Merce: differenze tra le versioni

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Una '''merce''' è un [[Bene (economia)|bene economico]], naturale o tecnicamente prodotto, suscettibile di essere [[scambio|scambiato]] con altri beni (e si parla in questo caso di [[baratto]]), oppure contro [[denaro]] all'interno di un [[mercato]]. Non vengono definiti come merci né i beni in attesa della [[Compravendita|vendita]] presso i produttori né quelli presso il [[consumatore]].<ref>''Dizionario di Economia e Finanza'' Treccani (2012) alla voce corrispondente</ref>
 
L'origine del termine è riconducibile al greco ''meiromai'' (= partecipare, aver parte), e poi al latino ''merere'' (nel senso di "meritare", "guadagnare").
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[[File:Zentralbibliothek Zürich Das Kapital Marx 1867.jpg|thumb|La prima edizione de ''Il capitale'']]
L'[[economia classica]] considerava fatti di per sé evidenti quelli che con il metodo marxiano divengono invece problemi da spiegare. Ad esempio che cos'è la merce? Per l'economia classica è un bene economico mobile destinato alla [[Compravendita|vendita]].
 
La merce, forma elementare della ricchezza nella società capitalistica, per [[Marx]] è innanzi tutto un ''valore d'uso'', un oggetto utile che soddisfa bisogni umani di qualunque specie (ad esempio il grano è una merce perché soddisfa il bisogno dell'alimentazione). Ma ogni merce è depositaria anche di un altro valore che permette il suo [[scambio]] con certe quantità di altre merci; ha anche un ''valore di scambio''. Per esempio, si può scambiare mezza tonnellata di ferro con 13 chili di grano o, in generale, X quantità della merce A con Y quantità di merce B e Z merce C con W merce D ecc.