Genserico: differenze tra le versioni

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aka Gaiserico
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Mentre la popolazione si radunava al porto di imbarco di [[Tarifa|Julia Traducta]], sulla punta più meridionale della penisola iberica, Genserico si volse contro i [[Suebi]] che, approfittando della partenza dei rivali, avevano invaso la Lusitania, e li sbaragliò.
 
Portata a termine la traversata (di circa 15 km), i Vandali si riversarono in [[Mauretania]] (l'odierno [[Marocco]] e l'attuale [[Algeria]] nordoccidentale), dove conquistarono Caesarea (l'attuale [[CherchelCherchell]], vicino ad [[Algeri]]). Giunto in [[Numidia]] Cirtensis o Cirtana (l'odierna Algeria orientale), Genserico vinse molte battaglie contro i Romani, conquistandola, nel [[430]], senza però penetrare nelle città, come [[Costantina|Cirta]] ed [[Ippona]]; Bonifacio si era chiuso ad Ippona: Genserico vi pose l'assedio (e durante l'assedio, il 28 agosto 430, morì [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]]), ma, mancandogli le tecniche ed i macchinari per l'assedio, non riusciva a prenderla; nel frattempo, inviato dall'imperatore d'Oriente, [[Teodosio II]], era giunto, guidato da [[Ardaburio Aspare]], un contingente militare che unitosi alle truppe di Bonifacio, attaccò Genserico, il quale ripetutamente, nel [[431]], li sconfisse, costringendo Aspar a rientrare a Bisanzio e Bonifacio a rinchiudersi nuovamente a Ippona, la quale finì per cadere.
 
Dato che Bonifacio era stato richiamato in Italia ([[432]]), Genserico invase la Numidia proconsolare (le province di Zeugitana e di Byzacena). La guerra cominciava a pesare perché i Vandali avevano subito molte perdite e, a parte Ippona, non avevano conquistato le città ed infine si profilava una nuova spedizione imperiale guidata da Aspar, per cui furono intavolate trattative con Valentiniano; il trattato di pace fu firmato ad Ippona l'11 febbraio [[435]]: i Vandali furono individuati come ''[[Socii e foederati|foederati]]'' al servizio dell'impero romano per il proconsolato di Numidia Cirtana, con capitale Ippona, senza cessione formale di alcun territorio.