Provianda di Santa Marta: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Provandia Santa Chiara 1970.jpg|thumb|Lo stabilimento in una foto aerea negli anni settanta]]
[[Immagine:Provianda di Santa Marta anni 70.jpg|thumb|L'edificio principale della Provandia in una foto degli anni settanta]]
La Provianda di Santa Marta si compone di tre [[edificio|edifici]] disposti in uno spazio rettangolare recintato, completamente autonomo rispetto al complesso militare del ''Campo Marzo'', nel quale è inserito. Il progetto originario prevedeva un quarto [[edificio]], prospettante su ed elevato su quattro piani, nel quale si sarebbero dovuti insediare gli uffici di amministrazione dello stabilimento; il grande [[edificio]], connotato come ingresso monumentale alla provianda, non venne realizzato. L’[[edificio]] principale, rivolto a meridione, domina con il suo prospetto il vasto interno di ''Campo Marzo''. In origine era destinato alla produzione di pane e gallette, al deposito e all’amministrazione di altri [[Alimento|generi di sussistenza]]. Gli altri due edifici affiancati sul lato occidentale, di identica forma, contenevano i [[silossilo]]. Fa parte della provianda il resto del [[chiostro]] del preesistente ''convento dei Cappuccini di Santa Marta''.
 
===Panificio===
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===Silos===
 
I due [[silossilo]] per le [[granaglie]], affiancati, sono adiacenti al lato occidentale del recinto; la loro ubicazione venne dettata dalla comodità del collegamento con la diramazione ferroviaria proveniente dalla vicina [[stazione di Verona Porta Vescovo|Stazione di Porta Vescovo]]. La loro dimensione in pianta è di 18 m x 50 m. I [[silossilo]] furono progettati secondo il nuovo tipo, a celle ermetiche fuori terra, che assicurava il completo isolamento del [[grano]]. All’interno di ognuno dei [[magazzino|magazzini]] erano originariamente sistemati 65 [[silossilo]] di muratura laterizia, rivestiti con pareti di lamiera metallica.
 
In tempo di pace la scorta di [[grano|granaglie]] poteva servire per 18 mesi a un’armata di 100.000 uomini. Al [[magazzino]] orientale è annesso un fabbricato di un solo piano, che originariamente conteneva i macchinari, azionati da motrice a vapore, per la pulitura, la molitura, l’abburattatura delle [[grano|granaglie]].
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==Stato di conservazione==
 
Gli edifici sono quasi integralmente conservati, tuttavia il completo distacco dell’originario paramento a intonaco, che ha messo in vista la tessitura muraria (conci irregolari di pietra tufacea alternati a corsi di laterizio), ha mutato la loro immagine architettonica d’insieme. Della struttura a [[silossilo]] dei due [[magazzino|magazzini]] rimangono solo le pareti perimetrali; le celle originarie sono state sostituite da [[silossilo]] di [[cemento|laterocemento]] negli [[anni 1930|anni trenta]]. Negli stessi anni all’edificio occidentale è stato annesso un fabbricato di un solo piano e ai piani intermedi delle testate meridionali sono state inserite nuove aperture ad [[arco (architettura)|arco]]. Le strutture originali del resto del ''convento di Santa Marta'' sono tuttora conservate; è ancora osservabile la successione dei [[pilastro|pilastri]] e degli [[arco (architettura)|archi]].
 
All’inizio del [[XX secolo|Novecento]], per esigenze di adeguamento tecnologico, sono stati demoliti i 12 [[forno|forni]] ad intermittenza, e sostituiti con [[forno|forni]] continui. Durante la [[seconda guerra mondiale]] l’edificio dei forni è stato colpito dai bombardamenti aerei che ne hanno danneggiato la copertura.