Terza guerra mitridatica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎69 a.C.: sintassi
m wlink fix e corsivi fuori standard
Riga 106:
Nel corso di questo inverno, Lucullo mosse le sue armate verso il fronte orientale attraverso [[Bitinia]] e [[Galazia]],<ref name="PlutarcoLucullo14.1">Plutarco, ''Vite parallele, Lucullo'', 14.1</ref> sottomettendo i territori precedentemente in mano [[Bitinia (provincia romana)|romana]] e raggiungendo la [[Themiscyra (pianura)|pianura di Themiscyra]] ed il fiume [[Termodonte]].<ref name="PlutarcoLucullo14.2">Plutarco, ''Vite parallele, Lucullo'', 14.2</ref> Poco dopo raggiunse una regione assai ricca di risorse, che non aveva subito le devastazioni della guerra, e dove [[Appiano di Alessandria]] ci racconta che uno schiavo fu venduto per quattro [[Dracma greca|dracme]], un bue per una, mentre capre, pecore, indumenti ed altre cose in proporzione.<ref name="AppianoMitridatiche78"/> Secondo [[Plutarco]], invece, il generale romano fu costretto a chiedere aiuto al vicino ed alleato [[regno di Galazia]], che gli fornì approvvigionamenti di grano grazie a 30.000 suoi portatori.<ref name="PlutarcoLucullo14.1"/> Lucullo pose quindi sotto [[assedio (storia romana)|assedio]] la città di ''[[Amiso|Amisus]]''<ref name="PlutarcoLucullo15.1">Plutarco, ''Vite parallele, Lucullo'', 15.1</ref> ed ''[[Eupatoria]]'', che Mitridate aveva costruito a fianco di ''Amisus'', dandole il proprio nome e dove fissò la sua residenza reale.<ref name="AppianoMitridatiche78"/>
 
Con un altro esercito Lucullo provvedette poi ad assediare anche ''[[Terme (città)|Themiscyra]]'', che prende il nome da una delle [[Amazzone|Amazzoni]], e si trovava sul fiume [[Termodonte]]. Qui i Romani costruirono grandi [[torre d'assedio|torri]], alti [[rampa d'assedio|tumuli]] e scavarono gallerie talmente larghe da poterci combattere intere grandi battaglie sotterranee. Gli abitanti della città allora, aprirono alcune galleria che accedessero a questi tunnel dei Romani, da dove vi gettarono dentro orsi ed altri animali feroci, oltre a sciami di api, contro coloro che vi stavano lavorando.
 
I Romani, invece che stavano assediando ''Amisus'', utilizzarono altre modalità. Qui gli abitanti li respinsero con coraggio, facendo frequenti sortite, sfidandoli anche in campo aperto, grazie anche agli ingenti aiuti che Mitridate inviò loro, tra armi e soldati, provenienti da ''[[Cabira]]'', da dove egli stesso svernò e si apprestava a raccogliere un nuovo esercito. Qui egli riuscì a radunare ancora 40.000 fanti e 4.000 cavalieri.<ref name="AppianoMitridatiche78"/>
 
==== 72 a.C. ====
Riga 165:
{{Citazione|Se sono qui come ambasciatori sono troppi. Se [sono qui] come nemici, del tutto troppo pochi.|[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 85; ed anche [[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 27.4.}}
 
Avendo Lucullo visto l'esercito del re avanzare, divise la sua armata in due parti: lasciò a Murena il compito di continuare l'assedio di Tigranocerta con 6.000 fanti, mentre egli si diresse contro l'armata nemica, a capo di sole 24 coorti di [[legione romana|fanteria "pesante"]] (pari a circa 10.000 armati) e con non più di 1.000 tra cavalieri, frombolieri ed arcieri.<ref name="PlutarcoLucullo27.1-2">Plutarco, ''Vita di Lucullo'', 27.1-2.</ref> La [[battaglia di Tigranocerta|battaglia che ne seguì]] portò ad una grande strage dell'armata di Tigrane.<ref>Cassio Dione Cocceiano, ''Storia romana'', XXXVI, 1b.1.</ref> Nessuno dei Romani, inizialmente, si fermò a saccheggiare, poiché Lucullo lo aveva proibito con minacce di severe punizioni,  &nbsp;tanto che i soldati si spartivano bracciali e collane lungo la strada mentre continuarono ad uccidere anche ad una distanza di 20 chilometri, fino a notte. Poi poterono iniziare il saccheggio con il permesso di Lucullo.<ref name="AppianoMitridatiche85"/> Plutarco aggiunge che 100.000 furono i morti tra gli Armeni, quasi tutti fanti, solo cinque tra i Romani ed un centinaio rimasti feriti.<ref name="PlutarcoLucullo28.6">Plutarco, ''Vita di Lucullo'', 28.6.</ref> E sembra che lo stesso [[Tito Livio]] abbia ammesso che mai prima d'ora i Romani erano risultati vincitori con forze pari a solo un ventesimo dei nemici, elogiando così le grandi [[tattiche della fanteria romana|doti tattiche]] di Lucullo, che era riuscito con Mitridate a sconfiggerlo "[[Battaglia di Cizico (73 a.C.)|temporeggiando]]", ed invece con Tigrane a batterlo grazie alla rapidità. Due doti apparentemente in antitesi, che Lucullo seppe utilizzare a seconda del nemico affrontato.<ref name="PlutarcoLucullo28.7-8">Plutarco, ''Vita di Lucullo'', 28.7-8.</ref>
 
Quando Mitridate seppe della terribile sconfitta patita dalle truppe di Tigrane, corse incontro al sovrano armeno e pianse con lui per la comune disgrazia che li aveva colpiti, lo rincuorò affinché assemblassero insieme una nuova armata;<ref name="PlutarcoLucullo29.1-2">Plutarco, ''Vita di Lucullo'', 29.1-2.</ref> [[Mancheo]], intanto, preferì disarmare i suoi mercenari greci (che Dione dice essere Cilici<ref name="Dione36.2.3">Cassio Dione Cocceiano, ''Storia romana'', XXXVI, 2.3.</ref>), poiché temeva lo avrebbero tradito. Questi ultimi, temendo di essere arrestati, si armarono e riuscirono a resistere con grande coraggio ad un attacco delle truppe armene di Mancheo. Poi occupate alcune delle torri cittadine, chiesero aiuto ai Romani che assediavano Tigranocerta, permettendogli di entrare in città durante la notte.<ref name="PlutarcoLucullo29.1-2"/><ref name="Dione36.2.3"/> In questo modo la capitale di Tigrane fu occupata e con essa anche l'immensa ricchezza che vi era al suo interno.<ref name="AppianoMitridatiche86">Appiano, ''Guerre mitridatiche'', 86.</ref> Plutarco racconta che il tesoro reale ammontava a ben 8.000 talenti e che furono distribuite 800 dracme a ciascun soldato romano,<ref name="PlutarcoLucullo29.3">Plutarco, ''Vita di Lucullo'', 29.3.</ref> mentre alla numerosa popolazione greca che qui era stata deportata da Tigrane, fu concesso di far ritorno alle città d'origine, tanto che Lucullo fu riconosciuto da tutti come un benefattore ed un ri-fondatore.<ref name="PlutarcoLucullo29.4">Plutarco, ''Vita di Lucullo'', 29.4.</ref>