Non-essere: differenze tra le versioni

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{{q|… Orbene io ti dirò, e tu ascolta accuratamente il discorso, quali sono le vie di ricerca che sole sono da pensare: l'una che "è" e che non è possibile che non sia, e questo è il sentiero della Persuasione (infatti segue la Verità);<br />l'altra che "non è" e che è necessario che non sia, e io ti dico che questo è un sentiero del tutto inaccessibile: infatti non potresti avere cognizione di ciò che non è (poiché non è possibile), né potresti esprimerlo.<br />… Infatti lo stesso è pensare ed essere.|Parmenide, [[Sulla natura (Parmenide)|''Il poema sulla natura'', o ''Della natura'']]; II, III<ref>{{fr}}[http://philoctetes.free.fr/uniparmenide.htm philoctetes.free.fr]</ref>|Εἰ δ' ἄγ' ἐγὼν ἐρέω, κόμισαι δὲ σὺ μῦθον ἀκούσας, αἵπερ ὁδοὶ μοῦναι διζήσιός εἰσι νοῆσαι· ἡ μὲν ὅπως ἔστιν τε καὶ ὡς οὐκ ἔστι μὴ εἶναι, Πειθοῦς ἐστι κέλευθος - Ἀληθείῃ γὰρ ὀπηδεῖ - ,<br />ἡ δ' ὡς οὐκ ἔστιν τε καὶ ὡς χρεών ἐστι μὴ εἶναι, τὴν δή τοι φράζω παναπευθέα ἔμμεν ἀταρπόν· οὔτε γὰρ ἂν γνοίης τό γε μὴ ἐὸν - οὐ γὰρ ἀνυστόν - οὔτε φράσαις.<br />... τὸ γὰρ αὐτὸ νοεῖν ἐστίν τε καὶ εἶναι.|lingua=el}}
 
Con [[Platone]] viene profondamente modificato il concetto stesso di "non-essere": esso non è più il "nulla", ma viene a costituirsi come il "diverso", come un'altra modalità dell'[[essere]]. Se io dico che una cosa è se stessa e non è tutte le altre questo non implica una contraddizione tra essere e non-essere riferita alla medesima cosa perché quel non essere continua a configurarsi come essere nel senso che quella cosa è se stessa ed è ''diversa'' da tutte le altre. La contraddizione vi sarebbe se quel non-essere significasse non esiste, allora non potrei dire che una cosa "esiste" e insieme "non esiste".
 
Con Platone viene profondamente modificato il concetto stesso di "non-essere": esso non è più il "nulla", ma viene a costituirsi come il "diverso", come un'altra modalità dell'[[essere]]. Se io dico che una cosa è se stessa e non è tutte le altre questo non implica una contraddizione tra essere e non-essere riferita alla medesima cosa perché quel non essere continua a configurarsi come essere nel senso che quella cosa è se stessa ed è ''diversa'' da tutte le altre. La contraddizione vi sarebbe se quel non-essere significasse non esiste, allora non potrei dire che una cosa "esiste" e insieme "non esiste". In altri termini, ora anche il non-essere in certo qual modo ''è'', perché non è più radicalmente contrapposto all'essere, ma esiste in senso relativo (relativo cioè agli enti sensibili). Il non-essere esiste come "corrosione" o decremento della bellezza originaria delle idee iper-uraniche calate nella materia per dare [[Forma (filosofia)|forma]] agli elementi, in un [[sinolo]] o ''unità'' di materia e forma, come dirà [[Aristotele]] che unirà l'essere e il non essere inteso come [[potenza]] nel concetto del [[divenire]]; unione che si decomporrà poi con la morte o distruzione dei singoli enti.Con Aristotele la dissoluzione del concetto eleatico dell’essere implica anche quella del non essere, da lui risolto dinamicamente nel concetto di potenza. Particolare significato il problema del non essere assume nell’idealismo postkantiano, e particolarmente con Hegel, che nell’antinomia dell’essere e del non essere (o dell’essere e del nulla), e nel loro convertirsi l’uno nell’altro e generare così il divenire, vede la prima e fondamentale triade di tutto il sistema dialettico: il problema del non essere e del nulla (➔) al pari di quello della negazione (➔), s’identifica in questa prospettiva con il problema della dialettica e del modo d’intendere il suo principio.
 
Particolare significato il problema del non essere assume nell’idealismo postkantiano, e particolarmente con Hegel, che nell’antinomia dell’essere e del non essere (o dell’essere e del nulla), e nel loro convertirsi l’uno nell’altro e generare così il divenire, vede la prima e fondamentale triade di tutto il sistema dialettico: il problema del non essere e del nulla (➔) al pari di quello della negazione (➔), s’identifica in questa prospettiva con il problema della dialettica e del modo d’intendere il suo principio.
Dizionario di filosofia