Art déco: differenze tra le versioni

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L'Expo parigina del 1925 vide trionfare, fra i molti espositori stranieri, la speciale raffinatezza francese in varie categorie merceologiche, dall'[[ebanisteria]] agli [[accessorio|accessori]] di moda: Parigi restava il centro internazionale del buon gusto anche negli anni critici seguiti alla [[prima guerra mondiale]]. Ma l'Art déco non nasceva con l'Esposizione, che fu semmai una sorta di rutilante rassegna di un fenomeno nella fase della sua tarda maturità, scaturito nella stessa Parigi intorno al [[1910]] ad opera di [[Paul Poiret]], [[stilista]] dai molteplici interessi, rivolti alla completa riforma estetica dell'ambiente esistenziale moderno. Oltreoceano, gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] aderirono più lentamente al déco, raccogliendone in un certo senso il testimone verso gli [[Anni 1930|anni trenta]], col caratteristico gusto per un modellato aerodinamico del cosiddetto [[Streamlining|Streamlining Modern]], di cui furono artefici principalmente i designer [[Raymond Loewy]], [[Henry Dreyfuss]] e [[Walter Dorwin Teague]].
 
Parigi rimase in ogni caso il centro maggiore del ''[[disegno industriale|design]]'' Art déco, col mobilio di [[Jacques-Émile Ruhlmann]] che rinnovava i fasti dell'ebanisteria parigina fra [[Rococò]] e [[Stile Impero]], con l'azienda di [[Süe et Mare]], con i pannelli e i mobili modernistici di [[Eileen Gray]], con il ferro battuto di [[Edgar Brandt]] e gli oggetti in metallo e le lacche di [[Jean Dunand]], con i lavori in vetro di [[René Lalique]] e [[Maurice Marinot]], con gli orologi e la gioielleria di [[Cartier]], coi manifesti di [[Cassandre]] e [[Severo Pozzati|Sepo]].
 
Il termine ''"Art déco"'' non ebbe un ampio uso fino a che quel gusto non fu rivalutato negli [[anni 1960|anni sessanta]].
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Fu peraltro uno stile molto popolare per gli interni dei cinematografi, e dei transatlantici come l'''[[Île de France (nave)|Île de France]]'' e il ''[[Normandie (transatlantico)|Normandie]]''.
 
Alcuni storici considerano l'Art déco come una forma popolare e alternativa del [[Modernismo (architettura)|Modernismo]] o del [[Movimento Moderno]] in architettura. Di fatto, il [[Razionalismo Italiano]] utilizzò alcuni elementi di questa espressione artistica frammisti a strutture razionali, soprattutto nelle [[città di fondazione nel periodo fascista|nuove città costruite durante il regime fascista]] - in [[Italia]] e ancor di più nelle [[colonie italiane|colonie]] ([[Dodecaneso]], [[Libia]], [[Eritrea]], [[Etiopia]]) - dove riagganci alla tradizione locale ed un certo gusto dell'esotico ne furono il filo conduttore. Come esempi più significativi potremmo citare diversi palazzi di [[Rodi]], che ne portano i segni più evidenti, mentre in città di nuova fondazione ma essenzialmente razionaliste, come [[Portolago]], nell'isola greca di [[Leros]], o [[Sabaudia]] in Italia se ne leggono solo accenni in alcuni edifici.
 
L'Art déco cominciò a perdere lentamente campo in Occidente una volta raggiunta la produzione di massa. Cominciò a essere derisa perché si riteneva che fosse [[kitsch]] e che presentasse un'immagine falsa del lusso.