Villa medicea del Poggio Imperiale: differenze tra le versioni

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Con l'arrivo dei [[Lorena (dinastia)|Lorena]] la villa viene ulteriormente potenziata, per via della sua vicinanza alla città e contemporaneamente, la sua salubrità per la villeggiatura estiva o autunnale dei granduchi.
 
Con il [[granduca Pietro Leopoldo]] si ebbero alcuni lavori ad opera di [[Gaspare Maria Paoletti]], che creò i cortili interni al posto dei giardini murati, fece le scuderie e riarredò gran parte delle sale, con decori a stucco dei fratelli [[Grato Albertolli|Grato]] e [[Giocondo Albertolli]], vedute marine di [[Antonio Cioci]] e scene galanti di [[Gesualdo Ferri]] e altre pitture di [[Filippo Tarchiani]]. Furono inoltre importate dall'oriente tappezzerie, carte e stoffe indiane e cinesi, che ancora oggi danno un tocco esotico a alcune sale. Qui il granduca amava risiedeverisiedere in un appartamento al piano terreno: nel suo studio firmò l'abolizione della tortura e della pena di morttemorte.
 
Il 2 aprile [[1770]] il giovane [[Wolfgang Amadeus Mozart]] tenne l'unico concerto a Firenze nella villa, come ricorda una targa nel portico d'ingresso. Suonò nel Salone di Musica anche chiamato Sala delle Quattro Stagioni su un clavicembalo purtroppo impossibile da vedere per ragioneragioni di sicurezza (è molto anzianoantico e c'è il rischio che perda il suo colore se viene esposto), salone nel quale possiamosi può tuttavia ammirare un bellissimo pianoforte a mezzacoda dell'800.
 
Quadretti cinesi, probabilmente della stessa provenienza di quelli della villa, furono donati dal [[granduca Pietro Leopoldo]] alla sorella [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena]], la quale li collocò nella [[Villa Favorita (Ercolano)|villa Favorita]] di [[Ercolano|Resìna]]. Da qui vennero poi in parte portati a [[Palermo]] e oggi sono conservati nel [[Palazzo dei Normanni|palazzo Reale]] e nella [[palazzina Cinese]].
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Il portico centrale venne sormontato da una loggia con cinque arcate e un timpano con orologio, mentre al posto delle due ali barocche vennero eretti due massicci [[avancorpo|avancorpi]] con portici. Con la ristrutturazione settecentesca erano andate perdute numerose cappelle, per questo si provvide a edificare nel braccio di sinistra una nuova cappella, chiamata ''della Santissima Annunziata'': divisa in tre navate e con tribuna semicircolare, conserva la sua decorazione settecentesca con le statue di [[Francesco Carradori]] e delle ''Virtù'' nelle nicchie, fregi in stucco di [[Bertel Thorvaldsen]] raffiguranti episodi biblici sulle pareti e sul soffitto una decorazione a tempera di [[Francesco Nenci]] con l<nowiki>'</nowiki>''Assunzione della Vergine''.
 
Con il trasferimento della capitale d'Italia Firenze e i lavori di riordino urbanistico della città, la villa si trovò all'interno della zona dei [[Viale dei Colli|Viali dei Colli]], tracciati da [[Giuseppe Poggi]]. Dal [[1865]] divenne educandato femminile della Santissima Annunziata (trasferito dall'ex-monastero della Santissima Concezione in via della Scala) e oggi ospita ancora la stessa scuola, diventata poi liceoistituto secondario di I e II grado e aperta a studenti di entrambi i sessi. All'interno conserva anche un piccolo museo con collezioni scientifiche d'epoca.
 
==Ambienti interni==
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==La cappella della Santissima Annunziata==
[[File:Poggio imperiale, cappella della Santissima Annunziata, int., 01.JPG|thumb|left|Cappella della Santissima Annunziata, interno]]
Nel 1820, dunque in pieno clima Restaurazione con [[Ferdinando III di Toscana]], l 'architetto [[Giuseppe Cacialli]] conclude i lavori per la cappella che pochi anni prima aveva commissionato [[Elisa Baciocchi]], sorella di Napoleone. Sulla facciata esterna,entro un loggiato che ospita due nicchie, appaiono le grandi sculture di ''Aronne'' e ''Mosé '', rispettivamente scolpite da [[Gaetano Grazzini]] e [[Francesco Pozzi]].
 
Dal vestibolo ovale che ospita una tela di [[Antonio Ciseri]] sull'altare (''Annunciazione'') e un rilievo con l<nowiki>'</nowiki>''Adorazione dei pastori'' di bottega toscana, si entra così nell'elegante ambiente di gusto neoclassico. Composto da tre navate, è scandito da 12 colonne di finto marmo, a scagliola, in [[stile corinzio]]. Sulla volta del soffitto è la grande tempera con ''Assunzione della Vergine'' di [[Francesco Nenci]] (1823). Un fregio continuo, della bottega del cacialli, di stucco corre per le pareti con scene bibliche. Nelle sei nicchie delle pareti compaiono le statue allegoriche della ''Fede'' ([[Ferdinando Fontana]]), della ''Carità'' ([[Luigi Magi]] – copia di un originale di [[Lorenzo Bartolini]] trasportato nella [[Galleria Palatina]] nel 1853), dell<nowiki>'</nowiki>''Umiltà ''([[Francesco Carradori]]), della ''Fortezza'' e della ''Purità'' ([[Stefano Ricci]]), della ''Speranza'' ([[Giovanni Guerrini]]).