Carlo Dionisotti: differenze tra le versioni

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== Opera ==
Di grande rilievo è il novero dei suoi studi sul [[Rinascimento]]; insieme all'edizione delle opere del [[Pietro Bembo|Bembo]]<ref>Carlo Dionisotti, ''Pietro Bembo'', Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1967</ref><ref>Carlo Dionisotti (a cura di), ''Prose e Rime di Pietro Bembo'', Torino, Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1960</ref> e una mai interrotta serie di studi su di lui (buona parte raccolti ora in "Scritti sul Bembo" a c. di Claudio Vela, Torino, Einaudi, 2002) che diede un contributo essenziale alla storia degli studi umanistici. In tal senso è prezioso il volume ''Gli umanisti e il volgare fra Quattro e Cinquecento'' ([[1968]]), che fa perno su personaggi maggiori (Aldo Manuzio, Lorenzo Valla, Poliziano) e minori (Filippo Beroaldo, Francesco Colonna, Giorgio Valla, Battista Pio) per illustrare la complessa materia degli studi latini e volgare nei cenacoli umanistici italiani a cavallo dei due secoli. Sull'attività di [[Aldo Manuzio]] pubblicò più avanti altri importanti studi<ref>''Aldo Manuzio editore: dediche, prefazioni, note ai testi''. Introduzione di Carlo Dionisotti, testo latino con traduzione e note a cura di Giovanni Orlandi, Milano, Il polifilo, 1975</ref><ref>Carlo Dionisotti, ''Aldo Manuzio umanista'', Firenze, Olschki, 1960 (Estratto da'' Lettere italiane'', Anno 12, n. 4, ott.-dic. 1960)</ref><ref>Carlo Dionisotti, ''Aldo Manuzio umanista e editore'', Milano, Il polifilo, 1995, ISBN 88-7050-218-7</ref>, mentre nel frattempo offriva proposte molto innovative sulla figura di [[Niccolò Machiavelli]] (definitivamente raccolte nelle ''Machiavellerie, Storia e fortuna di Machiavelli'', Einaudi, [[1980]]) . Più tardi concentrò i suoi studi, prima essenzialmente, anche se non esclusivamente, quattro-cinquecenteschi, su figure del nostro [[secolo XIX|Ottocento]] ([[Ugo Foscolo|Foscolo]], [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], Giordani) e raccolse poi buona parte dei frutti delle sue ricerche nella raccolta ''Appunti sui moderni'' ([[1988]]) a cui nel [[1989]] fu assegnato il [[Premio Viareggio]] per la saggistica.
 
L'opera fondamentale di Dionisotti è considerata ''Geografia e storia della letteratura italiana'' ([[1967]]). Questa raccolta di saggi fu di decisiva importanza per gli studi letterari, modificando la prospettiva "unitaria" di [[Francesco De Sanctis]] secondo cui la [[storia della letteratura italiana]] seguivaavrebbe seguito una linea che avrebbe portatoportò progressivamente all<nowiki>'</nowiki>[[unità d'Italia|unità nazionale]]. Dionisotti mostrò invece la molteplicità delle linee di sviluppo delle tradizioni locali e regionali tra resistenze e progressi.
 
Di notevole interesse sono anche i suoi ''Ricordi della Scuola italiana'', silloge che raccoglie pregevoli contributi precedenti su [[Attilio Momigliano]], [[Fortunato Pintor]], Santorre Debenedetti, sulla scuola letteraria dell'[[Università di Padova]], su quella dell'[[Università di Torino]], ed altri.
 
Il rapporto strettissimo in Dionisotti tra impegno civile studi storici è attestato, oltre che dalla sua militanza in "Giustizia e Libertà" e nei suoi rapporti con personaggi celebri del movimento (quali per esempio Leone Ginzburg, Franco Venturi, Norberto Bobbio) in saggi del respirtorespiro di ''Chierici e Laici'' (già in ''Geografia e storia della letteratura italiana'', poi pubblicato indipendentemente nel [[1995]] con un contributo di Delio Cantimori), in scritti biografici<ref>Carlo Dionisotti, ''Appunti su arti e lettere''. Milano : Jaca book, 1995, ISBN 88-16-40371-3</ref>,<ref>Carlo Dionisotti, ''Ricordi della scuola italiana''. Roma : Edizioni di Storia e letteratura, 1998, ISBN 88-87114-14-5</ref>, e in numerosi scritti degli anni del fascismo e della ricostruzione, la maggior parte dei quali sono stati raccolti e pubblicati postumi<ref>Carlo Dionisotti, ''Scritti sul fascismo e sulla Resistenza'', a cura di Giorgio Panizza. Torino : Einaudi, 2008</ref>.
 
* ''Ricordo di Arnaldo Momigliano'', Il Mulino, Bologna 1989,