Zahiriyya: differenze tra le versioni
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La '''Zahiriyya''' ({{arabo|ﻇﺎﻫﺮﻳـة|Ẓāhiriyya}}) o '''Zahirismo''' è stata una scuola [[teologia|teologica]] e [[Fiqh|giuridica]] [[islam]]ica caratterizzata da un accentuato letteralismo,<ref>La parola [[lingua araba|araba]] ''ẓāhir'' significa infatti "apparente", "palese".</ref> manifestatasi per la prima volta in modo ufficiale nel [[IX secolo]] a [[Isfahan]] ([[Persia]]). Il suo fondatore fu Dāwūd b. ʿAlī al-Iṣfahānī (815-884) (Abū Dāwūd Sulaymān al-Ẓāhirī). Tale scuola era una scuola teologica e costituiva anche un ''[[madhhab]]'' specialmente in [[al-Andalus]], sotto l'autorevole guida di [[Ibn Hazm]].
La scuola giuridica, che non lasciava altro spazio di riferimento al giudice al di fuori di [[Corano]] e [[Sunna]], scomparve senza lasciare tracce nel [[sunnismo]].
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#L'unanimità dei dotti musulmani, basata sul ''ḥadīth'' che la ''[[Umma]]'' non si sarebbe mai trovata concorde su un errore.
#L'''istiṣḥāb'', principio secondo cui la legittimità dell'operato qualora un passaggio coranico, di [[Sunna]] o dei dotti, non lo vieti esplicitamente.
Secondo Ibn Hazm non vi erano altri fonti, rigettava quindi il ragionamento deduttivo ([[qiyas]]), l'opinione personale del giudice ([[Rai (islam)|ra'y]]), o l'imitazione delle decisioni degli anziani ([[taqlid]]).
Alcune fonti raccontano che Dāwūd ibn ʿAlī abbia ammesso il ragionamento per analogia (qiyas) in alcuni casi che evidenti, ma di ciò non si ha la certezza. Il consenso ([[Ijma']]) viene ammesso solo se vi era consenso dei compagni di Maometto, sulla base del fatto che essi erano pienamente consapevoli delle intenzioni del profeta.
consenso dei compagni di Maometto sulla base del fatto che essi erano pienamente consapevoli delle intenzioni del profeta.
Gli zahiriti furono tra coloro che pensavano che una donna potesse essere l'[[imam]] durante la preghiera. Citavano il caso di [[Umm Waraqa]], una contemporanea di Maometto che imparò a memoria tutto il Corano e cui Maometto diede il permesso di condurre la preghiera.
Dāwūd ibn ʿAlī venne fortemente criticato dai giuristi suoi contemporanei. Gli [[Sciafeismo|sciafeiti]] in particolar modo, consideravano la scuola Zahirita la peggiore di tutte. Secondo i seguaci degli altri madhāhib, il rifiuto del ragionamento deduttivo (qiyas) rendeva gli zahiriti inadatti a esercitare la funzione di giudice. Dāwūd ibn ʿAlī venne anche accusato di essere ignorante e un [[zindiq|eretico]]. [[Ahmad ibn Hanbal]] il fondatore del madhhab [[Hanbalismo|hanbalita]] non teneva molto in considerazione gli zahiriti. Tuttavia gli zahiriti erano numerosi e alcuni di loro erano influenti.
[[Ibn Hazm]] (théologien [[Cordoue|Cordouan]] mort en 1064) a revivifié l'école zhâhirite, mais elle ne lui a pas survécu longtemps. Il est l'auteur du livre de jurisprudence ([[fiqh]]) ''Al-Muhallâ'' qui constitue une référence. Les oulémas des toutes les écoles traditionnelles n'hésitent pas à le citer comme référence.▼
Dāwūd ibn ʿAlī morì a[[Bagdad]] nell'[[884]].
[[Ibn Hazm]] (teologo [[al-Andalus|andaluso]] morto nel 1064), fu uno dei più importanti rappresentanti di tale madhhab, fu l'autore di ''al-Muhalla'', un'opera sulla giurisprudenza ([[fiqh]]) zarihita. Gli [[ulema]] delle scuole tradizionali utilizzano spesso tale opera come riferimento..
▲[[Ibn Hazm]] (théologien [[Cordoue|Cordouan]] mort en 1064) a revivifié l'école zhâhirite, mais elle ne lui a pas survécu longtemps. Il est l'auteur du livre de jurisprudence ([[fiqh]])
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