Arriano: differenze tra le versioni

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Arriano, di etnia greca, nacque nella città costiera di [[Nicomedia]] (oggi Izmit), la capitale della provincia romana di [[Bitinia]], a nord-ovest della Turchia, a sessanta miglia da [[Bisanzio]]. Fu di [[Cittadinanza romana|cittadino romano]] e in quanto tale poté fregiarsi dei ''[[tria nomina]]'' [[lingua latina|latini]] ''Lucio Flavio Arriano'' (''Lucius Flavius Arrianus'').<br>
Studiò filosofia a Nicopoli in [[Epiro]], sotto la guida dello [[stoico]] [[Epitteto]], del quale trascrisse gli insegnamenti nel ''[[Manuale di Epitteto|Manuale]]'' e nelle ''[[Diatribe di Epitteto|Diatribe]]''. <br>
In quel periodo, entrò nel servizio imperiale, e servì nel ''consilium'' di Gaio Avidio Nigrino, governatore di Acaia e divenne amico intimo del futuro imperatore [[Adriano]], intorno agli anni 111-114. Molto poco si sa della sua successiva carriera -, anche se è probabile che operasse in Gallia, e sul Danubio, ed è possibile che fosse presente in Betica e Partia - fino all'assunzione della carica di console nel 129 o 130.<br>
Nel 131 fu nominato governatore della provincia di [[Cappadocia]] e comandante delle legioni romane sulla frontiera con l'Armenia. Quando, nel 135, fu minacciata da una invasione di Alani, Arriano li respinse con successo, e più tardi scrisse un trattato militare chiamato ''Ektaxis kata Alanon,'' oltre ad una ''Tatiica'' (Τέχνη Τακτική, ''techne Taktikē''), in cui descrisse come avrebbe organizzato le legioni e truppe ausiliarie a sua disposizione, tra cui le legioni XII Fulminata e XV Apollinaris. Risale a questo periodo anche un breve resoconto di un giro d'ispezione della costa del Mar Nero nella tradizionale forma del periplo, indirizzato all'imperatore Adriano, il ''Periplus Ponti Euxini''.<br>
Arriano lasciò la Cappadocia poco prima della morte del suo mecenate Adriano, nel 138 e non ci sono testimonianze di eventuali ulteriori incarichi pubblici fino al 145/6, quando fu eletto arconte onorario a [[Atene]]. Qui si dedicò alla storia, a scrivere la sua opera più importante, e, a completamento, gli ''Indika'', un resoconto del viaggio della flotta di Alessandro dall'India al [[Golfo Persico]] sotto il comando di [[Nearco (condottiero)|Nearco]]. Scrisse anche una storia politica del mondo greco dopo Alessandro, la maggior parte della quale è perduta.<br>