Gustavo Colonnetti: differenze tra le versioni

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==Vita e opere==
Allievo di [[Camillo Guidi]], nel [[1908]] si laureò in ingegneria civile presso la [[Politecnico di Torino|Scuola d'Applicazione per Ingegneri di Torino]], e nel [[1911]] in Matematica con [[Corrado Segre]]. Nel [[1910]] conseguì la libera docenza in [[scienza delle costruzioni]], nel 1911 divenne [[professore]] straordinario di [[meccanica applicata]] alle costruzioni e alle macchine alla Scuola Superiore Navale di [[Genova]]. Nel [[1914]] si trasferì alla Cattedra di meccanica applicata alle costruzioni presso la Scuola di Ingegneria di [[Pisa]], divenendone direttore nel [[1918]]. Nel [[1920]] si trasferì a Torino, come professore ordinario di ''[[meccanica razionale]] e superiore'', divenendo direttore del Politecnico dal [[1922]] al [[1925]]. Nel [[1928]] successe al suo maestro Camillo Guidi alla cattedra di ''Scienza delle Costruzioni'' e divenne Direttore del Laboratorio sulla resistenza dei materiali.
 
Fu direttore del ''Centro Studi sui Materiali da Costruzione'' e tra i promotori della fondazione e dell'''Istituto Dinamometrico Italiano'' di Torino, in seguito accorpato all'Istituto di Metrologia del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]]. Colonnetti era membro dell'[[Azione Cattolica]] e dal [[1936]] accademico pontificio. Rifiutò sempre di iscriversi al [[partito fascista]] e durante gli anni della [[Repubblica Sociale Italiana|Repubblica Sociale]] per evitare persecuzioni politiche espatriò clandestinamente, nel 1943, in [[Svizzera]] fondando e dirigendo a [[Losanna]], su incarico della Confederazione Elvetica, una scuola universitaria per rifugiati italiani, permettendo, con assistenza morale e materiale, ai migliori studenti rifugiati italiani di proseguire studi poi riconosciuti in Italia. In questo fu egregiamente aiutato dall'opera della moglie Laura Badini Confalonieri. Durante il periodo trascorso in [[Svizzera]] collaborò alla ''[[Gazzetta ticinese]]'' con lo pseudonimo di "Etegonon", scrivendo articoli su temi politici.
Nel [[1910]] conseguì la libera docenza in [[scienza delle costruzioni]], nel 1911 divenne [[professore]] straordinario di [[meccanica applicata]] alle costruzioni e alle macchine alla Scuola Superiore Navale di [[Genova]].
 
Fu rettore del CUI di Losanna dove insegnò all'Ecole Polytechnique. Rientrato in Italia nel dopoguerra si impegnò attivamente in politica con la [[Democrazia Cristiana]], come membro della Consulta (1945-1956) e dell'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] (1946-1948). Durante i lavori della Costituente Colonnetti fu autore, assieme a [[Umberto Nobile]] e a [[Giuseppe Firrao (politico)|Giuseppe Firrao]], dell'emendamento che porterà all'affermazione, nell'articolo 9 della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]], che la Repubblica promuove la ricerca scientifica e tecnica<ref>[http://www.nascitacostituzione.it/01principi/009/index.htm La nascita della Costituzione - Articolo 9<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nel 1946 fu membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Fu presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1945 al 1956. In tale periodo organizzò a nuovo la ricerca scientifica e dirige la sezione tecnica dell'UNRRA-Casas, abbinandovi l'assistenza sociale agli abitanti reintegrati nei villaggi ricostruiti, costituendo con questa esperienza l'unico esempio post-bellico realizzato in Europa. Dal 1956 fu nominato presidente onorario ed emerito del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]].
Nel [[1914]] si trasferì alla Cattedra di meccanica applicata alle costruzioni presso la Scuola di Ingegneria di [[Pisa]], divenendone direttore nel [[1918]].
 
Nel [[1920]] si trasferì a Torino, come professore ordinario di ''[[meccanica razionale]] e superiore'', divenendo direttore del Politecnico dal [[1922]] al [[1925]]. Nel [[1928]] successe al suo maestro Camillo Guidi alla cattedra di ''Scienza delle Costruzioni'' e divenne Direttore del Laboratorio sulla resistenza dei materiali.
 
Fu direttore del ''Centro Studi sui Materiali da Costruzione'' e tra i promotori della fondazione e dell'''Istituto Dinamometrico Italiano'' di Torino, in seguito accorpato all'Istituto di Metrologia del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]].
 
Colonnetti era membro dell'[[Azione Cattolica]] e dal [[1936]] accademico pontificio. Rifiutò sempre di iscriversi al [[partito fascista]] e durante gli anni della [[Repubblica Sociale Italiana|Repubblica Sociale]] per evitare persecuzioni politiche espatriò clandestinamente, nel 1943, in [[Svizzera]] fondando e dirigendo a [[Losanna]], su incarico della Confederazione Elvetica, una scuola universitaria per rifugiati italiani, permettendo, con assistenza morale e materiale, ai migliori studenti rifugiati italiani di proseguire studi poi riconosciuti in Italia. In questo fu egregiamente aiutato dall'opera della moglie Laura Badini Confalonieri.
 
Durante il periodo trascorso in [[Svizzera]] collaborò alla ''[[Gazzetta ticinese]]'' con lo pseudonimo di "Etegonon", scrivendo articoli su temi politici.
Fu rettore del CUI di Losanna dove insegnò all'Ecole Polytechnique.
 
Rientrato in Italia nel dopoguerra si impegnò attivamente in politica con la [[Democrazia Cristiana]], come membro della Consulta (1945-1956) e dell'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] (1946-1948).
 
Durante i lavori della Costituente Colonnetti fu autore, assieme a [[Umberto Nobile]] e a [[Giuseppe Firrao (politico)|Giuseppe Firrao]], dell'emendamento che porterà all'affermazione, nell'articolo 9 della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]], che la Repubblica promuove la ricerca scientifica e tecnica<ref>[http://www.nascitacostituzione.it/01principi/009/index.htm La nascita della Costituzione - Articolo 9<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nel 1946 fu membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
 
Fu presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1945 al 1956. In tale periodo organizzò a nuovo la ricerca scientifica e dirige la sezione tecnica dell'UNRRA-Casas, abbinandovi l'assistenza sociale agli abitanti reintegrati nei villaggi ricostruiti, costituendo con questa esperienza l'unico esempio post-bellico realizzato in Europa.
Dal 1956 fu nominato presidente onorario ed emerito del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]].
 
==Principali contributi scientifici==