Thomas Reid: differenze tra le versioni

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{{Quote|questo stesso selvaggio porta dentro di sé i germi del logico, dell'uomo di gusto e dell'educazione. dell'oratore, dell'uomo di stato, del virtuoso, del santo. Questi germi, benché posti nella sua mente dalla natura, tuttavia per mancanza di cultura e di esercizio, restano sepolti per sempre e difficilmente percepibili da lui stesso o dagli altri. <ref>D.Antiseri, G.Reali, ''Op.cit., ibidem''</ref>}}
 
Reid fu tra i primi della sua epoca a riconoscere alla mente umana facoltà che la rendevano attiva per sua stessa natura, senza essere cioè frutto di strutture perfette perché fatte ad immagine e somiglianza di Dio, come aveva affermato Cartesio.
 
{{Quote|[la mente] può esser paragonata a un farmacista o a un chimico, i cui materiali sono appunto forniti dalla natura: ma per gli scopi della sua arte egli li mescola, compone, dissocia, svapora e sublima, finché li trasforma in un aspetto del tutto differente. <ref>D.Antiseri, G.Reali, ''Op.cit., ibidem''</ref> }}
Reid fu tra i primi della sua epoca a riconoscere alla mente umana facoltà che la rendevano attiva per sua stessa natura, in modo innato, senza essere cioè frutto di strutture perfette perché fatte ad immagine e somiglianza di Dio, come aveva affermato Cartesio. L'oggetto della percezione dei nostri sensi per Reid non è quindi l'idea (come affermava Cartesio) ma la cosa stessa, che viene percepita in quanto tale, non in virtù di un ragionamento. Inoltre, Reid riconosceva l'esistenza di [[facoltà (filosofia)|facoltà]] mentali che erano naturalmente rivolte alla socialità.
 
== Opere ==