Essere e tempo: differenze tra le versioni
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== Tematiche e contenuti ==
{{q|δῆλον γὰρ ὡς ὐμεῖς μὲν ταῦτα (τί ποτε βούλεσθε σημαίνειν ὀπόταν ὄν φθέγγησθε) πάλαι γιγνώσκετε, ἡμεῖς δὲ πρὸ τοῦ μὲν ᾠόμεθα, νῦν δ' ἠπορήκαμεν <br>"Perché è chiaro che voi avete una lunga familiarità con quello che propiamente intendete con l’espressione ‘essente’, quanto a noi, una volta abbiamo sì creduto di saperlo, ma ora siamo caduti nell’imbarazzo"<ref>Platone, ''Sofista'', 244a.</ref>. <br>Forse che noi abbiamo oggi una risposta alla domanda, che cosa propriamente intendiamo col termine "essente"? Niente affatto.
=== Necessità del problema dell'essere ===
In realtà, già in [[Soren Kierkegaard|Kierkegaard]], filosofo apprezzato da Heidegger, ma che al contempo rapidamente licenzia con l'appellativo di "teologo cristiano", il problema dell'essere non è più dato per scontato. In Kierkegaard, infatti, la problematica è tesa fra due poli incompatibili: l'irriducibilità dell'esistenza e della libertà del singolo, inconciliabile sul piano razionale con l'assoluta [[trascendenza]] dell'Essere (che per Kierkegaard corrisponde all'Ente Supremo, [[Dio]]).
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Il modo "tradizionale" di vedere le cose, che per noi è quello [[Scienza|scientifico]], è entrato in crisi.
È in gioco in questa pagina di "''Essere e tempo''" la grande svolta culturale del Primo [[XX secolo|Novecento]]. La [[matematica]], la [[fisica]], la [[biologia]], le [[Storia|scienze storiche]] e la [[teologia]] non sono più sicure di nulla: né di quale sia l'oggetto
A ben vedere, non è la singola scienza che determina quali sono gli oggetti di sua competenza, ma è l'esistente umano [l'Esserci] che ritaglia il mondo in scompartimenti, a seconda del modo in cui lo vede: questo è "matematico", questo "fisico", questo "biologico" e così via. Cioè, l'uomo possiede già un'idea del mondo ancor prima di studiarlo. Ne consegue che, se tutta la scienza è in crisi, è perché l'uomo non sa più riflettere sul suo stesso fondamento. L'unica strada per risolvere il sistema delle scienze e per determinarne i nuovi confini, è reinterrogarsi sul concetto generale di "essere umano" che ne sta a monte.
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