Léonide Massine: differenze tra le versioni

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Studiò alla scuola del [[Teatro Bolshoi]] di Mosca. Dal [[1915]] al [[1921]] fu il principale coreografo dei [[Balletti Russi]] di [[Sergej Diaghilev]]. Dopo la rottura fra Diaghilev e [[Vaslav Nijinsky]], il primo ballerino della compagnia, Massine ne prese il posto, diventando anche amante dell'impresario. Il quale non perdonò a Massine il suo matrimonio, rompendo improvvisamente il rapporto con lui esattamente come aveva fatto con Nijinsky per lo stesso motivo.
 
[[File:Picasso Massine.jpg|thumb|left|150px|Massine, a destra, con Picasso a Pompei nel 1917]]
Dopo la morte di Diaghilev, e la prevedibile scomparsa dei Balletti russi, Massine contribuì a rivitalizzare il mondo del balletto grazie al suo coinvolgimento nel [[Ballet Russe de Monte Carlo]].
 
Liturgie (1915) il suo primo balletto irrealizzato riprendeva lo stile dei mosaici bizantini che tanto lo avevano ispirato nei viaggi in Italia con Djagilev, i gesti ricordavano infatti la vergine di Cimabue. Las Meninas(1916) nasceva dalla scoperta di Velàsquez al Prado; ma anche Les Femes de bonne humeur come tutti gli altri balletti da lui coreografati traevano ispirazione dal mondo delle arti visive.
Non a caso per Massine la collaborazione più importante ai fini dell'opera è quella tra il coreografo e il disegnatore di scene e costumi.
 
Massine collaborò con l'artista d'avanguardia Larionov per la creazione del suo balletto LE Soliel de minuit (1915). Il pittore aveva il compito di supervisionare la coreografia ma fu lui in realtà ad avere l'idea delle leggende folckloriche che sono alla base narrativa del balletto, disegnò costumi e scene fortemente stilizzati. Massine attinse alle memorie dell'infanzia per ricordare danze locali, aggiungendo ad esse gesti primitivi legati alla terra. Essi utilizzeranno figure geometriche per la coreografia con colori vividi e abbaglianti, i danzatori nascosti in volto da trucci elaborati e immobilizzati da costumi pesanti che ne intralciano il movimento e lo rendono un oggetto di scena.
 
Fu il solo coreografo a crescere senza l'eredità di Petipa, poiché il suo intento era radicare il processo compositivo in anni antecedenti all' immediato passato russo e eludesse la tecnica ballettistica. Massine era una tabula rasa coreografics in cerca dei suoi principi primari.
Egli cercava una sintesi di movimento e forma, coreografia e arte plastica.