Bolko I di Świdnica: differenze tra le versioni

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Più tardi il fratello Enrico V, che dal 1290 era anche duca di Breslavia, gli cedette anche la parte meridionale lungo i confini del ducato di Breslavia, cosicché le città di [[Ziębice]], [[Ząbkowice Śląskie]], [[Strzelin]], [[Dzierżoniów]] e [[Świdnica (Bassa Slesia)|Świdnica]], ricaddero sotto la sua sovranità.
 
Con l'appoggio dei vescovi di Breslavia, Bolko s'impegnò in un'ulteriore espansione dei suoi territori, nella zona montagnosa dei confini; contemporaneamente anche i Boemi si accinsero ad occupare le loro zone di confine. Dopo che [[Venceslao II di Boemia|Venceslao II]], re di Boemia, nel 1295 fece riconfermare le sue pretese ereditarie sulla [[Slesia]] dal [[re dei Romani]] [[Adolfo di Nassau]], Bolko s'inimicò Venceslao. Egli temette un'invasione del re boemo ed occupò perciò il passo di [[Kamienna Góra|Landeshut]]. Poiché però non si riteneva abbastanza forte per difendersi da solo, pose i propri territori sotto la protezione del papa, cosa che [[papa Bonifacio VIII|Bonifacio VIII]] confermò per la prima volta il 1º febbraio 1296. Con il disboscamento della cintura boscosa dei confini sia da parte dei boemi che della Slesia, venne meno il naturale confine fra i due. Perciò Bolko, per garantirsi la sicurezza diedei confini, fece erigere lungo di essi roccaforti e circondò le città di mura e fossati.
 
Poiché la Rocca di Vriburg presso [[Świebodzice]] non soddisfaceva alle esigenze di una rocca fortificata, Bolko fece erigere sulla vicina altura di Fürstenberg la [[Castello di Książ|rocca di Fürstenberg]], che divenne la sede dei duchi di Schweidnitz. Bolko aggiunse al suo titolo di "duca di Slesia", quello di ''von Fürstenberg''.