Ferdinando Stanley, V conte di Derby: differenze tra le versioni
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Quando suo padre morì nel settembre [[1593]] Ferdinando ne ereditò il contado e la compagnia cambiò nome di conseguenza, alcuni studiosi ritengono che Shakespeare abbia collaborato ad essa sia come attore che come scrittore e la compagnia mise in scena il [[Tito Andronico]] e l'[[Enrico VI, parte I]], [[Enrico VI, parte II]] ed [[Enrico VI, parte III]]. Queste rappresentazioni sembrano contenere una qualche manifestazione delle simpatie politiche della famiglia in quegli anni<ref name="ReferenceA"/>. L'amore di Ferdinando per il teatro e le arti era tanto grande da spingerlo a tenere poca fede agli impegni che lo legavano alle proprietà del [[Cheshire]] e del [[Lancashire]] preferendo di gran lunga gli esponenti della società intellettuale elisabettiana. Nel [[1610]] venne pubblicata una raccolta di sonetti intitolata ''Belvedere; or the Garden of the Muses'' dove si asseriva vi fossero contenuti alcuni lavori di Ferdinando, ormai morto, tuttavia la mancanza di firma rende la cosa oggetto di dubbio.
Dopo la morte del padre l'arte lasciò presto il passo alla politica. Diverse lettere raggiunsero Cecil dove si affermava che i cattolici si stavano raccogliendo attorno a lui. Un certo numero di ribelli provenienti da altri paesi lo spinsero a reclamare per
Questa mossa non fu arguta, Hesketh venne interrogato e giustiziato e se Ferdinando sperava che il suo rifiuto avrebbe messo in luce la propria fedeltà alla corona venne deluso poiché la sua posizione in seno alla corte divenne sempre più marginale. Con sua costernazione vide affidato l'incarico di Lord Ciambellano di Chester a [[Thomas Egerton]] facendogli comprendere che la strada che gli si mostrava era sempre più impervia.
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