'štam «il montanaro del Cremlino» le cui «tozze dita come vermi sono grasse» <ref>O. Mandel'štam, ''Cinquanta poesie'', a cura di R. Faccani, Einaudi, Torino 1998, p. 69</ref>
Accusato di plagio nel 1929 si difende con energia in una serie di scritti che culminano con il ''Viaggio in Armenia'' Si trattava di una feroce e sarcastica critica del regime comunista, Nel [[1938]] fu nuovamente arrestato; condannato ai lavori forzati, fu trasferito nell'estremità orientale della [[Siberia]]. Morì a fine dicembre nel [[gulag]] di [[Vtoraja rečka]], un campo di transito presso [[Vladivostok]], ufficialmente a causa di una non meglio specificata malattia. Il suo ricordo fu conservato, per lungo tempo clandestinamente, dalla moglie [[Nadežda Mandel'štam|Nadežda]], che aveva imparato a memoria numerosi testi poetici del marito.
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