Al-Hasan ibn Ali: differenze tra le versioni
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Secondo lo Sciismo, colui che sarebbe diventato il suo secondo [[Imam|Imām]] nacque nel 624-5 (secondo anno dell'[[egira]]) a [[Medina]], forse a metà del mese sacro di ''ramaḍān''. Il nome sarebbe stato scelto per lui dal nonno (
Secondo la tradizione islamica, Maometto fu affezionatissimo al nipotino, interrompendo una volta un'allocuzione ( ''[[khutba]]'' ) dall'alto del ''[[minbar]]'' della [[moschea]] per rialzare il piccolo che era inciampato nel suo vestitino e facendosi gattonare addosso da al-Hasan nel corso della preghiera canonica della ''[[ṣalāt]]'' ), a dimostrazione di un'umanità e di un'indulgente tolleranza che in Maometto furono sempre assai marcate e che non sempre sono state adeguatamente imitate dai suoi fedeli.
Fino al momento dell'assassinio a Medina del terzo califfo, [[Uthman ibn Affan|ʿUthmān ibn ʿAffān]], sia al-
al-
Da questo punto di vista, secondo vari testi anche [[Sunnismo|sunniti]], si parla di "califfato " o "imamato" (i due termini all'epoca erano del tutto equivalenti) di al-
Non si giunse però mai allo scontro armato con il ''[[wali (governatore)|wālī]]'' ribelle di [[Siria]] perché questi invitò a un accordo il figlio di ʿAlī (che non aveva risorse sufficienti al regolare pagamento del soldo del suo esercito), promettendogli forse la successione califfale alla sua morte e concedendogli un generoso appannaggio annuo del controvalore di 1 milione di ''[[dirham]]'', un versamento ''una tantum'' equivalente a 5 milioni di ''dirham'' (che servirono al nipote del Profeta per provvedere alle necessità dell'ampia parentela che in lui aveva un valido patrono) e il mai corrisposto controvalore del ''[[kharaj]]'' della provincia persiana del [[Darabjerd]].
Si ritirò così da una competizione armata certamente cruenta che lo angustiava grandemente, in quanto foriera di morte per tanti musulmani (a qualsiasi schieramento appartenenti), non senza suscitare la contrarietà di vari suoi sostenitori, uno dei quali giunse addirittura ad accoltellarlo non superficialmente a una coscia, costringendolo a curarsi ad [[al-Mada'in|al-Madāʾin]]. La rinuncia al potere lo farà accreditare fra i suoi sostenitori di meritevole ''zuhd'' ("distacco dal mondo" o "ascesi") e al-
Gli avversari del padre e suo lo accusarono malignamente di [[Lussuria|crapula]] e inclinazione a una vita viziosa e dissipata, sussurrando tra l'altro che egli perseguisse a tal punto la voluttà carnale da fargli sposare e poi ripudiare un grandissimo numero di donne (da 60 a 90, oltre a 400 [[concubine]]), a dispetto del numero relativamente contenuto di figli (7-8 maschi e 6 femmine) che fanno invece immaginare una normalissima vita matrimoniale, del tutto allineata con gli standard dell'epoca (che consentivano un massimo di 4 matrimoni contemporanei).
al-
==Fratelli==
Al-Ḥasan ebbe diversi fratelli e sorelle, vista la [[poliginia]] praticata dal padre, tradizionale nella società araba tanto dell'età [[Jahiliyya|preislamica]] quanto di quella [[islam]]ica.<br>
Essi erano:
*[[al-Husayn ibn Ali|al-Ḥusayn b. ʿAlī ibn Abī
*[[Zaynab bint Ali|Zaynab bt. ʿAlī]]
*al-ʿAbbās b. ʿAlī ibn Abī
*ʿUmar b. ʿAlī ibn Abī
*Umm Kulthūm bint ʿAlī
*al-Muḥsin b. ʿAlī
*[[Ibn al-Hanafiyya|Muḥammad ibn al-Ḥanafiyya]]
*Abū Bakr b. ʿAlī ibn Abī
== Note ==
<references/>
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== Bibliografia ==
* Henri Lammens, ''Etudes sur le règne du Calife Moʿâwia I<sup>er</sup>'', Lipsia, 1908 (pp. 147-149).
* [[Leone Caetani]], ''Annali dell'[[Islam]]'', Milano-Roma, Hoepli – Fondazione Caetani della Reale Accademia dei Lincei, vol X, 1926.
* al-Zubayrī, ''Kitāb [[nisba|nasab]] [[Quraysh]]'' (Il libro della genealogia dei Quraysh), [[Evariste Lévi-Provençal|E. Lévi-Provençal]] (ed.), Il Cairo, Dār al-maʿārif, 1951.
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