Crodegango di Metz: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nato nel [[Brabante (regione storica)|Brabante]] da una nobile famiglia franca, venne educato presso il monastero [[benedettino]] di [[Saint-Trond]] e nel [[737]] venne nominato da [[Carlo Martello]] referendario del regno di [[Austrasia]]. Il [[30 settembre]] del [[742]] venne consacrato vescovo di [[Diocesi di Metz|Metz]], ma conservò le cariche a corte: divenne uno dei principali collaboratori di [[Pipino il Breve]] in materia di politica ecclesiastica e si fece promotore della riorganizzazione della Chiesa e della vita religiosa nei suoi territori.
La sua principale preoccupazione fu quello di esercitare un severo controllo sui costumi del clero secolare: a tal fine, promulgò un ''parvum decretulum'' che impose ai [[presbitero|sacerdoti]] la vita comune e stabilì per essi l'obbligatorietà dell'[[ufficio divino|ufficiatura]] di tipo monastico. Queste norme, 34 canoni ricalcati sulla regola di san Benedetto, vennero riprese e ampliate nel concilio di [[Aquisgrana]] dell'[[816]] ed estese al territorio di tutto l'Impero; la regola servì di modello anche ai [[canonici regolari]], che considerano Crodegango il loro fondatore.
Nel
Probabilmente in occasione del suo viaggio a Roma, Crodegango scoprì il canto vetero-romano. Da questo elaborò una sintesi con il canto gallicano e nasce il canto messino, antenato del [[canto gregoriano]].
Contribuì alla fondazione di numerose abbazie, tra cui quelle di [[Abbazia di Gorze|Gorze]], [[Gengenbach]] e [[Lorsch]] e fu durante un ultimo viaggio a
La sua [[Memoria liturgica]] cade il [[6 marzo]].
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