Pittore dei Niobidi: differenze tra le versioni

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[[File:Krater Niobid Painter A Louvre G341.jpg|thumb|Pittore dei Niobidi, cratere a calice a figure rosse. Parigi, Museo del Louvre G341.]]
 
'''Pittore dei Niobidi''' è il nome convenzionale assegnato ad un ceramografo e ceramista greco antico attivo in [[Attica]] tra il [[470 a.C.]] e il [[445 a.C.]] Allievo del [[Pittore di Berlino]] e maestro di [[Polignoto (ceramografo)|Polignoto]], gli sono stati attribuiti circa 130 esemplari, prevalentemente di grandi dimensioni e soprattutto crateri a calice e a volute. Il vaso eponimo è un [[cratere (vaso)|cratere]] a calice proveniente da [[Orvieto]] e conservato al [[Louvre]],<ref>{{Cita web|autore=The Beazley Archive|titolo=Paris, Musée du Louvre, G341|url=http://www.beazley.ox.ac.uk/record/33935018-053E-46B3-9E4A-15CEBF521791|accesso=10 gennaio 2013}}</ref> datato intorno al [[455 a.C.]], recante, sul lato secondario, il mito della strage dei [[Niobidi]] e, sul lato principale, Eracle, Atena e gli Argonauti (secondo una delle prime e diverse esegesi relative a questa scena)<ref>{{Cita|Arias 1994|in EAA, s.v. ''Attici, vasi.''|harv=s}}</ref> disposti su quinte di terreno ad altezza diversa, dove ulteriore accenno alla profondità del campo è costituito dagli scudi posti in posizione scorciata, una composizione spaziale che la storiografia moderna ha posto all'origine della tradizione rappresentativa classica di derivazione [[Polignoto di Taso|polignotea]].
 
== Attività ==
[[Ernst Buschor]] aveva unito la fase giovanile del Pittore dei Niobidi con l'opera del [[Pittore di Altamura]] essendo il linguaggio figurativo e decorativo dei due artisti molto simile e probabilmente sviluppatosi all'interno dello stesso contesto formativo. Il Pittore dei Niobidi si distanzia tuttavia dal più anziano collega per una già piena classicità che si esplica a partire dai temi, di preferenza epici e tragici, fino ad una maggiore tensione rappresentativa.<ref>{{Cita|Paribeni 1963|in EAA, s.v. ''Niobidi, Pittore dei''.|harv=s}}</ref>
 
L'opera del Pittore dei Niobidi può essere divisa in due fasi corrispondenti ai periodi precedente e successivo al cratere dei Niobidi. Ad una fase giovanile appartengono due crateri a volute, conservati a Bologna, con [[Ilioupersis]]<ref>{{Cita web|autore=The Beazley Archive|titolo=Bologna, Museo Civico Archeologico, 269|url=http://www.beazley.ox.ac.uk/record/BCC4A05F-83F6-4721-9B34-769CF07C9295|accesso=10 gennaio 2013}}</ref><ref>{{Cita web|autore=The Beazley Archive|titolo=Bologna, Museo Civico Archeologico, 18108|url=http://www.beazley.ox.ac.uk/record/524D931D-0DC5-4999-8C96-0FA859AF0F90|accesso=10 gennaio 2013}}</ref> e il cratere da Ruvo conservato a Napoli.<ref>{{Cita web|autore=The Beazley Archive|titolo=Naples, Museo Archeologico Nazionale, M1483|url=http://www.beazley.ox.ac.uk/record/FB7C5224-498C-40BF-8791-411E086DA259|accesso=10 gennaio 2013}}</ref> Posteriore al cratere di Orvieto è il cratere a calice di Ferrara, dove la rappresentazione è disposta su due fregi che si spartiscono ugualmente la parete del vaso.<ref>{{Cita web|autore=The Beazley Archive|titolo= Ferrara, Museo Nazionale di Spina, T313|url=http://www.beazley.ox.ac.uk/record/2CA2DED1-B25B-449C-B391-CEDE676DF1F5|accesso=10 gennaio 2013}}</ref>