Laura Malipiero: differenze tra le versioni

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=== Il terzo processo e la morte ===
Già il 17 marzo successivo il Sant'Uffizio le concedeva la libertà con [[fideiussione]], in considerazione della pena già scontata e dell'infermità di cui soffriva. Ma il 14 gennaio [[1654]] fu nuovamente denunciata dal sacerdote Antonio Cardini: mentre [[confessionePenitenza (sacramento)|confessava]] la moglie di un servo di Angelo [[Emo (famiglia)|Emo]], era venuto a sapere che quest'ultimo, in apprensione per la moglie gravemente malata che non reagiva alle cure mediche convenzionali, aveva contattato la Malipiero; la guaritrice, servendosi dell'intermediazione di una vergine, le diagnosticò una fattura lanciata dai suoi figli di primo letto perché non rimanesse incinta dell'Emo e non compromettesse l'integrità della [[dote]]. La padrona alla fine non era guarita e venne alla luce un raggiro: la vergine di cui si era servita era incinta ed era stata appositamente istruita dalla Malipiero.
 
Il 30 gennaio fu arrestata ancora una volta. La sua casa fu perquisita: vi furono trovate ampolle, oli, candele, cordelle e libri di magia. L'accusata tentò invano di difendersi, dichiarando che i volumi erano stati dimenticati in casa sua da due affittuari, uno studente di medicina e un [[Ordine dei Frati Minori|minore osservante]].