Cecilio di Calacte: differenze tra le versioni

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Opere legate alla stilistica degli oratori riguardavano la teoria retorica, a partire dal trattato ''Del Sublime'', ampiamente citato e confutato dall'anonimo trattato dallo stesso titolo: il breve trattato <ref> Così definito in ''Del sublime'', I. 1. </ref> ometteva, tra l'altro, la trattazione del ''pathos'' come fonte del sublime, concentrandosi sull'uso delle figure retoriche, soprattutto delle metafore <ref> F. Donati, nota n. 1 in ''Pseudo Longino. Del Sublime'', Milano 1991, pp. 2-3. </ref>:
{{citazione | Cecilio (...) cosa mai sia il sublime cerca di dimostrarcelo con innumerevoli esempi, come se lo ignorassimo; ma in che modo possiamo innalzare le nostre doti naturali a un certo livello di grandezza, non mi rendo conto come mai, questo egli lo ha lasciato da parte, come se non fosse necessario.| ''Del Sublime'', I 1, trad. F. Donati}}
<br>Ancora, Cecilio aveva scritto, conformemente a questo tecnicismo, ''Sulla retorica e sulle figure retoriche'', una selezione, ordinata alfabeticamente, di frasi-guida per permettere ai discenti l'acquisizione di un puro lessico attico.: Sisi trattava, in effetti, del primo esempio di quei lessici atticisti ampiamente sviluppatisi nel secolo precedente; infineseguente.<br>
Infine, l'opera ''Contro i Frigi'', era probabilmente un attacco alle teorie stilistiche dell'Asianesimo.<br>
Cecilio si occupò anche di storiografia, scrivendo, sulla sua terra, un commentario sulla ''Storia delle guerre servili'', sulle rivolte degli schiavi nella sua nativa Sicilia. <ref>Ne resta un frammento citato in Ateneo, XI 466. </ref>.