Giovanni Carandente: differenze tra le versioni

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Alcuni di loro realizzano e donano alla città opere di grande mole, come il [[Teodelapio]] di Calder collocato davanti alla stazione ferroviaria. Con i suoi 18 metri d'altezza, è la prima scultura monumentale stabile del mondo.
 
Si tratta per Carandente di un lavoro immane. 104 sculture appaiono ovunque in città durante la V edizione del Festival dei Due Mondi: tra le case, sulle terrazze, nelle piazze, sotto le volte degli archi medioevali, lungo le pendici della [[Rocca Albornoziana (Spoleto)|Rocca Albornoziana]]. L'evento, definito ''leggendario'' dalla stampa internazionale<ref>Karen Wilkin, ''The New Criterion'' (magazine di arte e cultura), gennaio 1992.</ref>, si configura come pietra miliare nella [[Storia della scultura]] del [[XX secolo]]. Per l'occasione Carandente invita il fotografo [[Ugo Mulas]] a ritrarre gli artisti durante la realizzazione delle loro opere; grazie a ciò l'avvenimento gode di un'ottima documentazione fotografica, che sarà utilizzata trent'anni dopo dallo stesso Carandente nel volume ''Una città piena di Sculture'' ([[1992]]).
 
[[Pietro Consagra]] scrisse: