Carlismo: differenze tra le versioni

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Ancora oggi si può identificare una presenza carlista (seppure marginale) nella scena politica iberica.
 
== La legge dinastica spagnola ==
 
Il 13 maggio [[1713]], [[Filippo V di Spagna]] riformò le regole di successione di Spagna attraverso un "Auto Acordado", a favore della ''[[legge salica|Lex Salica]]'' (già applicata per esempio in [[Francia]]). Questa riforma aveva il principale effetto di limitare il diritto di successione ai soli figli maschi dei regnanti, e aveva lo scopo di scongiurare il pericolo dell'ascesa degli [[Asburgo]] al trono di Spagna attraverso una linea dinastica femminile.
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Nel [[1789]], [[Carlo IV di Spagna]] approvò un ritorno alla precedente normativa ''[[Siete Partidas]]'', concedendo alle donne l'ascesa al trono in assenza di pretendenti maschi. Questa riforma, molto contrastata, venne resa effettiva il 31 marzo [[1830]] da [[Ferdinando VII di Spagna]], che non aveva discendenti maschi. Il 10 ottobre dello stesso anno nacque la futura [[Isabella II di Spagna]], incoronata il 29 settembre [[1833]]. [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna|Carlo di Spagna]], fratello di Ferdinando e destinato a diventare regnante secondo la ''Lex Salica'', si dichiarò derubato del trono e si ritirò in [[Portogallo]].
 
== Antefatti ==
Il Carlismo si confrontò non soltanto con la questione su chi dovesse sedersi legittimamente sul trono spagnolo, ma anche con i principi su cui la società spagnola di allora era basata. Doveva rimanere cattolica, ed il potere doveva essere considerato provenire da Dio, oppure doveva abbracciare i valori dell'[[Illuminismo]], ed il potere doveva essere considerato provenire dal consorzio umano?
 
=== Paesaggio politico dopo la morte di Fernando VII (1833) ===
Come molti paesi europei, in seguito all'occupazione napoleonica, la classe politica spagnola fu spaccata fra gli “assolutisti”, cioè i sostenitori dell'[[ancien régime]], ed i liberali, influenzati dalle idee della rivoluzione francese e per questo chiamati ''[[afrancesado]]s''. Entrambi i partiti avevano combattuto parallelamente Napoleone nella [[Guerra d'indipendenza spagnola]].
 
La lunga guerra inoltre lasciò in eredità una notevole conoscenza della tecnica militare della [[guerriglia]] e un esercito sovradimensionato per numero di ufficiali, soprattutto liberali. Il successo della rivolta, già percepito all'inizio del 1808, lasciò inoltre, seppur in modo inconscio, la diffusa opinione della validità del diritto di insurrezione, con effetti duraturi sulla politica della Spagna e dell'America latina per tutto il XIX secolo ed oltre.
 
Il regno di Fernando VII risultò incapace di stare sopra le divisioni politiche o di creare delle istituzioni stabili. Il cosiddetto ''[[Triennio Liberale Spagnolo]]'' (1820-1823), quando, dopo un ''[[colpo di statoStato|pronunciamiento militare]]'', i liberali reintegrarono la Costituzione del 1812 e il successivo ''[[Decennio Nefasto spagnolo]]'' (1823-1833), dieci anni di potere assoluto del re, lasciarono amare memorie di persecuzione in entrambi gli schieramenti politici.
 
Intanto i due gruppi politici si erano divisi nei rami moderati e radicali. Il ramo radicale degli assolutisti (o ''realisti''), conosciuto come ''Apostólicos'', considerava l'erede presuntivo al trono, l'Infante Don [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna]], come il proprio leader naturale, poiché era profondamente devoto e, soprattutto dopo il 1820, profondamente anti-liberale.
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Inoltre, i primi anni del decennio furono influenzati dal fallimento della [[Restaurazione]] francese, che significò la fine del potere dei Borbone del ramo primogenito in Francia, e dalla guerra civile in Portogallo fra legittimisti e i liberali.
 
=== Fattori economici e sociali ===
A lato di questa evoluzione politica, gli anni precedenti le [[guerre carliste]] furono segnati da una crisi economica profonda in Spagna, messa in moto parzialmente dalla perdita delle province americane continentali e dalla bancarotta dello stato. L'ultimo aumento della pressione fiscale infiammò il contesto sociale, favorendo la rivolta.
 
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Nell'esercizio del potere i liberali erano stati, abbastanza dottrinari ed in favore della centralizzazione ed uniformazione delle istituzioni politiche, danneggiando così quella sensibilità particolarista diffusa in molte parti della Spagna. Così allo scoppio della Prima Guerra, un elemento di scontro tutto sommato secondario, cioè l'anti-uniformismo esemplificato dalla difesa dei ''fueros'', sarebbe col tempo divenuto una delle bandiere più importanti del Carlismo.
 
== Storia del movimento ==
La storia del carlismo può essere divisa in tre fasi differenti, di cui le date sono soltanto approssimative (tant'è che la sovrapposizione è intenzionale):
* (1833-1876): la conquista del potere è stata tentata principalmente attraverso i mezzi militari.
* (1868-1936): il carlismo torna ad essere un movimento politico pacifico.
* (1936-) dalla [[guerra civile spagnola]] fino ad oggi. Il Carlismo vince la guerra civile spagnola in quanto componente della coalizione di Franco ma viene messo in secondo piano dal dittatore. Dopo la sua morte il movimento inizia un declino che lo porta ad essere pressoché irrilevante nella politica contemporanea.
 
=== Le guerre carliste (1833–1876) ===
Il periodo delle [[guerre carliste]], in cui il movimento provò a raggiungere il potere principalmente attraverso la guerra, è sicuramente quello maggiormente significativo del movimento perché con le guerre - o della minaccia di esse – il carlismo fu al centro della storia politica spagnola e ne scaturirono gli elementi formativi poiché fu in questi anni che il mondo culturale e sociologico del carlismo, che sarebbe durato oltre un secolo, si è definito. I momenti culminanti di questo periodo sono:
* [[Guerre carliste#Prima Guerra Carlista (1833-1840)|Prima Guerra Carlista]] (1833–1840)
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* Baldomero Espartero, Prince of Vergara
 
=== Carlismo in tempo di pace (1868–1936) ===
La perdita di prestigio e la successiva caduta di Isabella II nel 1868, oltre al sicuro supporto al Carlismo di [[Papa Pio IX]], spinse un numero considerevole di ex cattolici conservatori ed ex isabellini ([[Francisco Navarro Villoslada]], [[Antonio Aparisi]], [[Cándido Nocedal]], [[Alejandro Pidal]] ...) verso la causa che per un certo tempo, anche dopo l'inizio della terza guerra (1872), si trasformò nel più importante e meglio organizzato gruppo di opposizione di destra in Parlamento, con circa 90 parlamentari nel 1871.
 
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Dopo la rivoluzione di ottobre del 1934, il Carlismo cominciò a prepararsi per un'insurrezione armata in opposizione alla repubblica.
 
=== Guerra Civile, dittatura e democrazia (1936 - 2000) ===
Le milizie carliste, i [[Requetés]], avevano già ricevuto una prima formazione militare durante gli anni della seconda repubblica, ma nonostante questo le trattative con i generali che meditavano il golpe non erano agevoli. Nonostante questo dal luglio 1936 il Carlismo sostenne all'unanimità il fronte nazionalista nella Guerra Civile Spagnola. Fin dall'inizio però si svilupparono serie difficoltà e divergenze fra i carlisti, in particolar modo tra il loro leader politico [[Manuel Fal Conde]] ed il governo militare: l'8 dicembre 1936 Manuel Fal Conde dovette rifugiarsi temporaneamente in Portogallo, dopo un grave disaccordo con Franco.
 
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Nelle prime elezioni democratiche il 15 giugno 1977, soltanto un senatore carlista fu eletto, il giornalista e scrittore Fidel Carazo da Soria, presentatosi come candidato indipendente. Nelle elezioni parlamentari del 1979, i carlisti di destra fecero parte della coalizione di estrema destra Unión Nacional, che conquistò un seggio nelle Cortes di Madrid, ma il candidato non era un carlista. Da allora il Carlismo è rimasto un movimento extra parlamentare, ottenendo soltanto seggi nei consigli comunali.
 
== Pretendenti carlisti al trono ==
I numeri ordinali vennero usati dai carlisti. Benché questi principi non fossero ufficialmente Re, essi disposero di alcuni dei titoli collaterali al sovrano spagnolo.
* '''Carlo V'''
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[[Alfonso Carlo di Borbone-Spagna]] (12 settembre 1849 - 29 settembre 1936) era zio di Giacomo III, in quanto fratello minore di Carlo VII. Pretendente dal 1931 al 1936, portava il titolo di Duca di San Jaime e, come pretendente legittimista al trono di Francia, di Duca di Angiò. Era l'ultimo discendente secondo primogenitura maschile di [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna|Carlo V]].
 
== La successione dopo Alfonso Carlo ==
Alla morte di Alfonso Carlo nel 1936 gran parte dei carlisti appoggiò Saverio di Borbone-Parma, nominato da Alfonso Carlo reggente della Comunione Carlista. Una frangia minoritaria invece supportò [[Alfonso XIII di Spagna]], l'esiliato sovrano costituzionale di Spagna, poiché era il primo discendente maschile di [[Carlo IV di Spagna]] in vita. La maggioranza dei carlisti gli si oppose perché non seguiva i loro ideali e c'era il sospetto che suo padre fosse figlio non di Francesco d'Assisi di Borbone, ma dell'amante di Isabella II, Puig-Molto. Pochi carlisti appoggiarono [[Carlo Pio d'Asburgo-Toscana]], nipote per via femminile di Carlo VII.
 
Queste controversie sorsero e si diramarono durante il regime di [[Francisco Franco]], che ingegnosamente mosse un gruppo contro l'altro.
 
=== Pretendenti dei [[Borbone di Parma|Borbone-Parma]] ===
* '''Saverio I''' (1952 - 1975)
[[Saverio di Borbone-Parma]] ('''Saverio I''' come duca di Parma) (25 maggio 1889 - 7 maggio 1977) era stato nominato nel [[1936]] reggente della Comunione carlista da Alfonso Carlo I, come più prossimo agnato maschio dei Borbone che sosteneva gli ideali carlisti. Durante la seconda guerra mondiale, il principe Saverio tornò nell'esercito belga, dove aveva già militato durante la prima guerra mondiale: passato tra i [[maquis]] francesi fu fatto prigioniero dai tedeschi e mandato prima a [[Natzweiler]] e poi a [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]], venendo liberato nel 1[[945]] quando arrivarono le truppe alleate. Nel [[1952]] si proclamò re carlista: noto anche come conte di Molina, abdicò nel [[1975]].
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[[Sisto Enrico di Borbone-Parma]] (nato il 22 luglio 1940), conosciuto anche come duca di Aranjuez, è l'attuale reggente per la Comunione carlista: questo movimento ritiene, infatti, che il legittimo erede sia il fratello Carlo Ugo, ma che questi abbia tradito gli ideali del movimento per la sua vicinanza con gli ideali del socialismo. Sisto Enrico non si è mai proclamato re carlista nella speranza che i due figli maschi di Carlo Ugo un giorno vogliano accettare e seguire i tradizionali valori carlisti.
Sisto Enrico ha pubblicato il 17 luglio del [[2001]] un manifesto programmatico nel quale si stabiliscono i seguenti principi guida:
* ripristino della confessionalità dello stato e difesa del [[cattolicesimo]] tradizionalmente praticato in Spagna;
* ripristino degli ordini e dei corpi della società tradizionale;
* ripristino delle autonomie regionali (''fueros'') nell'ambito dell'unità della patria;
* ripristino della monarchia tradizionale considerata legittima;
* ripristino dei principi di diritto e delle leggi tradizionali.
In base ai principi su esposti, Sisto Enrico si è duramente opposto nel corso di questi anni all'attuale governo spagnolo ed ha intessuto rapporti coi paesi del [[Sudamerica]] in base al principio della ''hispanidad''.
 
=== Pretendenti dei [[Borbone di Spagna|Borbone-Spagna]] ===
* [[Alfonso XIII di Spagna]] aveva regnato come sovrano costituzionale spagnolo fino al 1931 ed inoltre era l'erede maschio della casa di Borbone Spagna più anziano ad Alfonso Carlo. Era infatti il figlio maschio di [[Alfonso XII di Spagna]], figlio di [[Francesco d'Assisi di Borbone-Spagna]], figlio dell'Infante [[Francesco di Paola di Borbone-Spagna]], fratello minore di [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna|Carlo V]]. Venne riconosciuto come pretendente da una minoranza di carlisti che considerarono la morte di Alfonso Carlo come un'occasione per riunire le due fazioni dei monarchici spagnoli. Alfonso nel [[1941]] abdicò e morì due mesi dopo. Il suo figlio primogenito era morto nel [[1938]], il suo secondo figlio Jaime, duca di Segovia era stato costretto a rinunciare ai suoi diritti alla successione costituzionale nel [[1933]] e quindi il suo terzo figlio Giovanni, Conte di Barcellona era divenuto il suo successore.
** [[Giovanni di Borbone-Spagna]] 20 giugno [[1913]] - 1º aprile [[1993]]) era il terzo figlio di Alfonso XIII e pretendente al trono di Spagna dal 1941 fino alla sua rinuncia nel 1967. Nel 1957 un piccolo gruppo di carlisti lo riconobbero come loro capo durante il suo esilio ad [[Estoril]], in [[Portogallo]].
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** [[Giacomo Enrico di Borbone-Spagna]], era il secondo figlio di Alfonso XIII ed il fratello maggiore di Giovanni. Nel 1960 si presentò come pretendente carlista (rimanendolo fino alla morte nel 1975) cominciando ad usare il titolo di duca di Madrid: ebbe pochi sostenitori, ma fra questi vi era Alice di Borbone-Spagna, l'unica figlia in vita di [[Carlo Maria di Borbone-Spagna|Carlo VII]]. Giacomo Enrico si dichiarò anche pretendente [[legittimismo|legittimista]] al trono francese, usando il titolo di [[duca d'Angiò]], ottenendo molto sostenitori. I suoi discendenti non fecero pretese alla successione.
 
=== Pretendenti degli [[Asburgo-Lorena]], ramo della Toscana ===
La figlia più anziana di Carlos VII era Bianca di Borbone-Spagna (1868-1949), sposata all'arciduca Leopoldo Salvatore d'Asburgo-Toscana (1863-1931). Nel 1943 uno dei loro figli si proclamò pretendente come erede del prozio Alfonso Carlo e del nonno Carlo VII. Poiché questo reclamo del trono proveniva da un erede per via femminile, fu rifiutato dalla maggior parte dei carlisti.
* [[Carlo Pio d'Asburgo-Toscana]] (arciduca Karl Pius d'Austria) fu il pretendente carlista dal 1943 al 1953, sostenuto da alcuni ufficiali di Franco appartenenti al [[Movimiento Nacional]]. Poiché portò il nome di ‘'Carlo VIII'', il movimento che sostiene questo ramo della famiglia è chiamato “carloctavismo”.
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* Domenico d'Asburgo-Lorena (arciduca Dominic d'Austria) è il figlio di Antonio ed è pretendente carlista (Domingo I) dal 1975 ad oggi. Ha il supporto soltanto di una minoranza molto piccola di carlisti, compreso il “Comunión Carloctavista y Círculo Carlos VIII”. Alcuni “carloctavisti”, tenuto conto che Domenico ha contratto un'unione disuguale, considerano decaduti i suoi diritti al trono.
 
== Dios, Patria, Fueros, Rey ==
Queste quattro parole (traducibili in "Dio, Patria, Governo locale e Re") possono essere considerate il motto e la pietra angolare del Carlismo fin dalla sua nascita.
* ''Dios'': il Carlismo crede nella [[hiesa Cattolica|Chiesa Cattolica Apostolica e Romana]] come base della Spagna e deve essere politicamente attivo nella sua difesa
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* [[Legittimismo]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.partidocarlista.com/ Partito carlista] Pagina ufficiale dell'ala socialista
* [http://www.ctcarlista.org/ Comunión Tradicionalista Carlista] Pagina ufficiale dell'ala tradizionalista
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[[Categoria:Restaurazione spagnola|Carlos]]
[[Categoria:Spagna liberale|Carlos]]
 
 
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