Gebhard Truchsess von Waldburg: differenze tra le versioni

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|Nome = Gebhard
|Cognome = Truchsess von Waldburg
|PostCognomeVirgola =
|PreData =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Heiligenberg
|LuogoNascitaLink = Heiligenberg (Germania)
|LuogoNascitaAlt =
|GiornoMeseNascita = 10 novembre
|AnnoNascita = 1547
|LuogoMorte = Strasburgo
|LuogoMorteAlt =
|GiornoMeseMorte = 21 maggio
|AnnoMorte = 1601
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|Epoca = 1700
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità =
|Immagine =
|Didascalia =
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== Biografia ==
=== I primi anni e la carriera ecclesiastica ===
[[File:Waldburg Eugen Felle 1920.jpg|thumb|left|alt=A medieval castle perched on a hilltop overlooks a broad valley, with a lake in middle background, and mountains on the horizon.|Le terre ereditarie ed il castello di Waldburg, sovrastante il lago di Costanza]]
Gebhard nacque nella fortezza di Fürstenburg presso [[Heiligenberg (Germania)|Heiligenberg]], figlio secondogenito di Guglielmo ''il giovane'' (6&nbsp;marzo 1518–17&nbsp;gennaio 1566), barone e siniscaldo di [[Waldburg]] nonché consigliere imperiale, e di sua moglie Johanna von [[Fürstenberg]] (1529–1589). La sua famiglia era un'antica prosapie della [[Svevia]] ed egli era nello specifico discendente dalla linea inaugurata da [[Jakob I Truchseß von Waldburg]], conosciuto anche col soprannome di Cavaliere Dorato (per i suoi biondi capelli).<ref>{{de icon}} Michaela Waldburg, [http://www.waldburger.com/ Waldburg und Waldburger - Ein Geschlecht steigt auf in den Hochadel des Alten Reiches] 2009, Accessed 15 October 2009.</ref> La famiglia vantava estese proprietà che circondavano l'abbazia di Kempten ed altri nell'attuale sud-ovest della [[Baviera]];<ref>{{de icon}} Casimir Bumiller, ''Adel im Wandel; 200 Jahre Mediatisierung in Oberschwaben, Ausstellungskatalog'', Jan Thorbecke, Ostfildern, 2006, ISBN 978-3-7995-0216-0, Map, pp, 73-74.</ref>
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Gli anni iniziali del suo governo furono scarsi di eventi rilevanti. Gebhard proseguì alcune opere già iniziate dai suoi predecessori, in particolare dedicandosi alla ricostruzione del castello di Arnsberg, in [[Vestfalia]].<ref>Durante questo stesso periodo, Gebhard fu patrono dello scultore olandese [[Willem Daniel van Tetrode]]. Tedtrode morì nel 1580 mentre stava completando alcuni lavori al castello di Arnsberg. Si veda a tal proposito: Anna Jolly, "Netherlandish Scultpors in Sixteenth Century Northern Germany and their Patrons," ''Simiolus: Netherlands Quarterly for the History of Art. 27:3 (1999), pp. 119-143, p. 131 cited.</ref>
 
=== L'arcivescovo in guerra ===
{{vedi anche|Guerra di Colonia}}
Gebhard è soprattutto però noto al grande pubblico per la sua conversione alle dottrine della riforma protestante e per il suo matrimonio con la bellissima [[Agnes von Mansfeld-Eisleben]], canonica di [[Gerresheim]].<ref>[[Friedrich Schiller|Schiller, Friedrich]], ed. Morrison, Alexander James William, ''History of the Thirty Years' War'' (in ''The Works of Frederick Schiller'') (Bonn, 1846).</ref> Dopo aver vissuto in [[concubinaggio]] con Agnese per due anni, egli decise, per persuasione dei suoi fratelli, di sposarla, senza però lasciare la sua carriera ecclesiastica né la sua sede episcopale.<ref>[http://www.zum.de/whkmla/military/16cen/colognestiftfeud.html The Cologne Stift Feud, 1583] at zum.de, accessed 8&nbsp;July 2009.</ref>
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La clausola ''[[Reservatum ecclesiasticum]]'' nella [[Pace di Augusta]] venne interpretata in tal senso da molti dei sostenitori dell'arcivescovo protestante, mentre dai suoi oppositori era interpretata a vantaggio del cattolicesimo. I primi infatti asserivano che malgrado il cambio di fede, in base al principio del ''[[cuius regio, eius religio]]'', il vescovo dovesse mantenere i propri incarichi, mentre i secondi ritenevano che la causa per la rimanenza in carica fosse l'adesione al cattolicesimo, indipendentemente dal principio prescritto. La conversione di un'intera sede episcopale ad nuovo ''status'' religioso era del resto una cosa non da poco, che venne attentamente vagliata anche ai fini del [[Sacro Romano Impero]] per l'elezione degli imperatori. Già [[Hermann von Wied]], arcivescovo e principe elettore, si era convertito al protestantesimo, ma aveva rinunciato ai propri incarichi; il predecessore di Gebhard, [[Salentin von Isenburg-Grenzau]], aveva dato le dimissioni dal suo incarico per via del suo matrimonio, necessario per salvare le sorti della sua casata. Ad ogni modo, a differenza dei suoi predecessori, Gebhard decise di proclamare la riforma come nuova religione ufficiale dal pulpito della cattedrale, allontanando dal capitolo della cattedrale tutti i canonici di fede cattolica.<ref>{{Cita libro |titolo= "Gebhard Truchsess von Waldburg", and "Cologne War", ''The new Schaff-Herzog encyclopedia of religious knowledge'' |volume= Vol. 4 |curatore= Herzog, Johann Jakob, et al |editore= Funk and Wagnalls |città= New York |anno= 1909}}</ref> Malgrado le apparenze, il protestantesimo di von Waldburg era essenzialmente incentrato non tanto sulle dottrine radicali di [[Martin Lutero]], bensì su quelle di [[Giovanni Calvino]], una forma di osservanza religiosa non approvata (e quindi non soggetta) dalla convenzione di Augusta del [[1555]].<ref>Holborn, pp. 191–247; Wernham, pp. 338–345.</ref>
[[File:Arnsberg Castle c1588.png|thumb|left|Il castello di Arnsberg Castle, 1588 circa. Gebhard visse qui durante i suoi primi anni come principe-elettore e arcivescovo di Colonia, promuovendo la ricostruzione della struttura.]]
Anticipando gli eventi, Gebhard aveva raccolto alcune truppe ed aveva preso alcune misure per convertire i suoi sottoposti al protestantesimo. Nell'aprile del [[1583]] egli venne [[scomunica|scomunicato]]to da [[papa Gregorio XIII]] e sostituito dallo sfidante, che già aveva incontrato all'atto della sua elezione nel [[1577]], ovvero [[Ernesto di Baviera]], che già era [[diocesi di Liegi|vescovo di Liegi]], [[Frisinga]] e [[Hildesheim]]. Inizialmente Gabhard venne sostenuto da [[Adolf von Neuenar]] e dal suo stesso fratello Karl, che venne posto al comando di gran parte delle sue truppe.<ref>''The Cologne Stift Feud'', 1583</ref> Pur ottenendo assistenza da alcuni principi luterani di Germania, in particolar modo da [[Augusto I di Sassonia]], questi non erano particolarmente lieti di sostenere la causa di Gebhard, perché la sua associazione col [[calvinismo]] non rientrava nei loro progetti. Enrico di Navarra, futuro [[Enrico IV di Francia]], tentò di formare una coalizione per aiutare Gebhard, ma l'unica assistenza che gli riuscì di reperire fu quella di [[Giovanni Casimiro di Wittelsbach-Simmern]], che ottenne il comando delle truppe di Gebhard nella primavera del [[1583]].<ref name=Holborn>Holborn, pp. 191–247.</ref> Nell'estate di quell'anno, dopo infruttuose marce delle truppe vescovili nell'area del [[Reno]] con chiari intenti intimidatori, Gebhard decise di licenziare la propria armata.<ref>Ennen, pp. 7–9; Holborn, pp. 191–247.</ref>
 
Ernesto di Baviera aveva il sostegno del precedente elettore [[Salentin von Isenburg-Grenzau]], del duca [[Federico di Sassonia-Lauenburg]] e delle truppe spagnole appoggiate da quelle pontificie. Mentre i rappresentanti del capitolo della cattedrale, dei sette principi elettori, dell'imperatore e del papa tentavano di risolvere le divergenze sul tavolo dei negoziati, dapprima a [[Francoforte sul Meno]] e poi a [[Muhlhausen]] in [[Vestfalia]], gli eserciti di entrambe le parti [[Distruzione dell'Oberstift|razziarono la porzione meridionale dell'elettorato di Colonia]], detto ''Oberstift'', saccheggiando abbazie e conventi, mettendo a ferro e fuoco villaggi e piccole città, distruggendo ponti, strade e vie di comunicazione.<ref>Hennes, pp. 4–25.</ref> Nessuno dei comandanti che guidava le truppe era preparato a schierarsi in campo aperto, ma l'unico scopo era quello di mostrare la propria forza cercando d'intimidire l'avversario, limitandogli i commerci e la vendita di alimenti nei mercati.<ref>Ennen, pp. 7–9.</ref>
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Dall'estate del [[1588]], Gebhard prese residenza a [[Strasburgo]], dove continuò a mantenere il proprio incarico di decano della cattedrale che aveva ottenuto nel [[1574]]&nbsp;ed aveva mantenuto malgrado le sue posizioni a Colonia.<ref>{{de icon}} Aloys Meister, ''Der strassburger Kapitelstreit, 1583–1592,'' Strassbourg, Heitz, 1899, pp. 325–358.</ref>
 
==== Conseguenze della conversione e del matrimonio di Gebhard ====
[[File:Inname van Godesberg - Capture and destruction of Godesburg in 1583 (Frans Hogenberg).jpg|thumb|upright=1.3|Distruzione della fortezza sovrastante il villaggio di [[Godesberg]] durante la Guerra di Colonia del 1583; i muri vennero fatti esplodere con l'ausilio di alcune mine e gran parte dei difensori che non morirono negli scontri vennero poi messi a morte. Incisione di Franss Hogenberg, artista ed incisore olandese del XVI secolo.]]
 
La conversione ed il matrimonio di Gebhard ebbero un costo altissimo, sia in termini di vite umane che in termini di proprietà. Ad ogni modo, l'impatto che queste azioni ebbero sul protestantesimo e sul cattolicesimo dei territori settentrionali degli stati di Germania fu altissimo. Anche se gli scontri continuarono sino al [[1589]], dall'inizio del [[1588]], Ernesto di Baviera ebbe il controllo di gran parte dell'elettorato. La sconfitta di Gebhard fu un duro colpo per il protestantesimo in Germania e segnò l'inesorabile declino dell'iniziale impeto protestante della riforma luterana.<ref>Brodek, pp. 400–401; Holborn, pp. 191–247.</ref> Gruppi di [[Compagnia di Gesù|gesuiti]] bavaresi giunsero nei territori dell'elettorato per riportare la popolazione al cattolicesimo, un procedimento spesso portato avanti con violenze e coercizione.<ref>Scribner, pp. 217–241; Sutherland, pp. 587–625</ref> Gebhard inoltre aprì le porte alle incursioni spagnole nella ''Rhineland'': bloccati gli accessi via acqua dai ribelli olandesi, i militari spagnoli ed i loro comandanti capirono che il modo migliore per fornire truppe ad Ernesto di Baviera fosse proprio quello di passare dai territori olandesi, aprendosi teste di ponte nella valle del [[Reno]]. La [[Guerra di Colonia]] apertasi con la vicenda personale di Gebhard, siglò l'inizio dell'"internazionalizzazione" della questione religiosa in Germania, che non venne risolta poi sino al [[1650]], dopo la disastrosa [[Guerra dei Trent'anni]].<ref>Holborn, pp. 191–247; {{Cita libro |titolo=''The Flanders Army and the Spanish Road ''|cognome=Parker |nome=Geoffrey|wkautore=Geoffrey Parker (historian) |anno=2004 |editore=Cambridge University Press |città=Cambridge |id=ISBN 978-0-521-54392-7 |pagine= |url= |datadiaccesso=}}</ref>
 
=== Gli ultimi anni ===
Nel [[1589]], Gebhard e sua moglie si spostarono a [[Strasburgo]], dove egli disponeva di una posizione come [[prebendario]] nel capitolo cattedrale dal [[1574]]. Prima del suo arrivo, scoppiarono alcune polemiche nel capitolo della cattedrale dal momento che tre canonici scomunicati provenienti da Colonia, persistettero nel mantenere i loro incarichi pur avendo abbracciato le dottrine riformate.<ref>{{cite encyclopedia| title = Cologne| url = http://www.newadvent.org/cathen/04116a.htm| encyclopedia = The Catholic Encyclopedia | volume = | pages = | publisher = Robert Appleton Company | date = | accessdate =11&nbsp;July 2009 }}</ref> Egli supportò la causa di questi canonici a Strasburgo e prese parte all'elezione vescovile del [[1592]]. Malgrado alcune opposizioni, per buona pace di entrambi i partiti, Gebhard mantenne l'incarico di canonico a Strasburgo ''de facto'' sino alla sua morte nel [[1601]].<ref>Goetz, pp. 439–444.</ref>
 
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== Note ==
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[[Categoria:Principi arcivescovi di Colonia]]
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