Grande gatto di Eliopoli: differenze tra le versioni

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Il '''Grande gatto di Eliopoli''' era una forma esplicita di [[Ra]], con il compito di proteggere il sole nascente dal malefico serpente [[Apopi]] suo eterno nemico, rappresentante l'aspetto negativo del Nun, il cui obbiettivo era opporsi alle forze ordinatrici della luce per riportare tutto allo stato di caos primordiale.
 
[[Immagine:Papyrus of Hunefer, detail.jpg|thumb|left|left]]
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Era sovente rappresentato nelle pitture parietali funebri tratte dal capitolo 17 del "Libro dei morti", come nelle tombe di [[Sennedjem]], [[Nakhtamon]] e [[Inherkhau]] ubicate nella necropoli di [[Deir el-Medina]].
 
Raffigurato come un grande gatto maschio aveva il pelo rossiccio irto sul dorso per intimorire il nemico, orecchiespesso dimaculato leprecome i leopardi e una lunga coda. Questo simbolismo lo mette in relazione con altre divinità feline del ciclo solare, come i due leoni "rwty" che si vedono nel Libro dei Morti, e altre divinità associate a [[Shu]] e [[Tefnut]]. Seduto sulle zampe posteriori teneva in quella anteriore sinistra un coltello mentre con la destra schiacciava la testa del contorto serpente.
Il gatto, se rappresentato con le fauci spalancate, aveva la lingua sporgente come per emettere un verso mentre uccideva il serpente. Talvolta è rappresentato con lunghe orecchie da lepre, con questa mutazione lo si metteva in relazione con il dio [[Osiride]], con cui spesso si fonde il dio Ra nel [[Nuovo Regno]], riunendo così i due miti principali della religione egizia, il ciclo osiriaco e quello solare.
 
La scena avviene sotto un albero sacro chiamato [[Ished]], carico di bacche rosse e spesso confuso con la [[persea]].
 
==Bibliografia==